video suggerito
video suggerito

Perché il caldo percepito non corrisponde sempre alle temperature delle previsioni meteo

Il caldo che sentiamo non dipende solo dalla temperatura dell’aria, ma anche dai livelli di umidità, dal vento e dalla radiazione solare a cui siamo esposti: è questo motivo per cui il caldo percepito più essere più o meno intenso rispetto alle temperature indicate nelle previsioni meteo.
A cura di Valeria Aiello
56 CONDIVISIONI
Immagine

Il caldo estivo non è soltanto quello che leggiamo nelle temperature delle previsioni meteo: ciò che realmente sentiamo come caldo è una combinazione di fattori che va ben oltre i gradi centigradi indicati dal termometro. Umidità, vento, radiazione solare e perfino l’ambiente circostante possono amplificare – o attenuare – la sensazione di calore, oltre chiaramente al nostro abbigliamento, l’attività fisica che stiamo praticando e le condizioni fisiche individuali.

Questo fenomeno è noto come “caldo percepito” ed è alla base di quella differenza, spesso evidente, tra la temperatura dell’aria e quella che sentiamo davvero. Capire cosa influenzi questa nostra sensazione può aiutarci a interpretare correttamente ondate di calore e le allerte per il caldo che, anche in quest’estate 2025, si susseguono di settimana in settimana, legate alla persistenza dell’Anticiclone africano sull’Italia.

Caldo percepito e temperature: cos’è l’indice di calore

Il caldo che sentiamo non è solo una questione di gradi, ma è ciò che il nostro corpo percepisce come caldo: questa sensazione si esprime in maniera indiretta con l’indice di calore (o heat index), un valore che tiene conto sia della temperatura che leggiamo sul termometro sia del tasso di umidità dell’aria. L’indice di calore descrive infatti la sensazione di calore che sperimentiamo all’ombra, come temperatura percepita alle diverse percentuali di umidità.

Ad esempio, quando la temperatura dell’aria è di 32 °C e l’umidità relativa è al 70%, l’indice di calore corrisponde a oltre 40 °C percepiti. Alla stessa temperatura dell’aria, un tasso di umidità del 50% corrisponde invece a circa 35 °C percepiti (vedi tabella sotto).

L’indice di calore (temperatura percepita) a diverse combinazioni di temperatura e umidità relativa.
L’indice di calore (temperatura percepita) a diverse combinazioni di temperatura e umidità relativa.

L’indice di calore non tiene tuttavia conto del calore dovuto all’esposizione diretta al sole né del raffreddamento legato al vento (wind chill): questi due fattori sono infatti considerati come costanti nel calcolo dell’indice di calore – per il vento, ad esempio, si presume una velocità di 5 nodi (vento debole) che corrispondono a circa 9,3 km/h.  Come stima della temperatura percepita, l’indice di calore è però utilizzato per emanare gli avvisi di allerta caldo, poiché aiuta a prevedere il rischio di colpi di calore e disidratazione.

Calore e umidità relativa: perché il caldo afoso fa soffrire di più

L’umidità relativa, cioè la quantità di acqua presente nell’aria, influisce sulla velocità di evaporazione del sudore: quando fa caldo e l’aria è più umida, il sudore tende a evaporare più lentamente, ostacolando questo nostro meccanismo di regolazione della temperatura corporea. L’evaporazione del sudore sottrae infatti importanti quantità di calore al nostro corpo (1 grammo d’acqua, per evaporare, necessita di circa 600 volte il calore necessario per scaldarlo di 1 grado): ecco perché, quando il caldo è afoso e la velocità di evaporazione del sudore rallenta, soffriamo di più.

Oltre una certa soglia, questa difficoltà nel disperdere il calore corporea attraverso l’evaporazione del sudore può diventare pericolosa ed esporci al rischio di ipertermia: tale soglia, chiamata “limite ambientale critico”, corrisponde a una temperatura del bulbo umido (100% di umidità) pari a 31 °C, che equivalgono ad esempio a 38 °C al 60% di umidità, a 40 °C al 50% di umidità, a 42 °C al 40% di umidità e così via, come mostrato nel grafico riportato qui in basso.

Combinazioni di temperatura e umidità relativa al limite ambientale critico (area gialla), calcolato nei giovani uomini e donne i salute che svolgono attività fisiche leggere: l’area rossa rappresenta le combinazioni in cui temperatura corporea interna aumenta.
Combinazioni di temperatura e umidità relativa al limite ambientale critico (area gialla), calcolato nei giovani uomini e donne i salute che svolgono attività fisiche leggere: l’area rossa rappresenta le combinazioni in cui temperatura corporea interna aumenta.

Il ruolo del vento e dell’esposizione al sole

La temperatura percepita è influenzata anche dal vento che, in condizioni di caldo afoso, può favorire la dispersione del calore corporeo, accelerando il trasferimento di calore dal corpo all’atmosfera circostante e facilitando l’evaporazione del sudore. Al contrario, in condizioni di caldo torrido, venti particolarmente caldi e asciutti, specialmente se forti (oltre i 28 nodi, circa 50 km/h) possono essere particolarmente pericolosi, perché aumentano sensibilmente la disidratazione.

Anche l’esposizione solare diretta contribuisce in modo significativo alla percezione del caldo: camminare in pieno sole o in zone asfaltate può aumentare di diversi gradi la temperatura percepita rispetto all’ombra o un’area verde. Ad esempio, un’esposizione in pieno sole può aumentare i valori dell’indice di calore anche di 15 gradi.

56 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views