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Fotografato da Google Maps in strada, così è stato individuato e catturato il boss latitante Gammino

Il singolare retroscena della cattura del boss della Stidda Gioacchino Gammino nella cittadina spagnola in cui aveva trovato rifugio e nuova esistenza.
A cura di Antonio Palma
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Identificato grazie a una fotografia di Google maps che lo aveva immortalato per caso in strada durante gli scatti per Street View, la funzione che fornisce viste panoramiche di vie e luoghi, così è stato riconosciuto e poi catturato il superlatitante e boss mafioso Gioacchino Gammino, arrestato il 17 dicembre scorso in Spagna dopo una latitanza durata quasi venti anni. A rivelare il singolare retroscena della cattura del boss della Stidda nella cittadina spagnola in cui aveva trovato rifugio, è Salvo Palazzolo su Repubblica. L’ormai 61enne boss, evaso rocambolescamente nel 2002 dal carcere di Rebibbia mentre si girava un film, pensava ormai di essere al sicuro nel cuore del Paese iberico dove aveva trovato una nuova esistenza come ristoratore e commerciante in una piccola cittadina.

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A Galapagar, piccolo centro di poco più di 25mila abitanti nella comunità autonoma di Madrid, Gioacchino Gammino pensava di essere al sicuro dopo aver tagliato qualsiasi ponte con il suon passato e l’Italia. Proprio la sua nuova esistenza come ristoratore però gli è stata fatale. Gli investigatori della Dia e i magistrati della procura di Palermo, che già puntavano sulla Spagna come covo visto che era lì che era scappato durante la sua prima latitanza, lo hanno scoperto in una foto su Google maps davanti al banco di un fruttivendolo, probabilmente intento a compare cibo per il suo locale. In quella foto si vedeva un uomo che somigliava chiaramente al latitante, in particolare per la cicatrice sulla parte sinistra del mento.

Con i successivi accertamenti gli inquirenti sono risaliti da quel negozio a un ristorante vicino che su facebook mostrava anche le foto dello chef, un certo Manuel che in realtà altro non era altro che Gioacchino Gammino. Per catturalo però si è dovuti andare oltre visto che il ristorante era stato chiuso nel 2014. Il cerchio però era stretto, gli investigatori hanno scandagliato tutti i locali della zona trovando infine il nuovo ristorante de latitante che nel menù, Illustrato in stile "Il Padrino", aveva chiari riferimenti alla Sicilia. Le indagini su quelle attività commerciali ora proseguono per capire se fossero reali o solo la copertura per altri affari criminali.

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