Orso preda cerbiatto in Abruzzo, le foto esclusive del naturalista: “Emozione che custodirò per sempre”

Il mese scorso è stata rilanciata su diversi media la storia di una femmina di orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) che ha predato un cucciolo di cervo nobile (Cervus elaphus) al Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM), una scena rarissima che è stata immortalata dal fotografo e guida naturalistica Pietro Santucci. Anche noi su Fanpage.it abbiamo raccontato la vicenda, grazie anche al prezioso commento dello stesso Santucci, che ha definito la scena cui ha assistito come cruda e sorprendente, ma anche molto emozionante, proprio in virtù della sua rarità.
Gli orsi marsicani, del resto, pur essendo animali onnivori e opportunisti che non disdegnano le carcasse trovate lungo il loro cammino, hanno una dieta principalmente di tipo vegetale; tutti ricordiamo le foto della compianta orsa Amarena mentre gusta le ciliegie assieme ai suoi piccoli innanzi all'abitato di Villalago. Le ciliegie sono tra gli alimenti preferiti dagli orsi marsicani, assieme a prugne, castagne, faggiole e altri prodotti della natura. Gli orsi mangiano anche insetti e, quando ne hanno occasione, possono predare vertebrati di piccole dimensioni, dalle arvicole agli uccelli, sino ai giovani di cinghiale e cervo.

Al Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise i cervi sono molto abbondanti e, nel periodo delle nascite, i piccoli ungulati possono rappresentare prede piuttosto agevoli per orsi e lupi. Le femmine di cervo, infatti, lasciano i propri piccoli indifesi tra l'erba alta, nella speranza che non vengano individuati da qualche predatore di passaggio. Ma non sempre sono fortunate. È esattamente questa la tipologia di interazione che è stata catturata da Santucci, fra l'altro in un momento molto significativo della vita di un orso: la stagione degli amori. L'orsa che ha ghermito per il collo il piccolo cerbiatto, uccidendolo praticamente sul colpo, era infatti seguita da un grosso maschio dal manto scuro interessato all'accoppiamento, tuttavia, purtroppo per lui, si è accorta della preda facile e non ha perso l'occasione di catturarla. Si è subito dileguata nella macchia con il prezioso bottino, lasciando il maschio a bocca asciutta e, probabilmente, senza partner (non è detto che dopo non si siano incontrati di nuovo).

Ad assistere a questa scena non c'era solo Pietro Santucci, ma anche il naturalista e fotografo Simone Proietti, che in passato avevamo già intervistato per le splendide e preziose immagini del rarissimo gabbiano sghignazzante (Leucophaeus atricilla), avvistato a Castiglione della Pescaia (Grosseto, Toscana) nell'autunno del 2024. È un uccello talmente raro in Italia che si contano soltanto una manciata di avvistamenti. Il dottor Proietti era in compagnia della guida naturalistica e, chiaramente, anche lui non si è lasciato sfuggire l'occasione di immortalare con la sua fotocamera questa scena così rara e sorprendente. Potete vedere nell'articolo le sue foto spettacolari che ci ha gentilmente concesso. Per cogliere momenti come questo non serve solo fortuna, ma sono fondamentali anche una preparazione adeguata e una serie di accortezze per non essere rilevati dalla fauna selvatica.

“Era un pomeriggio di tarda primavera, di quelli che ormai da qualche tempo mi piace vivere tra i monti del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, per ammirare la natura di queste zone”, ha affermato Simone a Fanpage.it. “C'erano davanti a me diversi branchi di cervi intenti a brucare sulle praterie di quota illuminate ancora dal sole, con il vento ad accarezzare i ciuffi d'erba. La prima cosa da fare in questi casi è posizionarsi in modo da non essere percepiti dagli animali, bisogna scomparire dall'ambiente naturale, considerando le distanze, il vento e le coperture, per rendersi invisibili”, ha aggiunto, evidenziando che mimetizzarsi è fondamentale per osservare la natura senza intralciare il suo corso.
Si aspettava da un momento all'altro di veder comparire i lupi a caccia di qualche cerbiatto; del resto il periodo delle nascite degli ungulati è quello più abbondante per i predatori, dunque sono spesso in giro a pattugliare. Ma nulla poteva prepararlo a ciò che avrebbe visto di lì a poco: “Con grande sorpresa è apparsa una coppia di orsi, una femmina e un grosso maschio sulla sua scia. Hanno attraversato diagonalmente tutto il versante con calma serafica, rovistando tra la vegetazione e spostando pietre alla ricerca di qualcosa da mangiare”, ci ha raccontato il naturalista. Già così l'emozione era salita alle stelle, ripagando ampiamente le attese dell'appostamento, poi c'è stata la svolta che ha trasformato in una giornata memorabile questa immersione nella natura italiana.

“Un verso acuto ha preceduto di un istante la visione dell'orsa che strattonava tra le fauci un cerbiatto appena nato, innescando l'allarme tra le cerve e sorprendendo anche l'altro orso, che ha tentato solo una timida rincorsa alla compagna, ormai in fuga con il bottino. Si è trattato di una vera e propria predazione, evento molto raro tra gli orsi marsicani”, ha raccontato l'esperto, grato per la fortissima emozione provata. “La custodirò per sempre tra i ricordi che ogni volta mi regalano questi posti meravigliosi”, ha chiosato Simone, lasciando trasparire la sua genuina e sincera passione per la natura. Noi lo ringraziamo per il racconto e le splendide immagini che potete vedere nell'articolo.