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Perché quest’uomo ha deciso di coltivare in casa una delle piante più pericolose al mondo

Si tratta della Dendrocnide moroides, nota anche come pianta dei suicidi, che il botanico britannico Daniel Emlyn-Jones ha deciso di coltivare all’interno di una gabbia per pappagalli su cui campeggia un cartello con la scritta “pericolo”.
A cura di Valeria Aiello
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Il botanico britannico Daniel Emlyn-Jones coltiva in casa "la pianta più pericolosa al mondo" / Twitter
Il botanico britannico Daniel Emlyn-Jones coltiva in casa "la pianta più pericolosa al mondo" / Twitter

Il giardinaggio è una passione che negli ultimi anni sta richiamando un numero sempre maggiore di persone, forse per moda o forse perché abbiamo finalmente capito che entrare in contatto con la natura ci fa stare bene, fisicamente e psicologicamente. Anche se con qualche eccezione, come quella sperimentata dal ricercatore e botanico britannico Daniel Emlyn-Jones che ha rivelato di coltivare in casa quella che è conosciuta come una delle piante più pericolose al mondo.

Si tratta della Dendrocnide moroides, nota anche come pianta dei suicidi o Gympie-gympie, una pianta della famiglia delle Urticaceae e conosciuta per i peli urticanti che rilasciano una potente neurotossina a contatto con la pelle. Per evitare qualsiasi tocco involontario, Emlyn-Jones ha escogitato una tecnica di “coltivazione sicura”, tenendo le piante chiuse in una gabbia per pappagalli, su cui campeggia un cartello con la scritta “pericolo”. E ogni volta che si tratta di annaffiarle, Emlyn-Jones indossa un paio di guanti di gomma pesante fino al gomito. Qualsiasi contatto con foglie o ramoscelli farebbe penetrare i peli urticanti nella pelle, provocando una sensazione di bruciore estremamente dolorosa, che può durare da alcune ore a 1-2 giorni, e ricorrere in misura minore per diversi mesi, ogni qualvolta l’area esposta al contatto viene toccata, esposta all’acqua o è soggetta a variazioni di temperatura.

Ma perché coltivare una pianta così pericolosa?Sono sempre stato affascinato dalle piante pericolose” spiega Emlyn-Jones in un video pubblicato sul suo canale Youtube, raccomandando – in caso di tocco accidentale – di non strofinare la parte lesa ma di applicare una soluzione al 3% di acido cloridrico sulla ferita e quindi di rimuovere i peli usando strisce di cera per l’epilazione.

Storicamente, tra i primi a imbattersi in questa pianta, originaria delle foreste pluviali australiane, fu il geometra del North Queensland AC Macmillan che nel 1866 riferì che il suo cavallo da soma era stato punto da un albero prima che “impazzisse e morisse entro due ore ”. Le persone che hanno toccato la pianta descrivono il dolore come insopportabile. Ma allora, perché tenerla in casa. “Penso che sia sempre interessante vedere cosa può inventare la natura, e questa è una pianta estremamente pericolosa – ha aggiunto Emlyn-Jones – . Pensavo che avrebbe aggiunto un po’ di drammaticità al mio giardinaggio. Così ho preso i semi da un’azienda in Australia, pagandoli circa sessanta dollari australiani… Mi sono sempre piaciute le piante, solo che mi ero un po’ annoiato con i gerani”.

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