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Qual è l’elettrodomestico che consuma di più e come migliorane l’uso per risparmiare sulla bolletta

Il caro bollette arrivato col nuovo anno si può contrastare almeno in parte migliorando l’uso degli elettrodomestici. Ecco quello che consuma di più.
A cura di Andrea Centini
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La brusca impennata del costo dell'energia elettrica e del gas a partire dall'inizio dell'anno, ora ulteriormente acuito dalla guerra in Ucraina, si sta ripercuotendo sulle bollette, sensibilmente più salate rispetto a qualche mese fa. Per far quadrare i conti domestici per molte famiglie il risparmio sui consumi energetici è divenuto una vera e propria necessità; dunque qual è il metodo migliore per mitigare il caro bollette? Sicuramente si può iniziare andando a “colpire” gli elettrodomestici che consumano di più, tra le voci principali della spesa. Il più energivoro è indubbiamente il forno elettrico, capace di consumare tra 0,8 kilowattora (kWh) e i 1,5 kWh (1.500 wattora) dopo un'ora e mezza di utilizzo a circa 180° C. Molteplici fattori concorrono alla capacità energivora di un forno elettrico; fra essi la classe energetica, il tempo di utilizzo, la funzione impiegata, la potenza, le dimensioni e molto altro.

Limitare l'uso del forno elettrico, o utilizzarlo in modo più oculato, è dunque un metodo valido per contenere il costo della bolletta, nella speranza che i prezzi dell'energia possano tornare ai precedenti valori di mercato (anche se secondo gli analisti questa situazione spiacevole si protrarrà a lungo). Innanzitutto va tenuto presente se si cucina in modalità statica o con cottura ventilata; il primo metodo è più lento e costoso, mentre il secondo, più rapido, è progettato per rendere “croccante” l'esterno e lasciare più umido l'interno degli alimenti. La modalità ventilata può abbattere di circa il 30 percento il consumo in watt. Naturalmente non è adatta a tutti i cibi, ma è applicabile alla maggior parte di essi, pertanto laddove possibile è sicuramente indicato sfruttarla. Anche la modalità grill è estremamente energivora e andrebbe usata con grande parsimonia. Mettere meno alimenti e fare pezzi più piccoli può velocizzare ulteriormente la cottura, così come spegnere il forno diversi minuti prima del tempo di cottura previsto, dato che comunque il forno continua a cuocere le pietanze per un certo lasso di tempo.

Tra gli altri consigli utili per migliorare l'efficienza energetica del forno elettrico vi sono la pulizia regolare (la dispersione del calore non è efficace in un forno sporco); il non aprire lo sportello fino a completamento della cottura; effettuare una regolare manutenzione delle guarnizioni, che in caso di rottura possono favorire la dispersione del calore e aumentare i consumi; l'uso di recipienti che velocizzano la cottura; ed evitare il più possibile il preriscaldamento.

Ovviamente bisogna fare molta attenzione alla classe energetica del proprio elettrodomestico, dato che quelli di classe A e superiori (A+, A++, etc etc) hanno un consumo praticamente dimezzato rispetto ai vecchi forni di classe D. Se il forno viene utilizzato spesso e si è in tanti in famiglia è bene pensare di utilizzarne quanto più efficiente possibile. Ricordiamo anche che un forno a microonde consuma molto meno di uno elettrico, tenendo presente che impiega circa un quarto del tempo per cuocere. Anche una friggitrice ad aria cuoce a una velocità doppia rispetto al forno elettrico, anche se i consumi energetici sono paragonabili a parità di tempo d'utilizzo.

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