Questo rettile marino del Giurassico cacciava come un gufo: dai tessuti molli scoperta fossile straordinaria

Il ritrovamento dei tessuti molli di un gigantesco rettile marino vissuto nel Giurassico ha spalancato le porte a una delle più grandi scoperte fossili mai fatte. I ricercatori, infatti, analizzando ciò che resta della pinna pettorale di un ittiosauro lungo 10 metri, hanno determinato che questo animale preistorico cacciava in modo silenzioso in acque buie, avendo sviluppato adattamenti per il nuoto che gli permettevano di avvicinarsi di soppiatto alle prede, nonostante la possente mole.
I paleontologi hanno fatto un parallelismo con i moderni uccelli notturni dell'ordine degli strigiformi, come gufi e barbagianni, il cui piumaggio con appendici seghettate attenua totalmente il rumore per cogliere di sorpresa le ignare prede. È la prima volta che si riesce a osservare un simile dettaglio in un animale preistorico e marino, in grado di raccontarci dettagli molto significativi della sua biologia. Proprio per questo è considerata una delle scoperte più significative in campo paleontologico.

A descrivere le caratteristiche dei tessuti molli dell'ittiosauro è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università di Lund (Svezia) e dell'Università di Bristol (Regno Unito), che hanno collaborato con i colleghi di diversi istituti. Fra quelli coinvolti il Museo di Storia Naturale di Bielefeld in Germania, il Diamond Light Source – Harwell Science and Innovation Campus, il Museo Salling e altri. Tutto è iniziato grazie alla scoperta fortuita del collezionista di fossili Georg Göltz, che ha trovato i resti dell'ittiosauro – un rettile marino preistorico, ma non un dinosauro – in un'esposizione temporanea a Dotternhausen. L'uomo ha contattato il dottor Sven Sachs del museo tedesco, che a sua volta, accortosi dell'eccezionalità del reperto, ha coinvolto due tra i massimi esperti mondiali di ittiosauri, il professor Johan Lindgren del Dipartimento di Geologia dell'ateneo svedese e il dottor Dean Lomax dell'Università di Bristol, che studia ittiosauri da molti anni.
I resti della pinna pettorale sinistra, lunghi circa 1 metro, appartenevano a un esemplare di Temnodontosaurus trigonodon, che in vita era lungo una decina di metri. Fino ad oggi erano stati trovati tessuti molli solo di piccoli ittiosauri; questa è stata la prima volta che i ricercatori si sono imbattuti in quelli di un colosso. Il reperto è stato sottoposto a molteplici analisi di laboratorio e sono emersi dettagli e adattamenti straordinari, come appunto i bordi seghettati della pinna – simile a un'ala – e la presenza di strutture cartilaginee mai viste prima, che i ricercatori hanno chiamato condrodermi. Sono stati osservati anche altri elementi carnosi mobili. Secondo i ricercatori erano tutti adattamenti per la caccia di agguato in acque buie, dove il rettile marino poteva aggirarsi anche grazie ai suoi occhi grandi come un pallone da calcio, i più grandi mai rilevati in un qualsiasi animale vissuto sulla Terra.
“La forma alare della pinna, unita alla mancanza di ossa nell'estremità distale e al bordo d'uscita nettamente seghettato, indicano collettivamente che questo enorme animale aveva sviluppato meccanismi per ridurre al minimo la produzione di suoni durante il nuoto”, ha spiegato il professor Lindgren in un comunicato stampa. “Di conseguenza – ha proseguito l'esperto – questo ittiosauro deve essersi mosso quasi silenziosamente nell'acqua, in modo simile a come i gufi attuali – le cui penne alari formano anch'esse un motivo a zigzag – volano silenziosamente quando cacciano di notte. Non avevamo mai visto prima adattamenti evolutivi così elaborati in un animale marino”. “La prima volta che ho visto l'esemplare, ho capito che era unico. Avendo esaminato migliaia di ittiosauri, non avevo mai visto nulla di simile. Questa scoperta rivoluzionerà il modo in cui osserviamo e ricostruiamo gli ittiosauri (e forse anche altri antichi rettili marini), ma in particolare le strutture dei tessuti molli negli animali preistorici”, gli ha fatto eco il dottor Lomax.
Gli ittiosauri sono rettili perfettamente rappresentativi della convergenza evolutiva, presentando elementi idrodinamici in comune con i cetacei (mammiferi marini) e gli squali (pesci cartilaginei). Alcuni di essi raggiunsero dimensioni colossali, come Ichthyotitan severnensis scoperto da una bambina su una spiaggia, le cui dimensioni si aggiravano attorno ai 25 metri. Un altro magnifico fossile di ittiosauro lungo 10 metri è stato recentemente scoperto presso la Rutland Water Nature Reserve nelle East Midlands, una riserva naturale nel Regno Unito, dove sono stati trovati numerosi resti di questi animali preistorici. Gli ittiosauri si sono estinti nel Cretaceo superiore, ma prima dell'impatto dell'asteroide dell'evento di Chicxulub. I dettagli sulla nuova ricerca “Adaptations for stealth in the wing-like flippers of a large ichthyosaur” sono stati pubblicati su Nature.