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Vita aliena su Encelado rilevabile anche senza atterrare, secondo uno studio

Su Encelado, una delle 83 lune di Saturno, la vita nel vasto oceano subglaciale di acqua salata potrebbe essere rilevata senza atterrare sulla superficie o “tuffarsi”
A cura di Andrea Centini
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Illustrazione della sonda Cassini attorno ad Encelado. Credit: NASA/JPL-Caltech
Illustrazione della sonda Cassini attorno ad Encelado. Credit: NASA/JPL-Caltech

La luna di Saturno Encelado è considerata dagli scienziati uno dei luoghi migliori in assoluto del Sistema solare dove cercare vita aliena, grazie alle peculiari caratteristiche. Sotto al suo spesso strato di ghiaccio, infatti, si nasconde un vero e proprio oceano di acqua salata profondo 10 chilometri, dove la vita potrebbe essersi evoluta in modo non dissimile da quella presente nelle profondità oceaniche terrestri, attorno alle bocche idrotermali. Secondo un nuovo studio sarebbe possibile rilevare con sicurezza eventuali organismi alieni di Encelado senza la necessità di atterrare sulla sua superficie o di trivellare il guscio di ghiaccio che riveste la luna, il cui spessore minimo è di ben 5 chilometri. Dal cuore del pianeta, infatti, emergono enormi pennacchi – come geyser – che espellono acqua e altro materiale nello spazio; è proprio dall'analisi di questi getti che un ipotetico veicolo spaziale potrebbe avere la conferma della vita.

A determinare che la vita aliena su Encelado può essere rilevata senza necessità di atterrare è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università dell'Arizona, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi francesi della Scuola Normale Superiore dell'Università di Parigi, del Museo Nazionale di Storia Naturale dell'Università Sorbona di Parigi, dell'Osservatorio della Costa Azzurra e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dal professor Régis Ferrière, docente presso il Dipartimento di Ecologia e Biologia evolutiva dell'ateneo di Tucson, sono giunti alle loro conclusioni simulando le capacità di un avveniristico veicolo in grado di "annusare" i composti chimici presenti nei pennacchi espulsi.

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Fino a quando la sonda Cassini non ha esplorato Saturno e le sue lune, tra il 2004 e il 2017, si riteneva che Encelado fosse solo una “palla di ghiaccio”; tuttavia durante i suoi sorvoli intercettò proprio gli spettacolari geyser di acqua salata, tra i cui elementi fu trovato metano. Sulla Terra la principale fonte di metano sono microorganismi metanogeni che interagiscono con la materia organica; alcuni di questi microbi vivono proprio a ridosso delle bocche idrotermali negli abissi, nei quali gli essere viventi non dipendono dalla fotosintesi, ma proprio dall'energia e dai composti rilasciati da queste fumarole sommerse. Gli scienziati ritengono che simili ecosistemi potrebbero essere presenti anche su Encelado.

Per rilevarli con certezza si dovrebbe raggiungere la luna – distante ben 1,3 miliardi di chilometri dalla Terra – e "tuffarsi" in una delle grandi crepe sulla superficie da cui partono i pennacchi. Un'impresa estremamente complessa, non solo per le distanze, ma anche per il fatto che lo strato di ghiaccio è spesso svariati chilometri (trivellarlo sarebbe ancora più complicato). Ma come indicato, sarebbe possibile determinare la presenza meno di vita anche dalla sola analisi dei suddetti pennacchi dallo spazio, con un veicolo opportunamente progettato.

Credit: Southwest Research Institute
Credit: Southwest Research Institute

“Simulando i dati che un veicolo spaziale in orbita più equipaggiato e avanzato raccoglierebbe solo dai pennacchi, il nostro team ha ora dimostrato che questo approccio sarebbe sufficiente per determinare con sicurezza se vi sia o meno vita nell'oceano di Encelado, senza dover effettivamente sondare le profondità della luna. Questa è una prospettiva elettrizzante”, ha dichiarato il professor Ferrière in un comunicato stampa. Nel polo sud di Encelado vi sono almeno un centinaio di getti, quindi non sarà complesso trovare una fonte.

Credit: NASA
Credit: NASA

Dai loro calcoli, tuttavia, gli scienziati hanno determinato che “l'ipotetica abbondanza di cellule equivarrebbe solo alla biomassa di una singola balena nell'oceano globale di Encelado”. In pratica, la luna avrebbe una biosfera molto scarsa, ma dai pennacchi sarebbe comunque possibile intercettarne i deboli segnali. Più difficilmente le cellule vere e proprie degli organismi metanogeni, ma almeno amminoacidi e altre molecole organiche che possono suggerirci la presenza della vita. Recentemente uno studio ha calcolato che su Encelado c'è fosforo in abbondanza, un altro elemento legato alla vita. Per una prova definitiva, tuttavia, potrebbero essere necessarie generazioni. I dettagli della ricerca “Putative Methanogenic Biosphere in Enceladus's Deep Ocean: Biomass, Productivity, and Implications for Detection” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The Planetary Science Journal.

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