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Entro l’estate sarà visibile a occhio nudo l’esplosione di una stella nel cielo

Secondo la NASA una della del sistema binario T Coronae Borealis esploderà entro settembre 2024. Il fenomeno, chiamato nova, sarà visibile a occhio nudo nel cielo. Ecco cosa sta succedendo e dove cercare la stella nel firmamento.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA's Goddard Space Flight Center
Credit: NASA's Goddard Space Flight Center

Entro settembre 2024, secondo gli scienziati, potremo vedere a occhio nudo uno degli spettacoli astronomici più affascinanti dell'intero anno: l'esplosione di una stella nel cielo. Nel cuore della costellazione della Corona boreale, si trova infatti un sistema binario composto da una gigante rossa e una nana bianca (chiamato T Coronae Borealis) che ciclicamente dà vita a una nova. In parole semplici, si tratta di una peculiare esplosione stellare che, in genere, si verifica proprio in presenza di questa combinazione, con la nana bianca che viene “caricata” col materiale – fondamentalmente idrogeno ed elio – della stella compagna, fino a quando la pressione e la temperatura diventano tali da innescare una violentissima fusione nucleare incontrollata.

Nel caso di T Coronae Borealis (o T CrB) questo evento si verifica ogni 80 anni circa. L'ultima volta, come specificato dalla NASA, si era verificato nel 1946. Ora, secondo i calcoli degli esperti, i tempi sono maturi per osservare nuovamente questo fenomeno, che dovrebbe verificarsi entro settembre di quest'anno. Quando la nana bianca esploderà, la magnitudine (luminosità apparente) del sistema binario passerà da +10 a +2. Poiché la scala della magnitudine è inversa (numeri più bassi, anche negativi, equivalgono a una maggiore luminosità) e il limite dell'osservabilità per l'occhio umano è +6, ciò significa che durante questo evento la nova diventerà visibile a occhio nudo. Il fenomeno più intenso durerà per alcuni giorni, per andare via via ad affievolirsi nell'arco di poche settimane. In parole semplici, vedremo comparire nel cielo una nuova stella nel firmamento, la cui luminosità sarà simile a quella della stella polare (dunque non Vega o Sirio, ma comunque sufficientemente brillante).

Credit: NASA's Goddard Space Flight Center
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Per cercare la posizione nel cielo della (piccola) costellazione della Corona boreale si può fare affidamento a un planetario virtuale come Stellarium. In questo periodo dell'anno durante la notte è visibile a Est, alta nel cielo, abbracciata dalle costellazioni di Ercole e del Boote. È una zona del cielo particolarmente ricca di oggetti affascinanti, come il meraviglioso ammasso stellare di Ercole (M13) – verso il quale è stato indirizzato il famoso messaggio di Arecibo – e la stella gigante rossa Arcturus. In “zona” sono presenti anche gli altri due ammassi stellari M92 ed M3, così come la stella Vega nella costellazione della Lira. È proprio in questo bell'angolo della volta celeste che vedremo comparire la nova di T Coronae Borealis. Chiaramente è tenuta costantemente sott'occhio dagli scienziati, data l'imminenza del fenomeno esplosivo.

Come spiegato dalla NASA, le due stelle del sistema binario sono sufficientemente vicine da fare in modo che, “quando la gigante rossa diventa instabile a causa dell’aumento di temperatura e pressione e inizia a espellere i suoi strati esterni, la nana bianca raccoglie quel materiale sulla sua superficie”. “L’atmosfera bassa e densa della nana bianca – prosegue l'agenzia aerospaziale statunitense – alla fine si riscalda abbastanza da provocare una reazione termonucleare fuori controllo, che produce la nova che vediamo dalla Terra”.

Non resta che attendere i prossimi mesi per veder comparire un nuovo gioiello luminoso nel firmamento, seppur effimero. Per la stragrande maggioranza di noi sarà l'occasione di una vita, proprio perché il fenomeno si verifica una volta ogni 80 anni, inoltre si conoscono solo cinque novae ricorrenti nella nostra galassia, la Via Lattea.

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