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Scheletro di un “gigante” trovato in Ecuador: nuovo studio fa chiarezza sulle reali dimensioni

Nel 2019 in Ecuador fu scoperto lo scheletro del cosiddetto “gigante di Julcuy”, un uomo sensibilmente più alto della statura media della sua epoca. Oggi, grazie, a un’indagine molto più rigorosa, è stata determinata la sua reale altezza.
A cura di Andrea Centini
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In una valle a ridosso del villaggio di Julcuy, in Ecuador, nel 2019 due scienziati recuperarono i resti di un scheletro umano dalle dimensioni apparentemente molto generose. Attraverso metodi di misurazione da campo, si giunse alla conclusione che l'uomo a cui appartenevano, vissuto tra il 1.200 e il 1.600 dopo Cristo, era alto ben 2,1 metri; in pratica era un vero e proprio gigante, considerando la statura media di Homo sapiens dell'epoca. La scoperta alimentò ulteriormente le teorie del complotto legate ai giganti, molto in voga su internet, inoltre sembrava “confermare” in qualche modo una leggenda tramandata dagli indigeni locali di Salasaca, riportata anche nei registri dei conquistadores spagnoli. In parole semplici, questa leggenda narra che un tempo in Sud America vivesse una sorta di razza di giganti dediti al cannibalismo.

La scoperta del geologo Theofilos Toulkeridis e dell’archeologo Florencio Delgado, entrambi docenti presso l'Università San Francisco de Quito (Ecuador), ebbe un certo risalto mediatico quando finì al centro della puntata “Lost Race of Giants” della serie di documentari chiamata Code of the Wild. Del corpo furono trovati solo pochi resti integri, principalmente relativi agli arti inferiori e superiori, come i femori, l'ulna sinistra e il radio sinistro ed entrambi gli omeri. Fu indicato che lo scheletro era trovato in uno strato valdiviano di 5.000 anni (3.000 avanti Cristo), tuttavia indagini più approfondite hanno determinato che l'uomo visse molto probabilmente durante la cultura Manteño-Huancavilca, tra il 1.200 e il 1.600 dopo Cristo. Nel documentario fu anche mostrato un grafico nel quale veniva suggerita la lunghezza del femore, circa 61 centimetri, 16 in più rispetto alla misurazione media del femore di un uomo adulto. Attraverso misurazioni con metro da campo si era giunti alla conclusione che l'uomo fosse alto appunto oltre i 2 metri.

A causa di un'alluvione verificatasi nel 2023 i resti del presunto gigante furono spazzati via, ma fortunatamente fu recuperato uno dei due femori, grazie al quale il dottor Nicholas Landol dell'Universidad de las Fuerzas Armadas di Santo Domingo (Ecuador) ha potuto stimare con maggiore precisione la reale altezza dell'uomo. Grazie alla tecnica di medicina forense chiamata Trotter and Gleser, basata su equazioni di regressione lineare correlate alla lunghezza di ossa lunghe come appunto il femore, lo studioso è riuscito a determinare con precisione la statura dell'individuo. Secondo Landol le dimensioni del cosiddetto “gigante di Julcuy” erano state ampiamente sovrastimate, dato che sarebbe stato alto tra 1,53 e 1,62 metri, un'altezza del tutto in linea con quella degli uomini dell'epoca.

“Analizzando il femore di questo individuo, questa indagine dimostra che la statura dell'individuo era stata grossolanamente sopravvalutata e sottolinea l'importanza delle formule matematiche ideate per determinare la statura in vita rispetto alle rudimentali misurazioni sul campo”, ha chiosato l'esperto nell'abstract dello studio. I dettagli della ricerca ‘Measuring the merit of a sensationalist documentary: A critical assessment of the julcuy “Giant”' sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata International Journal of Osteoarchaelogy.

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