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Preparatevi a un cielo insozzato dalla pubblicità spaziale: “È economicamente sostenibile”

Un team di ricerca ha dimostrato che i messaggi pubblicitari proiettati da satelliti in formazione sono fattibili e vantaggiosi sotto il profilo economico.
A cura di Andrea Centini
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Un vecchio proverbio dice che la pubblicità è l'anima del commercio, per questo ce la troviamo ovunque. Presto (purtroppo) potremmo vederla anche nel cielo. Non parliamo degli striscioni esposti da piccoli aerei, ma di messaggi nello spazio vero e proprio, proiettati verso la Terra da minuscoli satelliti in formazione. La malsana idea era già venuta ai pubblicitari alla fine degli anni '80 del secolo scorso, tuttavia a causa dei costi esorbitanti non se ne fece nulla. Persino il Comitato Olimpico di Atlanta '96 dovette rinunciare al proposito di vedere i cinque cerchi olimpici illuminarsi nel cielo notturno. Ora, grazie alle nuove tecnologie, una ricerca ha dimostrato che la pubblicità dallo spazio non solo è tecnologicamente fattibile, ma anche economicamente sostenibile.

A condurre lo studio è stato un team di ricerca russo composto da scienziati dello Space Center – Istituto della Scienza e della Tecnologia “Skolkovo” di Mosca e dell'Istituto di Fisica e Tecnologia di Mosca (MIPT). Gli scienziati, coordinati dal dottor Shamil Biktimirov, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto un studio di fattibilità, per determinare se sia davvero sostenibile organizzare missioni satellitari in formazione per proiettare la pubblicità. Innanzitutto è stato definito il target di questi messaggi pubblicitari, ovvero i cittadini delle grandi metropoli. Per capire se una tale iniziativa possa essere vantaggiosa in termini economici vanno tenuti presenti molteplici fattori: tra essi figurano la popolazione (ovvero quante persone vivono effettivamente nella città bersaglio) e i parametri che limitano “il numero di potenziali osservazioni pubblicitarie”, hanno scritto i ricercatori nell'abstract dello studio. Ovviamente anche il consumo di carburante necessario per configurare i satelliti in modo da esporre il messaggio desiderato, la manutenzione, i lanci e la durata della missione vanno tenuti in considerazione.

Come indicato, dai calcoli condotti in varie simulazioni gli scienziati hanno determinato che la pubblicità spaziale proposta in questa forma risulta economicamente sostenibile, con un possibile ricavo giornaliero stimato di circa 2 milioni di dollari. “Stiamo studiando alcuni degli aspetti più tecnici della pubblicità spaziale da un po' di tempo”, ha affermato in un comunicato stampa il dottor Biktimirov dello Skoltech's Engineering Center. “Questa volta abbiamo esaminato il lato economico della questione e, per quanto irrealistico possa sembrare, dimostriamo che la pubblicità spaziale basata su 50 o più piccoli satelliti che volano in formazione potrebbe essere economicamente fattibile”, ha aggiunto lo studioso.

La pubblicità verrebbe offerta da flotte sincronizzate di piccoli CubeSat (come il LiciaCube italiano che ha fotografato lo schianto della sonda DART sull'asteroide Dydimos), equipaggiati con vele riflettenti di 32 metri quadrati, le più grandi al momento utilizzate. I veicoli spaziali comandati da Terra si disporrebbero in modo tale da formare i messaggi pubblicitari, un po' come avviene oggi con alcuni spettacoli di droni. I ricercatori hanno spiegato che i messaggi non verrebbero fatti comparire nel cielo notturno, ma solo al tramonto e all'alba, quando non disturberebbero le osservazioni astronomiche. Ricordiamo infatti che il firmamento è riconosciuto dall'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità inalienabile dal 2007. Inoltre i messaggi verrebbero proiettati soltanto sopra le grandi città, che sono già sommerse dall'inquinamento luminoso e dunque non considerate idonee per condurre studi astronomici (non a caso i grandi telescopi si trovano tutti in luoghi remoti, come vette di montagne e deserti).

Nonostante le rassicurazioni degli esperti, tuttavia, il calcolo non tiene conto del sovraffollamento di satelliti nell'orbita terrestre e della spazzatura spaziale, che ad esempio rischiano di provocare seri incidenti mettendo a repentaglio l'incolumità degli astronauti. I dettagli della ricerca “Satellite Formation Flying for Space Advertising: From Technically Feasible to Economically Viable” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Astrospace.

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