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Quali sono le probabilità di essere colpiti da un fulmine

Nell’estate 2025 in Italia sono stati registrati diversi incidenti a causa dei fulmini, alcuni dei quali mortali. Quali sono le probabilità di essere colpiti e uccisi da queste scariche elettriche e perché le persone sono a rischio.
A cura di Andrea Centini
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Non esistono statistiche ufficiali e attendibili sulle probabilità di essere colpiti da un fulmine, tuttavia è possibile fare dei calcoli sommari sulla base delle medie dei casi che si verificano in determinati Paesi. Ad esempio, secondo il National Weather Service della NOAA, l'agenzia federale statunitense deputata allo studio di atmosfera, oceani e meteo spaziale, tale probabilità nel corso della propria vita negli USA è di circa 1 ogni 15.300. Poiché gli Stati Uniti hanno una popolazione di circa 350 milioni di persone e in Italia siamo quasi 60 milioni, e tenendo presente che nel nostro Paese in media cadono ogni anno 1-1,5 milioni di fulmini (contro i 40 milioni degli Stati Uniti), si può stimare che le probabilità di essere colpiti siano circa 1 su 80.000 / 100.000 per lo "Stivale", anche tenendo conto della densità abitativa.

Si tratta comunque di un calcolo sommario, che potrebbe divergere sensibilmente dalla realtà. Molto, infatti, dipende dalle caratteristiche dei territori e dalla loro frequentazione, in particolar modo in estate quando si trascorre più tempo all'aperto e i temporali possono manifestarsi repentinamente, cogliendo le persone di sorpresa. Globalmente, si ritiene che le probabilità di essere colpiti da un fulmine siano 1 su 500.000 / 700.000, come evidenziato anche dalla National Geographic, ma ci sono luoghi – come i Paesi tropicali – in cui tale rischio è decisamente più elevato. Ciò che è certo è che in questa estate del 2025, in Italia, sono stati già registrati diversi casi gravi e mortali. L'ultima vittima è stata il motociclista 42enne Marco Zampilli, colpito in Salento da una violentissima scarica elettrica mentre a bordo della sua moto percorreva una strada statale. Un paio di giorni prima un escursionista 15enne era stato ferito gravemente nel Teramano, mentre passeggiava assieme al padre. Incidenti sono stati registrati anche in Sicilia e a Palinuro, in provincia di Salerno, dove sei bagnanti sono rimasti feriti (fortunatamente non in modo grave). A Ferrandina, in provincia di Matera, un giovane di 29 anni ha perso la vita dopo che un grande albero è stato colpito da un fulmine e si è abbattuto sull'auto in cui si trovava. A tal proposito ricordiamo che un recente studio ha rilevato che ogni anno i fulmini uccidono 320 milioni di alberi, con un impatto significativo anche sul cambiamento climatico.

Quante persone uccidono i fulmini ogni anno

Sebbene si possa pensare che essere colpiti da un fulmine determini sempre conseguenze gravi o fatali, in realtà non è sempre così. A perdere la vita, infatti, è circa 1 persona su 10 colpite. Se ne deduce che negli Stati Uniti le probabilità di essere colpiti e uccisi da una scarica elettrica è di 1 su 150.000. In Italia, tenendo presente che muoiono ogni anno tra le 20 e le 50 persone secondo i dati dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISAC-CNR), si può stimare che le probabilità di essere uccisi risultano più alte che negli USA, circa 1 su 50.000, anche alla luce della minor disponibilità di strutture di protezione nelle zone rurali. A influire sul rischio, nel nostro Paese, anche la maggiore frequentazione in estate di zone particolarmente a rischio, come spiagge e montagne. A livello globale, secondo lo studio “The Number of Documented Global Lightning Fatalities” pubblicato nel 2016, si stima che ogni anno le vittime siano dalle 6.000 alle 24.000, un dato estremamente variabile.

Perché i fulmini colpiscono le persone

Ma perché le persone rischiano di essere colpite da queste scariche elettriche? I fulmini, generati all'interno delle nuvole a causa dello sfregamento delle particelle di ghiaccio e altri elementi, quando si scaricano a terra – per via della differenza di potenziale tra nubi e suolo – tendono a farlo il più rapidamente possibile, proprio per annullare velocemente la sopracitata differenza di potenziale. Ecco perché “cercano” gli oggetti più alti, come appunto possono essere le persone in un campo aperto e su una spiaggia (o anche le giraffe nella savana). I parafulmini sono montati in cima agli edifici esattamente per questo motivo. È comunque possibile calcolare a quale distanza è caduto da noi un fulmine sulla base della cosiddetta "regola dei 30 secondi", utilizzata ad esempio nei tornei sportivi. In parole semplici, se tra l'avvistamento di un fulmine e il rombo di un tuono passano 30 secondi, ciò vuol dire che il fulmine è caduto a circa 10 chilometri da noi. Questo perché il suono del tuono impiega 3 secondi per percorre 1 chilometro. Questi dati vengono utilizzati per sospendere le partite in caso di rischio fulmini.

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