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Un razzo non identificato si è schiantato sulla Luna e ha causato uno strano doppio cratere

La sonda Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA ha fotografato un doppio cratere sulla Luna, provocato dallo schianto di un razzo non identificato.
A cura di Andrea Centini
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Il doppio cratere causato dallo schianto del razzo non identificato. Credit: NASA/Goddard/Arizona State University
Il doppio cratere causato dallo schianto del razzo non identificato. Credit: NASA/Goddard/Arizona State University

Lo scorso 4 marzo il corpo di un razzo misterioso si è schiantato sulla superficie della Luna, dopo aver vagabondato per anni nel Sistema solare. Ora gli scienziati della NASA hanno individuato con precisione e fotografato il luogo dell'impatto sulla faccia nascosta del satellite, dove si è formato uno strano e inaspettato doppio cratere. Gli astronomi, infatti, se ne aspettavano soltanto uno. Come specificato in un comunicato stampa dell'agenzia aerospaziale americana, infatti, normalmente i resti di un razzo tipico generano un unico cratere a causa della componente dotata di massa maggiore, quella dei motori. Il corpo restante è più leggero poiché di norma si tratta di un cilindro metallico vuoto, il serbatoio dove era ospitato il propellente. Ma il fatto che sulla Luna si siano formati due crateri (parzialmente sovrapposti) suggerisce che il razzo fosse dotato di massa significativa in due parti diverse. Ciò potrebbe aiutare gli esperti a far luce sul mistero dell'impatto.

Credit: NASA/Goddard/Arizona State University
Credit: NASA/Goddard/Arizona State University

Tutto ha avuto inizio a gennaio di quest'anno, quando l'astronomo Bill Gray, esperto di detriti spaziali, ha scoperto i resti del razzo in rotta di collisione contro la superficie lunare. Inizialmente credette che si trattasse del secondo stadio – e del motore – di un razzo lanciatore Falcon 9 di SpaceX, la compagnia aerospaziale privata dell'uomo più ricco del mondo: Elon Musk. Nello specifico, i suoi calcoli lo spinsero a credere che fosse il razzo lanciato l'11 febbraio del 2015 per portare in orbita il satellite Deep Space Climate Observatory (DSCOVR) della NOAA. Tuttavia, grazie alla collaborazione del dottor Jon Giorgini del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, qualche tempo dopo capì che i suoi calcoli erano errati e che il razzo alla deriva non era di SpaceX. Nuove analisi hanno puntato il dito contro il razzo cinese Long March 3C col quale si persero i contatti nel 2014. Tuttavia anche in questo caso è arrivata la smentita da Pechino, che ha confermato come quel razzo sia regolarmente rientrato nell'atmosfera terrestre. Ad oggi, dunque, non sappiamo quale razzo ha “ferito” la superficie lunare lo scorso 4 marzo. I dettagli del doppio cratere, come indicato, aiuteranno gli esperti a individuare il potenziale responsabile.

I crateri provocati dalle missioni Apollo. Credit: NASA/Goddard/Arizona State University
I crateri provocati dalle missioni Apollo. Credit: NASA/Goddard/Arizona State University

L'immagine dei due crateri è stata catturata dalla fotocamera del Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), una sonda in orbita attorno alla Luna dal 2009 (fu lanciata il 18 giugno 2009 dalla Air Force Station di Cape Canaveral, in Florida). Gli astronomi hanno stimato che i singoli crateri sovrapposti hanno rispettivamente un diametro di 16 e 18 metri. Insieme formano un cratere con un lunghezza massima di circa 29 metri. La somma è inferiore ai crateri lasciati dal terzo stadio “S-IVB” del colossale razzo lanciatore Saturn che portò mezzo secolo fa le missioni Apollo sulla Luna. La NASA ha pubblicato le immagini dei quattro crateri lasciati dalle missioni Apollo 13, 14, 15 e 17; hanno tutti dimensioni irregolari e quello più grande ha un diametro di 35 metri. Ad oggi, come indicato, non sappiamo quale razzo abbia colpito la Luna il 4 marzo. Sappiamo solo con certezza che si tratta di spazzatura umana, presente anche su Marte.

Credit: NASA/Goddard/Arizona State University
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