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Rischio di cancro al naso per chi usa sigarette elettroniche e narghilè, secondo uno studio

Chi utilizza sigarette elettroniche e narghilé ha un rischio superiore di cancro a naso, gola e seni paranasali, secondo un nuovo studio americano. Ecco perché.
A cura di Andrea Centini
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Chi usa le sigarette elettroniche ha un rischio superiore di infiammazione alle alte vie respiratorie, cancro al naso, alla gola e ai seni paranasali, secondo un nuovo studio. Lo stesso rischio è stato riscontrato nei fumatori di narghilé. La ragione risiede nel modo in cui vengono utilizzati questi dispositivi, dato che chi “svapa” ha una tendenza maggiore a esalare le sostanze dal naso e non dalla bocca, come fanno i fumatori di sigarette tradizionali. Il transito di queste particelle nocive (come monossido di carbonio, nicotina e altri composti tossici) attraverso il naso era stato già associato a elevati livelli di composti infiammatori da un precedente studio. Per queste ragioni gli autori della ricerca sottolineano di non sottovalutare il potenziale rischio di malattie anche gravi.

A determinare che gli utilizzatori di sigarette elettroniche e narghilè rischiano di più il cancro del naso, dei seni paranasali e della gola è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati della Scuola di Medicina Grossman dell'Università di New York, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del College di Salute Pubblica Globale e della Scuola di Affari Pubblici Luskin – Dipartimento di Welfare Sociale dell'Università della California di Los Angeles. Gli scienziati, coordinati dalla dottoressa Emma Karey, ricercatrice post-dottorato presso il Dipartimento di Medicina Ambientale dell'ateneo americano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver monitorato il comportamento di 122 fumatori di sigarette tradizionali, 123 utilizzatori di sigarette elettroniche e 96 di narghilè nelle strade di New York e nei bar specializzati di Manhattan. I ricercatori hanno annotato quanto fumatori e “svapatori” espiravano dal naso e / o dalla bocca. Inoltre per chi usava le e-cig hanno registrato anche il tipo di dispositivo utilizzato, se di tipo “penna” o “serbatoio” (per capire se il modello potesse influenzare il comportamento).

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Incrociando tutti i dati la dottoressa Karey e i colleghi hanno osservato che oltre il 70 percento di chi usava le sigarette elettroniche tipo penna e oltre il 50 percento di chi usava quelle tipo serbatoio hanno iniziato a espirare attraverso il naso. Complessivamente, gli svapatori praticavano l'espirazione nasale (esclusiva) con una frequenza sensibilmente superiore rispetto ai fumatori di sigarette tradizionali, ovvero il 19,5 percento contro il 4,9 percento. La ragione risiede anche nella tecnica nota come “retrohaling”, in cui gli svapatori esalano attraverso il naso per assaporare meglio gli aromi del liquido caricato nel dispositivo.

Ma questa abitudine a far passare le sostanze attraverso il naso può aumentare un rischio da non sottovalutare. In un comunicato stampa gli autori dello studio sottolineano che i fumatori di sigarette tradizionali hanno un rischio maggiore di cancro ai polmoni perché tendono a inspirare profondamente, mentre i fumatori di sigaro, che tendono a inalare più superficialmente, hanno un rischio superiore di cancro alla gola e alla bocca. Gli scienziati non vogliono fare un parallelismo diretto con le sostanze nocive derivate dalla combustione del tabacco, notoriamente cancerogene, tuttavia nei tessuti nasali degli svapatori e degli utilizzatori di narghilé gli scienziati hanno rilevato livelli di composti infiammatori dieci volte superiori rispetto a quelli rilevati nei fumatori tradizionali. Pertanto il rischio di malattie specifiche non si può sottovalutare. "Questo tipo di infiammazione sostenuta è il punto in cui iniziamo a preoccuparci di patologie e malattie; suggerisce che potrebbero esserci lesioni subite a quel tessuto", ha dichiarato la dottoressa Karey. “Poiché i dispositivi di svapo e narghilè vengono utilizzati in modo diverso rispetto alle sigarette tradizionali, dobbiamo considerare le malattie del naso e dei polmoni per valutare la loro sicurezza prima di giudicare se uno è più rischioso di un altro”, gli ha fatto eco il coautore dello dello studio Terry Gordon.

Sebbene la sicurezza a lungo termine delle cosiddette e-cig sia ancora al vaglio degli studiosi, diverse indagini recenti hanno rilevato che non si tratta di un'alternativa così salubre alle comuni “bionde”. Uno studio dell’Università del Kansas-Wichita, ad esempio, ha rilevato che le sigarette elettroniche aumentano del 56% il rischio di infarto, mentre un altro dell'Università della California ha rilevato che mezzora di svapo è sufficiente per aumentare di quattro volte lo stress ossidativo cellulare. Un altro ancora del Karolinska Institute di Stoccolma ha trovato che svapare aumenta i coaguli di sangue e altera l'elasticità dei vasi sanguigni. I dettagli della ricerca “Exhalation of alternative tobacco product aerosols differs from cigarette smoke—and may lead to alternative health risks” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Tobacco Use Insights.

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