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Possibile aurora boreale in Italia il 1 giugno: attesa tempesta solare acuta, CME verso la Terra

Un violento e prolungato brillamento sulla macchia solare AR 4100 ha scagliato una CME verso la Terra, che colpirà il nostro pianeta domenica 1 giugno. Allerta per una tempesta geomagnetica acuta che potrebbe manifestarsi più intensa del previsto. Non si escludono aurora boreale e fenomeni come i SAR nei cieli italiani.
A cura di Andrea Centini
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Aurora boreale e SAR in Italia il 10-11 ottobre 2024. Credit: Enrico Villa
Aurora boreale e SAR in Italia il 10-11 ottobre 2024. Credit: Enrico Villa

Il 1 giugno è possibile che nei cieli d'Italia possano ricomparire l'aurora boreale e altri fenomeni aurorali come i SAR, che hanno impreziosito lo Stivale alcune volte nel 2024 e a Capodanno 2025. La ragione risiede nel fatto che, come indicato dal portale specializzato in meteo spaziale Spaceweather.com, un'espulsione di massa coronale (CME) ha scagliato materiale verso la Terra e, secondo un modello della NASA, si prevede che colpirà il nostro pianeta proprio domenica 1 giugno. Secondo le ultime previsioni il flusso di vento solare  dovrebbe impattare contro la magnetosfera terrestre attorno alle 14:00 ora italiana (le 12:00 del Tempo Coordinato Universale – UTC) . Lo Space Weather Prediction Center della NOAA ha indicato una probabilità del 20 percento di tempesta geomagnetica acuta (G4) sia per l'1 che per il 2 giugno. Un simile evento può innescare fenomeni aurorali anche nei cieli d'Italia, chiaramente in orario notturno. Tutto dipenderà dalla durata e dall'intensità del fenomeno in arrivo. La coda della perturbazione potrebbe arrivare fino al 3 giugno.

La violenta eruzione solare che ha scagliato la CME verso la Terra

Il flusso di vento solare innescato dalla CME è relativo all'esplosione di una macchia solare che in questo momento si trova esattamente al centro del Sole. Parliamo della struttura AR 4100, che a causa dei suoi turbolenti campi magnetici “rappresenta una minaccia continua per le eruzioni solari di classe X”, come evidenziato dall'astrofisico Tony Phillips su Spaceweather.com. Ma non è stato un brillamento di classe X (quella estrema) a scagliare la CME verso la Terra, bensì un classe M 8.2, che si è verificato alle 02:05 ora italiana (00:05 del Tempo Coordinato Universale – UTC) di oggi sabato 31 maggio. Si è trattato di un'esplosione spettacolare, legata proprio all'instabilità dei campi magnetici della macchia solare.

L'impatto della CME previsto per il 1 giugno 2025. Credit: Spaceweather.com / NASA
L'impatto della CME previsto per il 1 giugno 2025. Credit: Spaceweather.com / NASA

Cosa sono le macchie solari

Queste strutture sulla fotosfera – la superficie visibile del Sole – risultano più scure e fredde rispetto alle aree circostanti poiché le linee di campo intrappolano il calore delle reazioni nucleari negli strati profondi della stella; le linee possono tuttavia rompersi e ricollegarsi repentinamente, un fenomeno che gli scienziati chiamano di “riconnessione”. Quando ciò avviene si verificano eruzioni solari che liberano immani quantità di energia, paragonabile a centinaia di migliaia di bombe atomiche che esplodono contemporaneamente. Questi eventi estremi possono innescare le CME, che sono strati di materiale dell'atmosfera esterna del Sole (la corona) che vengono scagliati nello spazio a velocità mostruose. Quando questo materiale che chiamiamo vento solare – una combinazione di particelle cariche elettricamente (plasma) e campi magnetici – è diretto verso la Terra, è responsabile delle tempeste geomagnetiche. Più veloce e intenso è il vento solare, maggiori sono le probabilità di tempeste solari forti, acute o addirittura estreme (G5), che in determinati casi possono avere effetti devastanti sulla Terra. Nel video qui di seguito è possibile vedere l'esplosione della macchia solare AR 4100 che ha scagliato la CME verso la Terra.

L'espulsione della macchia solare AR 4100 che ha scagliato la CME verso la Terra. Credit: NASA/SDO/AIA/Spaceweather.com
L'espulsione della macchia solare AR 4100 che ha scagliato la CME verso la Terra. Credit: NASA/SDO/AIA/Spaceweather.com

Perché è possibile l'aurora boreale in Italia il 1 giugno

Come indicato, la NASA prevede una tempesta geomagnetica G4 per l'1 e il 2 giugno, sufficiente a innescare fenomeni aurorali sull'Italia. L'indice kP, che è una misurazione dell'attività magnetica, deve superare 7 (la scala va da 1 a 9) e in genere serve una tempesta acuta (G4) per arrivare a questa soglia. A coadiuvare questo fenomeno potrebbe esservi anche il flusso di vento solare ad altissima velocità (oltre 2,5 milioni di chilometri) che sta circondando la Terra in questi giorni, responsabile di una serie di tempeste geomagnetiche (G3, G2 e G1) a partire dal 30 maggio. Come evidenziato dagli esperti, a innescare questi fenomeni non è stata una CME, ma una regione di interazione co-rotante o CIR. In parole semplici, questo fenomeno si verifica quando flussi di vento solare lenti e veloci interagiscono; ciò genera onde d'urto simili a CME che possono dar vita a tempeste geomagnetiche sulla Terra. La combinazione di questi fenomeni potrebbe catalizzare ulteriormente l'intensità del flusso di vento solare scagliato dalla macchia solare AR 4100.

I rischi delle tempeste solari

Ricordiamo che una tempesta geomagnetica G4, come specificato dalla NOAA, può provocare danni alle reti elettriche e ai satelliti, con potenziali blackout e problemi a comunicazioni radio, connessioni e sistemi di navigazione. Più è intensa una tempesta solare, inoltre, maggiori sono le probabilità di vedere fenomeni aurorali alle nostre latitudini, che sono innescati dall'interazione tra le particelle del vento solare con gli elementi dell'alta atmosfera (ionosfera) che si accendono di colori spettacolari dando vita ai caratteristici tendaggi, organizzati secondo le linee del campo magnetico terrestre. Non resta che attendere le prossime ore per scoprire se davvero potremo ammirare nuovamente un'aurora boreale nei nostri cieli.

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