Come leggere la nuova etichetta che ora troverete su tutti gli smartphone

Da oggi gli smartphone hanno un'etichetta in più. È rettangolare, ha uno sfondo bianco e in Italia è stata presentata come etichetta energetica. Di fatto è un’etichetta che estende la quantità di informazioni che un utente può conoscere dal dispositivo che viene acquistato. Il progetto parte dall’Unione Europea e riguarda sia gli smartphone che i tablet.
Certo. Forse il design non è il massimo ma sicuramente è chiaro. L’etichetta energetica contiene 9 campi in cui si possono trovare informazioni. Dentro ci sono parecchi elementi che possono orientare l’acquisto del dispositivo. Si parte da un QR Code, si passa alla classe energetica e poi si arriva a una serie di scale che definiscono durata della batteria e resistenza agli urti. Qui le trovate tutte spiegate, dall’alto verso il basso.
Le voci dell’etichetta energetica
Il primo elemento che vediamo nell’etichetta energetica è il QR Code. Se avete un po’ di tempo potrebbe essere anche l’unico elemento che vi serve. Basta inquadrarlo per trovare tutti i dati sul prodotto a partire dai risultati dei test che sono stati effettuati. Dopo il QR Code troviamo un grafico che mostra le Classi di Efficienza Energetica. Questo è molto familiare ai consumatori visto che è stato adottato dall’Unione Europea per fornire informazioni su un largo paniere di prodotti. È un grafico basato sullo IEE, l’Indice di Efficienza Energetica che fa da A a G.
A questo punto troviamo cinque piccoli grafici che fanno spiegano delle caratteristiche specifiche dello smartphone. Il primo è molto interessante perché riporta la durata della batteria, misurata in ore. Come fa notare HDBlog questa parte dell’etichetta potrebbe non piacere agli uffici marketing. Qui infatti la batteria viene testata secondo parametri che sono uguali per tutti i dispositivi e soprattutto in condizioni di uso intenso.
Abbiamo poi altre quattro infografiche. Abbiamo la classe di affidabilità alla caduta, un criterio che misura la resistenza di un dispositivo in una scala fatta da cinque livelli. C’è poi la classe di riparabilità, un criterio che è legato alla campagna Right To Repair dell’Unione Euorpea.
E poi ancora un grafico che invece rappresenta la durata della batteria ma in un’altra ottica: i cicli completi di carica. Questo valore misura il numero di cicli che si possono fare con la batteria dello smartphone prima che la sua capacità scenda all’80%. L’ultimo grafico, più noto, rappresenta il livello di resistenza a polveri e liquidi. Qui i valore misurato è il Codice IP che già conoscono i consumatori.
