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Cambiamenti climatici

Perché la scoperta di 4 nuove colonie di pinguini in Antartide è una buona (e una cattiva) notizia

Le nuove colonie di pinguino imperatore sono state identificate in Antartide grazie alle immagini satellitari. Preoccupa però la perdita di ghiaccio antartico, che pone un grosso interrogativo sulla loro sopravvivenza.
A cura di Valeria Aiello
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Adulti di pinguino imperatore con i piccoli. Credit: Pixabay/MemoryCatcher
Adulti di pinguino imperatore con i piccoli. Credit: Pixabay/MemoryCatcher
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Quattro nuove colonie di pinguini imperatore sono state scoperte in Antartide utilizzando le immagini dei satelliti Sentinel-2 dell’Agenzia spaziale europea (ESA) e WorldView-2 della società spaziale Maxar. Delle quattro, almeno due colonie potrebbero però essere formate da gruppi di esemplari che si sono spostati da un precedente sito di riproduzione, probabilmente a causa della crescente perdita di ghiaccio antartico, che continua a ritirarsi sotto la pressione dei cambiamenti climatici. La scoperta di quattro nuove colonie, riportata in uno studio pubblicato sulla rivista Antarctic Science, porta a quota 66 il numero di siti di riproduzione conosciuti nel Continente bianco, includendo anche un’altra colonia, chiamata Umbeashi, che nel 2019 era stata contrassegnata come non più esistente ma che si è riformata nel 2021-2022.

Quattro nuove colonie di pinguini imperatore scoperte in Antartide

Le quattro nuove colonie, spiega il dottor Peter Fretwell del British Antarctic Survey (BAS) e autore dello studio, si trovano aree diverse del Continente. Il primo dei quattro siti si trova sul versate settentrionale della piattaforma di ghiaccio Lazarev, sulla costa della Terra di Dronning Maud: la colonia ed è stata chiamata provvisoriamente “Lazarev Nord” perché, in precedenza, su questa stessa piattaforma era stata segnalata la presenza di un’altra colonia, conosciuta come Lazarev e distante circa 60 km dal sito appena segnalato. Quella colonia, non rilevata dal 2014, è stata considerata estinta nel 2019. “Sembra molto probabile che il sito appena segnalato sia uno spostamento della vecchia colonia Lazarev, probabilmente a causa dell’estensione della lingua di ghiaccio o di un cambiamento delle condizioni del ghiaccio marino” precisa Fretwell. La nuova colonia “è stata vista per la prima volta nella nuova posizione nel 2018 e, sebbene non sia visibile in tutte le immagini, è visibile in almeno un’immagine nel 2019, 2020, 2021 e 2022”.

Il secondo sito si trova a Verleger Point, sulla costa di Marie Byrd Land, nell’Antartide occidentale, ed è visibile nelle immagini di archivio di Sentinel-2 dal 2018 al 2022. Il sito si trova a 50-60 km a est della stazione di ricerca russa Russkaya oggi abbandonata, che era operativa tra 1980 e 1990. “Tuttavia – evidenzia Fretwell – non è stata pubblicata alcuna registrazione di avvistamenti di pinguini imperatore dalla stazione di ricerca”.

Il terzo sito si trova a nord del versante orientale della piattaforma antartica occidentale, a circa 30-40 km a nord del margine glaciale, tra grandi iceberg che tipicamente si incagliano in acque poco profonde e contribuiscono alla formazione del cosiddetto ghiaccio veloce, il ghiaccio marino collegato alla costa. Anche in questo caso, la colonia è risultata visibile nelle immagini d’archivio di Sentinel-2 dal 2018 al 2022 e, probabilmente, era sfuggita alle indagini precedenti a causa della sua distanza dalla costa.

Il quarto sito si trova sul versante settentrionale del Gipps Ice Rise, una struttura che delimita il margine meridionale della piattaforma di ghiaccio Larsen C, all’interno di un’area dove in precedenza era stata individuata una colonia estremamente piccola, appena visibile nelle immagini di Sentinel-2, localizzata contro le scogliere di ghiaccio o in un piccolo torrente di ghiaccio a nord del rilievo. Il distacco di un grande iceberg nel 2021 ha cambiato la conformazione della piattaforma, distruggendo il torrente di ghiaccio e costringendo la colonia ad abbandonare il sito. “Ciò ha contribuito alla scoperta di questo sito di riproduzione” ha indicato Fretwell.

I pinguini imperatore minacciati dal cambiamento climatico

Come indicato, la scoperta di queste quattro nuove colonie porta il numero di siti di riproduzione noti a quota 66, aumentando la stima della popolazione di pinguini imperatore fino a 5700 coppie. “Tuttavia, poiché il sito di Lazarev recentemente segnalato è molto più piccolo della stima del sito precedente (4500 coppie), il contributo complessivo alla popolazione globale è probabilmente minimo” ha osservato Fretwell.

I pinguini imperatore corteggiano, si accoppiano, depongono e fanno schiudere le uova sul ghiaccio marino collegato alla costa. Ma questo tipo di ghiaccio è diminuito in diverse aree dell’Antartide, ritirandosi e diventando più variabile in un mondo sempre più caldo, e ponendo un grosso punto interrogativo sulla sopravvivenza della specie.

“La scoperta di nuove colonie di pinguino imperatore è certamente positiva, ma è anche vero che questi uccelli sono colpiti dalle mutevoli condizioni del ghiaccio marino – ha aggiunto Fretwell – . È quindi chiaro che dovranno sapersi adattare, per sposarsi in nuovi siti”, qualcosa che con la continua diminuzione del ghiaccio marino – nel 2023 è stato toccato un nuovo minimo storico dopo i record del 2016, 2017 e 2022 – sta già accadendo. E di cui “ne stiamo vedendo le prove”.

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