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Stiamo per assistere all’esplosione di una stella: sarà visibile dalla Terra per una settimana

Dopo quasi ottanta anni dall’ultimo evento esplosivo, la nova T Coronae Borealis (T CrB), più conosciuta con il nome di stella Blaze, subirà una nuova esplosione, probabilmente tra maggio e settembre 2024.
A cura di Valeria Aiello
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Illustrazione dell'esplosione della nova T Coronae Borealis (T CrB), conosciuta anche come Blaze Star (stella "fiammeggiante") / Credit: NASA Goddard Space Flight Center
Illustrazione dell'esplosione della nova T Coronae Borealis (T CrB), conosciuta anche come Blaze Star (stella "fiammeggiante") / Credit: NASA Goddard Space Flight Center

La nova T Coronae Borealis (T CrB), conosciuta anche con il nome di Blaze Star (letteralmente “stella “fiammeggiante”), sta per regalare spettacolo con una nuova enorme esplosione, prevista tra maggio e settembre 2024. La stella, che in realtà è un sistema binario della costellazione della Corona boreale, composto da una nana bianca e una gigante rossa, normalmente non è visibile dalla Terra, se non con l’ausilio di un telescopio, ma durante l’esplosione potrà essere vista a occhio nudo, perché brillerà “come la Stella Polare”.

Secondo gli esperti, durante l’esplosione dovrebbe infatti raggiungere un picco di magnitudo apparente compresa tra 2 e 3 (quella della Stella Polare varia 1,8 a 2,1), offrendo un’opportunità di visione irripetibile, visto che l’evento esplosivo si verifica una volta ogni ottanta anni circa. L’ultima volta che T Coronae Borealis è esplosa, era il maggio 1946, e in precedenza lo stesso fenomeno era stato osservato nel 1866.

Questi due eventi non dovrebbero però essere le uniche volte in cui l’esplosione è stata osservata: nel dicembre 1787, il reverendo Francis Wollaston riportò di una stella nella posizione di T Coronae Borealis (probabilmente la stella Blaze che era esplosa) e un’altra descrizione di una “stella”, che “brillava di grande luce”, risale a un rapporto del 1217 scritto da Abbott Burchard di Upsberg, che fu testimone oculare di un fenomeno “in rapida ascesa” nella costellazione della Corona boreale che durò “molti giorni” e considerò come un “segno meraviglioso” secondo quanto ricostruito da Bradley Schaefer, professore emerito presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia della Louisiana State University in un articolo pubblicato sul Journal for the History of Astronomy nel 2023.

Quell’evento – spiegava il professor Schaefer – non può essere la segnalazione di una cometa, sia perché Burchard si riferì alla sorgente luminosa usando il termine ‘stella’ e non cometa, sia perché aveva un presagio molto positivo, cosa impossibile per le comete, che erano considerate un cattivo segno premonitore”.

Cos’è la nova T Coronae Borealis (T CrB)

T Coronae Borealis (T CrB), soprannominata stella “fiammeggiante” (Blaze Star), è una nova ricorrente – un tipo di nova caratterizzata da esplosioni che si ripetono nel tempo – che si trova nella costellazione della Corona boreale, a circa 3.000 anni luce dalla Terra. La stella che, come indicato, è un sistema stellare binario formato da una nana bianca e una gigante rossa, ha normalmente una magnitudo di 10, risultando troppo debole per essere vista a occhio nudo, ma durante le sue esplosioni, che si ripetono una volta ogni ottanta anni circa, può raggiungere una magnitudo di 2.

L'animazione mostra una stella gigante rossa e una nana bianca che orbitano l'una intorno all'altra: la gigante rossa è la sfera nei toni del rosso, arancione e bianco, con il lato rivolto verso la nana bianca, che è invece nascosta in un bagliore luminoso di bianco e giallo, rappresentato dal disco di accrescimento attorno alla stella. La nana bianca raccoglie il materiale espulso dalla gigante rossa, fino ad esplodere. Dopo l'esplosione, una piccola macchia bianca continua a intravvedersi, indicando che la nana bianca è sopravvissuta all'esplosione / Credit NASA Goddard Space Flight Center
L'animazione mostra una stella gigante rossa e una nana bianca che orbitano l'una intorno all'altra: la gigante rossa è la sfera nei toni del rosso, arancione e bianco, con il lato rivolto verso la nana bianca, che è invece nascosta in un bagliore luminoso di bianco e giallo, rappresentato dal disco di accrescimento attorno alla stella. La nana bianca raccoglie il materiale espulso dalla gigante rossa, fino ad esplodere. Dopo l'esplosione, una piccola macchia bianca continua a intravvedersi, indicando che la nana bianca è sopravvissuta all'esplosione / Credit NASA Goddard Space Flight Center

T Coronae Borealis (T CrB) è una delle cinque nove ricorrenti conosciute della Via Lattea e la sua esplosione è dovuta a reazioni termonucleari che avvengono sulla superficie della nana bianca. “La nana bianca e la sua compagna gigante rossa sono abbastanza vicine – spiega la NASA – . Quando la gigante rossa diventa instabile a causa dell’aumento di temperatura e pressione, iniziando a espellere i suoi strati esterni, la nana bianca raccoglie quella materia sulla sua superficie. L’atmosfera superficiale e densa della nana bianca alla fine si riscalda abbastanza da provocare una reazione termonucleare fuori controllo, che produce la nova che vediamo dalla Terra”.

Quando avverrà l’esplosione di T Coronae Borealis (T CrB)

L’esplosione di T Coronae Borealis (T CrB) avverrà molto probabilmente tra maggio e settembre 2024, secondo quanto previsto dall’American Association of Variable Star Observers (AAVSO). Gli astronomi prevedono che, una volta raggiunto il picco di luminosità, la stella sarà visibile ad occhio nudo per diversi giorni o poco più di una settimana, prima di “spegnersi” nuovamente.

Per osservare T Coronae Borealis (T CrB) che, una volta esplosa, brillerà come la Stella Polare – anche se non sarà la stella più luminosa (nel cielo notturno si contano circa 120 stelle con magnitudo apparente superiore) -, sarà necessario innanzitutto individuare la posizione della costellazione della Corona boreale, le cui stelle principali formano un arco semicircolare, tra le costellazioni Boote ed Ercole.

Immagine

In questo momento dell’anno, la Corona boreale può essere osservata guardando verso Nord-Est, intorno alle 9, e con il passare dei mesi diventerà sempre più facile da vedere, perché sarà alta sopra le nostre teste durante l’estate.

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