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Cambiamenti climatici

Temperatura superficiale infernale in Spagna, oltre 60° C: in Italia attesi quasi 50° C nel weekend

L’11 luglio la missione Copernicus ha registrato oltre 60° C di temperatura superficiale in Spagna, a causa del soffocante anticiclone Cerbero. Nel weekend Caronte porterà picchi di oltre 48° C di temperatura dell’aria in Sicilia e Sardegna, secondo l’ESA. Possibile nuovo record per la massima in Europa.
A cura di Andrea Centini
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“Non puoi sostenere a lungo i raccolti con questo caldo, né una società”. È con queste parole scioccanti che il dottor Peter Dynes di meer.org – associazione impegnata nella lotta al cambiamento climatico – ha commentato su Twitter il dato record di 60° C raggiunti martedì 11 luglio in alcune aree della Spagna. È doveroso sottolineare che si tratta della temperatura della superficie terrestre, basata sulla reale quantità di energia irradiata dal pianeta: è tipicamente più elevata di quella misurata dai comuni termometri (che analizzano l'aria e non il terreno). Tra le regioni spagnole più colpite dal caldo record l'Extremadura, sita nel Sud-Ovest del Paese e particolarmente amata dagli appassionati di birdwatching e fotografi naturalisti, dato che qui nidificano numerose specie di uccelli rapaci.

Il dato dei 60° C è stato raccolto dal satellite Sentinel 3 della missione Copernicus, cogestita dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dalla Commissione Europea. È figlia della drammatica ondata di calore che da diversi giorni sta colpendo i Paesi del bacino mediterraneo e non solo, a causa della cappa di aria ad alta pressione provocata dall'anticiclone africano Cerbero. Da alcuni decenni le estati mediterranee sono state letteralmente trasformate a causa del cambiamento climatico, che ha di fatto scalzato l'anticiclone delle Azzorre – che in passato portava a temperature estive gradevoli – permettendo il subentro delle masse d'aria calda provenienti da Sud, come appunto l'anticiclone africano Cerbero responsabile della canicola attuale.

Questo scambio tra l'anticiclone “buono” e quelli che scatenano ondate di afa insopportabile, pericolosissime per la salute a causa del rischio di colpo di calore, è un segno del riscaldamento globale in atto. A causa della temperature sempre più elevate nelle regione artica e subartica, infatti, si è innescato un indebolimento delle correnti a getto che ha permesso all'aria calda meridionale di incunearsi sempre più spesso e stabilmente su vaste aree dell'Europa e non solo. In queste condizioni all'anticiclone delle Azzorre è possibile fare solo brevi e sporadiche visite in estate. Il risultato di questo processo sono temperature sempre più estreme, che hanno un impatto negativo sotto molteplici punti di vista: sanitari, ambientali, sociali ed economici.

Credit: ESA
Credit: ESA

Per quanto concerne l'Italia, i dati del Ministero della Salute sulle ondate di calore evidenziano una situazione preoccupante a causa dei continui bollettini rossi in numerose città. Per il fine settimana, quando l'anticiclone africano Caronte prenderà il posto di Cerbero, come spiegato dall'Agenzia Spaziale Europea in Sicilia e Sardegna si attendono temperature superiori ai 48° C, con possibile nuovo record storico per la massima in Europa. Ricordiamo che il primato europeo appartiene proprio all'Italia ed è stato "conquistato" l'11 agosto 2021 a Floridia, in provincia di Siracusa, quando la colonnina di mercurio registrò ben 48,8° C. In questo momento ci sono tutti gli ingredienti affinché nei prossimi giorni si possa nuovamente battere il record di temperatura più alta nel Vecchio Continente.

Il caldo estremo si farà sentire anche a Roma, dove i meteorologi si aspettano possibili massime anche di 43° C nel weekend del 15 / 16 luglio. Intanto tra il 9 e il 10 luglio la temperatura superficiale ha già raggiunto i 45° C in diverse città (a Roma, Napoli, Taranto e Foggia) e addirittura i 50° C nei pressi dell'Etna. Siamo lontani dai 60° C dell'Extremadura spagnola, ma questi dati messi insieme evidenziano quanto è drammatico e costante l'impatto della crisi climatica in corso, nonostante in molti continuino ancora a negarla. Ricordiamo che tra il 3 e il 6 luglio sono stati superati per tre giorni consecutivi i record di giorni più caldi della Terra.

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