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Dai mafiosi agli spacciatori: 5 casi risolti grazie alle foto di Google Maps

Negli anni, le catture effettuate dal noto servizio geografico di Google si sono rivelate un valido aiuto per la polizia dei diversi paesi, portando alla cattura di vari criminali.
A cura di Lorena Rao
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Per la mappatura della strade del mondo, Google Maps ricorre a flotte di veicoli in roaming capaci di catturare tutto ciò che si trova nelle loro vicinanze grazie alla vista a 360 gradi. Negli anni, le catture effettuate dal noto servizio geografico di Google si sono rivelate un valido aiuto per la polizia dei diversi paesi, portando alla cattura di vari criminali. Casi del genere non sono poi così rari. L'ultimo risale a poche settimane fa, quando il boss agrigentino Gioacchino Gammino, evaso dal carcere di Rebibbia nel 2002 e latitante da vent'anni, è stato arrestato in una cittadina spagnola grazie alle foto diffuse da Google Maps. Il mafioso, sconcertato e stupito di essere stato incastrato in questa maniera, ha commentato: "Non ho nemmeno telefonato alla mia famiglia negli ultimi 10 anni", riporta The Sun. Ma questo non è l'unico casa eclatante: di seguito una serie di crimini risolti dall'applicazione di Google.

Spacciatori e rapinatori fermati da Google Maps

Nel 2010 tre spacciatori, Shaundell Dade, Jamel Pringle e Jonathan Paulino, sono stati sorpresi dall'auto di Google Street View mentre lanciavano buste di sostanze stupefacenti in un angolo di una strada a Brooklyn, New York. Uno dei tre si è accorto di essere stato fotografato, non a caso nella cattura lo si vede urlare contro l'auto impegnata nella mappatura della strada. Alla fine i tre sono stati arrestati dalla polizia newyorkese assieme ad altri quattro complici in seguito a un'operazione sotto copertura.

Rimanendo negli Stati Uniti, nel 2011 due rapinatori armati sono entrati in casa di una donna a Oklahoma City, la quale è stata in ostaggio per oltre un'ora. La risoluzione del caso è arrivata solo nel 2014, quando un'amica della vittima ha individuato due uomini corrispondenti nella descrizione a quella dei rapinatori grazie alla modalità Street View di Google Maps. L'auto aveva immortalato i due prima che facessero irruzione in casa. Prima di tale scoperta, il caso era rimasto privo di risoluzione.

La foto che ha incastrato Gioacchino Gammino
La foto che ha incastrato Gioacchino Gammino

Nel 2009 Google Maps ha portato alla rivelazione di un enorme coltivazione di cannabis in Svizzera. In questo caso il merito va attribuito a Google Earth nello specifico, che ha permesso di individuare le piantagioni illegali, nascoste in mezzo a un campo di grano. La scoperta ha portato all'arresto di 16 persone e al sequestro di oltre una tonnellata di marijuana. "Un'interessante scoperta casuale", ha commentato al tempo il capo dell'unità antidroga della polizia di Zurigo Norbert Klossner.

Per concludere l'elenco di casi risolti da Google Maps, occorre citare la storia, risalente al 2008, di un quattordicenne rapinato da due uomini durante un giro in bicicletta a Groningen, in Olanda. Anche in questo caso la denuncia è rimasta senza risvolti per diverso tempo, fino a quando, sei mesi dopo, la vittima non è riuscita a scovare i due rapinatori, immortalati da Google Street View un attimo prima dell'agguato. Le autorità olandesi hanno quindi hanno contattato l'azienda, chiedendo di sfocare i volti degli aggressori. I due, al termine della vicenda, sono stati riconosciuti: due fratelli di 24 anni ben noti al sistema giudiziario olandese.

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