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Studio su 1,2 milioni di bambini conferma che i vaccini con alluminio non causano autismo, asma e altro

Un nuovo, vasto studio condotto in Danimarca ha determinato che non c’è alcuna correlazione tra i vaccini infantili contenenti sali d’alluminio e l’aumento del rischio di 50 condizioni diverse, tra le quali disturbi dello spettro autistico, dermatite atopica, asma, allergie e malattie autoimmuni.
A cura di Andrea Centini
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Uno studio condotto su oltre 1,2 milioni di bambini ha confermato che non ci sono associazioni tra i vaccini contenenti sali d'alluminio e lo sviluppo di decine di disturbi del neurosviluppo e patologie. I ricercatori sono andati a caccia di correlazioni con cinquanta condizioni diverse, tra le quali autismo – o meglio, disturbi dello spettro autistico -, asma, allergie, eventi reumatici, dermatite atopica e molte altre, ma in nessun caso l'esposizione a queste sostanze adiuvanti contenute nei vaccini infantili ha determinato un aumento del rischio. È quanto emerso da una nuova ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine. I risultati sottolineano per l'ennesima volta la sicurezza di questi preparati, che da quando è stato lanciato il Programma Esteso di Immunizzazione (EPI) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel lontano 1974, hanno salvato la vita a oltre 150 milioni di persone, secondo un recente studio guidato da scienziati del Telethon Kids Institute di Perth (Australia).

A determinare che i vaccini infantili contenenti sali di alluminio non sono associati a un aumento del rischio di autismo, allergie, malattie autoimmuni e decine di altre condizioni è stato un team di ricerca danese guidato da scienziati della Facoltà di scienze della salute e mediche dell'Università di Copenaghen, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti il Dipartimento di dermatologia e allergie dell'Ospedale Herlev e Gentofte e il Dipartimento di ricerca epidemiologica dello Statens Serum Institut. I ricercatori, coordinati dal professor Anders Hviid, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati di 1.224.176 bambini nati in Danimarca tra il 1997 e il 2018, mettendo a confronto l'esposizione ai vaccini contenenti sali d'alluminio entro i primi due anni di vita con l'incidenza di cinquanta condizioni distinte, tra malattie autoimmuni, disturbi atopici, allergie e differenze nello sviluppo neurologico, come appunto l'autismo ma anche il disturbo da deficit di attenzione e iperattività.

Incrociando tutti i dati, non è emerso alcun aumento nell'incidenza delle suddette condizioni in relazione all'esposizione cumulativa dei vaccini contenenti sali d'alluminio. Anche alla luce del vastissimo campione coinvolto e della durata dello studio, si può dunque confermare ancora una volta che i vaccini infantili sono sicuri ed efficaci, anche quelli contenenti questo adiuvante. I sali di alluminio vengono aggiunti da quasi un secolo nei vaccini, grazie alla loro notevole efficacia nel potenziare e stimolare la reazione immunitaria, riducendo al contempo la concentrazione di antigene (virus o batteri attenuati). Tuttavia, sono da tempo al centro delle polemiche alimentate dall'ideologia novax assieme ad altre sostanze come il timerosal, un additivo a base di mercurio recentemente bandito negli USA. A causa della disinformazione dilagante soprattutto sul web e dei ritardi, secondo una recente indagine sono quasi 16 milioni i bambini che non hanno mai ricevuto una dose di vaccino, con rischi significativi per la salute e la vita.

Gli esperti sottolineano che ogni giorno assumiamo tra i 7 e i 9 milligrammi di alluminio, un dosaggio sensibilmente superiore a quello che riceverebbero i bambini se venissero vaccinati con tutti i vaccini predisposti nei primi sei mesi di vita. I ricercatori comprendono le preoccupazioni dei genitori, ma sottolineano che devono affidarsi alla scienza. “Il nostro studio affronta molte di queste preoccupazioni e fornisce prove chiare e solide sulla sicurezza dei vaccini infantili. Questa è la prova che i genitori devono fare le scelte migliori per la salute dei propri figli”, ha dichiarato il professor Hviid in un'intervista alla NBC. “L'alluminio presente nei vaccini si presenta sotto forma di quantità estremamente piccole di sali di alluminio, che non sono la stessa cosa dell'alluminio elementare, che è un metallo. È davvero importante che i genitori capiscano che non stiamo iniettando metallo nei bambini”, ha chiosato l'esperto. I dettagli della ricerca “Aluminum-Adsorbed Vaccines and Chronic Diseases in Childhood: A Nationwide Cohort Study” sono stati pubblicati su Annals of Internal Medicine.

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