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Anonymous si schiera contro l’Iran: gli hacker violano siti del governo e telecamere di sicurezza

Gli attivisti hanno deciso di supportare le proteste cominciate dopo la morte di Mahsa Amini.
A cura di Valerio Berra
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La campagna si chiama #OpIran e si muove sulle stesse tracce di #OpRussia. Ancora una volta gli attivisti di Anonymous si sono schierati e ancora una volta hanno lanciato una campagna massiccia contro uno Stato. In Iran continuano le proteste cominciate dopo la morte di Mahsa Amini, la ragazza di 22 anni che il 16 settembre è morta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale perché non indossava correttamente il velo. Esattamente come nel novembre del 2019, anche in questo caso il governo di Teheran sta faticando a contenere le manifestazioni, nonostante l’uso della forza. Fino ad adesso il bilancio delle vittime è arrivato a 31.

Mentre l’Iran comincia a limitare l’accesso alla rete internet, Anonymous ha scelto di attaccare. Su Twitter diversi account riportano l’esito delle prime azioni portate a termine del collettivo. Uno dei siti ad essere stato colpito è quello del Forensic Research Center dell’Irana, il centro che ha fatto le prime analisi sul corpo di Massa Amici e che ha escluso (al momento) che la morte della ragazza fosse dovuto a una serie di traumi.

L’account Anonymous Devil Squad ha pubblicato invece una serie di immagini provenienti da un circuito di telecamere di sicurezza. Anche in questo caso si tratta di un attacco molto simile a quelli già visti in Russia dopo l’inizio dell’invasione in Ucraina. Fra le azioni rivendicate dal collettivo ci sono anche una serie di attacchi Ddos, in questi casi i siti vengono sommersi di accessi artificiali fino a non essere più visibili al pubblico. Tra i portali colpiti da questo attacco c’è anche quello di Ali Khamenei, la guida suprema dell’Iran.

Come lavora Anonymous

Anonymous è una struttura dall’organizzazione caotica. Ufficialmente non esiste un direttivo: chiunque può nascondersi dietro la maschera di Guy Fawkes e intraprendere una campagna di hacking. Meno ufficialmente nella miriade di account Twitter che dichiarano di far parte del movimento ne esistono alcuni che hanno più peso di altri. Tra questi c’è @YourAnonNews, account da oltre 8 milioni di follower che nelle ultime ore ha continuato a promuovere tweet su #OpIran.

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