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“Ciao Mamma ho un problema”: come funziona la truffa su WhatsApp che clona i tuoi parenti

La truffa “Ciao mamma” esiste da anni, i truffatori replicano lo stesso copione per indurre le vittime a versare soldi sul loro conto. Nell’ultimo periodo però sono diventate ancora più sofisticate grazie ai software AI.
A cura di Elisabetta Rosso
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Tutto inizia con messaggio: "Ciao mamma", si legge sul display, "ho perso il telefono". Qualche riga sotto viene spiegato in modo dettagliato che il conto in banca è stato bloccato, che sta inviando il messaggio dal cellulare di un amico e che "serve un bonifico su questo conto". Seguono le coordinate bancarie, l'iban e il nome dell'intestatario, il presunto amico venuto in soccorso. I messaggi arrivano su WhatsApp o via SMS e sono l'esca per far cadere la vittima nella trappola. Non c'è nessun figlio in difficoltà, il conto infatti è intestato ai truffatori che spariscono non appena arriva il bonifico. 

A volte è il cellulare rotto, altre l'affitto, le bollette, dipende. I truffatori riciclano gli stessi messaggi da inviare alle vittime. I temi si ripetono, la regola è far leva sull’emotività per abbassare le difese razionali degli utenti. Non solo sms, spesso la conversazione continua e cominciano ad arrivare messaggi vocali o chiamate. Con i nuovi software di intelligenza artificiale, in grado di replicare in modo fedele la voce delle persone usando un campione audio di pochi secondi, diventa ancora più semplice ingannare le vittime. Grazie a strumenti online facilmente accessibili ed economici si può ricostruire la voce di qualcuno in modo fedele, tanto che nemmeno i parenti riescono a riconoscere il fake.

La truffa Ciao Mamma nell'era dell'intelligenza artificiale

La truffa "Ciao mamma" esiste da anni, i truffatori replicano lo stesso copione per indurre le vittime a versare soldi sul loro conto. Nell'ultimo periodo però sono diventate ancora più sofisticate grazie ai software AI. Come ha spiegato al Guardian Chris Ainsley, responsabile della gestione del rischio frodi della banca Santander, le truffe si stanno evolvendo a una velocità vertiginosa: "Stiamo ricevendo notizie di casi in cui la tecnologia di imitazione vocale tramite intelligenza artificiale viene utilizzata per creare messaggi vocali su WhatsApp e SMS, rendendo la la farsa sempre più realistica".

L’intelligenza artificiale può infatti ricostruire timbro, tono, voce, cadenza, i software di generazione vocale AI analizzano ciò che rende unica la voce di una persona, inclusi età, sesso e accento, e cercano in un vasto database di voci per trovarne di simili e prevedere modelli.

Cosa fare se arriva una richiesta di aiuto su WhatsApp

Da un lato nuovi strumenti, dall'altro vecchie leve emotive. A disorientare la vittima infatti è sempre la paura, il vecchio trucco, che fa abbassare la guardia e agire d’impulso. La richiesta di aiuto è l’escamotage perfetto per innescare l’angoscia e mettere a tacere possibili dubbi. Quando arriva un messaggio simile però è fondamentale non farsi sopraffare dall'emotività. Per non cadere nella trappola infatti è sufficiente una verifica.

Il consiglio è di chiamare il mittente del messaggio sul numero reale. Molto probabilmente risponderà ignaro delle richieste fatte al genitore. A quel punto non resta che bloccare il numero e segnalare la truffa alla polizia postale. 

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