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Perché i lupi possono attaccare i cani e come comportarsi in caso di incontro

I lupi sono abili predatori ma anche “opportunisti”, che possono aggredire gli animali domestici in determinate circostanze. Ecco perché i lupi possono attaccare i cani e cosa possiamo fare in caso di incontro.
A cura di Andrea Centini
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Un branco di lupi al Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Credit: LuigiFilice/Wikipedia
Un branco di lupi al Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Credit: LuigiFilice/Wikipedia

Alla fine di gennaio 2024 è balzato agli onori della cronaca nazionale un avviso inviato ai cittadini di Bitetto (provincia di Bari) da parte della sindaca Fiorenza Pascazio, nel quale è stato indicato che due lupi avvistati in zona hanno attaccato alcuni cani "per sfamarsi". Per questa ragione la prima cittadina ha invitato i residenti a tutelare gli amici a quattro zampe, ad esempio tenendoli al riparo nelle aree di campagna ed evitando di avventurarsi in passeggiate notturne. Non è assolutamente una novità che i lupi possano prendere di mira i cani domestici, soprattutto nei luoghi in cui la presenza di questi predatori è più significativa, come l'Abruzzo. Tuttavia, come spesso accade, la notizia è stata accolta con una certa preoccupazione, soprattutto sui social network dove continuano a rimbalzare disinformazione e allarmismi completamente infondati su questi animali.

Un lupo italiano. Credit: Andrea Centini
Un lupo italiano. Credit: Andrea Centini

Prima di spiegare perché i cani possono essere attaccati dai lupi e come comportarsi in caso di incontro col proprio amico peloso, è innanzitutto doveroso fare una premessa. In Italia vivono circa 3.300 lupi grigi appenninici o lupi italiani (Canis lupus italicus), in base alle ultime stime dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Si tratta di una sottospecie del lupo grigio – rigorosamente protetto in Europa – endemica del nostro Paese, ciò significa che vive soltanto nello “Stivale”. I numeri sono in aumento da quando negli anni '70 del secolo scorso sono state introdotte leggi per proteggere questi meravigliosi predatori. Da allora, semplicemente, hanno cominciato a riappropriarsi dei territori nei quali avevano sempre vissuto. Sebbene la maggior parte degli esemplari resti confinata lungo gli Appennini, la dispersione e la successiva colonizzazione di vasti territori ha fatto sì che diversi branchi abbiano iniziato a vivere a ridosso dei complessi urbani, catalizzando il rischio di potenziali conflitti.

Lupo italiano. Credit: Andrea Centini
Lupo italiano. Credit: Andrea Centini

In molti paesetti del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) è quasi all'ordine del giorno avvistare e ascoltare questi grandi carnivori, mentre altrove gli incontri sporadici destano molta preoccupazione. Soprattutto per mancanza di conoscenza. Nonostante i timori ingiustificati nella stragrande maggioranza dei casi, è inevitabile che la convivenza tra essere umano e lupo possa essere in parte conflittuale. Basti pensare alle predazioni ai danni del bestiame, per le quali è previsto un regolare piano di rimborsi. Ma c'è un tipo di interazione predatoria che desta particolare apprensione, ed è proprio quella ai danni dei cani. Dunque, perché i lupi possono attaccare i nostri animali domestici?

Come spiegato a Fanpage.it dal dottor Francesco Bisi, Ricercatore di Zoologia presso l'Università degli Studi dell'Insubria di Varese e responsabile del monitoraggio del lupo per la Regione Lombardia, i lupi possono vedere i cani in due modi: come competitori o come prede. In entrambi i casi, dunque, c'è il concreto rischio di aggressione in caso di incontro. Lo specialista sottolinea che è responsabilità del proprietario gestire correttamente l'animale, che se lasciato libero di scorrazzare invece di essere portato al guinzaglio e restare a portata è naturalmente più esposto a potenziali attacchi. Lo evidenzia anche il Centro Grandi Carnivori nella sua FAQ sui lupi, nella quale sottolinea che il proprietario di un cane “è responsabile del benessere, del controllo e della conduzione del proprio animale”, pertanto “lasciar vagare il cane da solo è vietato ai sensi della normativa vigente”. Il rischio di attacco, inoltre, aumenta sensibilmente se il cane lasciato libero si trova nei pressi di un animale predato dai lupi, che lo identificherebbero immediatamente come una potenziale minaccia per la propria fonte alimentare.

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Se il cane invece è condotto al guinzaglio, specifica il centro legato all'Ente di gestione Aree Protette Alpi Marittime, “è improbabile che il lupo si avvicini”. Questo perché i lupi di norma “saranno più disturbati dalla nostra presenza che ansiosi di liberarsi di un potenziale intruso nel loro territorio”. In parole semplici, vince la diffidenza nei confronti dell'uomo, la principale minaccia per i lupi da secoli. Il centro spiega anche che eventi di avvicinamento eccezionali possono verificarsi se un lupo è particolarmente interessato al cane, nel caso ad esempio di una femmina in calore. In questo caso il consiglio è quello di parlare ad alta voce, agitare le braccia e in generale far rumore per far allontanare il lupo, evitando di interporsi tra cane e predatore. Questi sono consigli validi anche quando si è senza cane ma non ci si sente a proprio agio in presenza di un esemplare. Si ricorda anche che non si devono voltare le spalle al lupo ma indietreggiare lentamente e in tranquillità.

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Attacchi, come indicato, possono verificarsi anche quando i lupi individuano i cani come prede. I predatori affamati potrebbero profittare di animali chiusi in recinti e giardini o ancor peggio, tenuti bloccati illegalmente con le catene. “Se [il lupo]vede che c'è un animale fermo potrebbe tranquillamente considerarlo una preda”, ci aveva spiegato in precedenza il dottor Bisi. E poiché inseguire un capriolo, un cinghiale o un cervo richiede un notevole dispendio di energia e rischi, mentre quelle di un cane fermo (o di un capo di bestiame) sono proteine a buon mercato, i lupi possono decidere di aggredirlo per sfamarsi. È chiaro che in caso di carenza di prede naturali i lupi possano mostrare ancor più interesse per i nostri amici a quattro zampe, così come lupi diventati confidenti a causa dell'uomo (ad esempio perché viene offerto loro del cibo) possono diventare più pericolosi.

Credit: Andrea Centini
Credit: Andrea Centini

I lupi, oltre a essere una specie protetta, hanno tutto il diritto di vivere nel proprio habitat naturale, esattamente come gli orsi e altri predatori. È chiaro che la convivenza con una certa tipologia di fauna selvatica possa sfociare in conflitti, ma sta all'uomo gestire correttamente i propri comportamenti per ridurre al minimo potenziali rischi. Le raccomandazioni in caso di incontro, dunque, restano quelle già indicate: tenere sempre il proprio amico a quattro zampe al guinzaglio e non lasciarlo alla mercé dei predatori ove presenti, ad esempio chiudendolo fuori casa o non offrendogli un adeguato rifugio. I lupi, semplicemente, fanno i lupi e provano sopravvivere. Per questo devono essere protetti e rispettati, anche alla luce del preziosissimo contributo che danno agli equilibri ecologici dei nostri delicati ecosistemi.

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