video suggerito
video suggerito

Roberto Burioni lascia tutti i social: “Usato come sputacchiera. Ora cambio”

Il virologo Roberto Burioni, classe 1962, è diventato una delle voci più ascoltate nel Paese nel mondo della divulgazione scientifica. Ora ha scelto di lasciare tutti i social, dove per anni è stato bersaglio dei No Vax. Non smetterà di pubblicare contenuti: ora si sposterà su substack.
A cura di Valerio Berra
1 CONDIVISIONI
Immagine

Burioni lascia i social. Per chi ha seguito cosa è successo negli anni del Covid-19 e soprattutto dei vaccini non è una notizia da poco. Roberto Burioni, classe 1962, è un virologo e un professore all’Università San Raffaele. Ma soprattutto è stata una delle voci più importanti nel dibattito pubblico sui vaccini. Bersaglio dei No Vax prima e dei No Green Pass dopo, Burioni è diventato di fatto un divulgatore ma ora ha scelto lasciare i social.

Tanti i motivi, a partire dall’intelligenza artificiale. Ma lo chiariamo subito. Al netto delle collaborazioni editoriali, non smetterà di pubblicare contenuti ma cambierà spazi. Burioni sposterà la sua attività su Substack, una piattaforma prima conosciuta per le newsletter che sta diventando un buon modo per monetizzare i contenuti.

Le critiche di Burioni alle piattaforme

Nel suo post su Facebook, Burioni ha dato tre motivazioni per la sua scelta. Due sono legate proprio alle piattaforme. La prima riguarda le nuovi policy sull’intelligenza artificiale: “Sono disposto a impiegare gratuitamente il mio tempo e la mia competenza acquisita con faticoso studio per informare i cittadini, ma non per fare arricchire ulteriormente qualcuno già ricchissimo”.

Il secondo riguarda la distribuzione dei suoi contenuti: “Alcuni miei post ricevono una notevolissima diffusione, altri no. Quindi i proprietari dei social hanno una agenda e la perseguono”. Con Substack in effetti la distribuzione sarebbe più uniforme. Gli abbonati ricevono i contenuti direttamente sulla mail. Certo, resterebbe comunque il problema della distribuzione dei link. Substack funziona bene anche perché spesso viene usato come piattaforma per appoggiare dei contenuti, sia testi che video, che poi vengono comunque distribuiti attraverso i social.

Gli insulti ricevuti sui social

Burioni scrive poi “dopo 10 anni sono stanco di essere utilizzato come sputacchiera”. Secondo il medico su Subastack potrebbe andare meglio: “Tutti questi problemi saranno risolti. Siccome l'accesso ai miei contenuti sarà a pagamento, chi vuole sputare dovrà lasciare in ogni caso un numero di carta di credito”.

Il ritorno di Substack, l’azienda è stata fondata nel 2017

Nell’era dei contenuti gratuiti e della distribuzione gestita dagli algoritmi, Substack si sta affermando come un buon modello alternativo. Soprattutto nel mondo del giornalismo. Una riscoperta, visto che la piattaforma ha già i suoi anni. È stata fondata nel 2017 con l’obiettivo di entrare nell’allora fiorente mercato delle newsletter. Ora sta permettendo a chi ha già un pubblico social di monetizzare i contenuti. Non è il caso di Burioni, che vuole tenere i prezzi vicini a quelli di gestione: "Sto cercando di capire come fare per non dovere pagare io, perché ci sono dei costi fissi sulle transazioni, penso che sarà meno di 2 euro”.

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views