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Long Covid

Ora sappiamo qual è l’unica terapia efficace contro il Long Covid, secondo un nuovo studio

Dopo aver revisionato diversi studi sul Long Covid un team di ricerca internazionale ha determinato qual è la terapia efficace per combattere i sintomi della condizione, scaturita dall’infezione del coronavirus SARS-CoV-2. Altri approcci terapeutici non offrirebbero benefici significativi.
A cura di Andrea Centini
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Da quando è scoppiata la pandemia di COVID-19, nel marzo del 2020, i medici si sono accorti che una percentuale significativa di pazienti continuava ad avere sintomi anche dopo aver superato la fase acuta dell'infezione del coronavirus SARS-CoV-2. Nei casi peggiori le conseguenze persistono per mesi o addirittura anni dopo la negativizzazione, con effetti catastrofici su qualità della vita, studio, relazioni affettive, lavoro. Tra i sintomi di questa condizione, definita dagli scienziati col nome di Long Covid (Covid lungo), figurano affaticamento, debolezza, tosse, dolore toracico, dolori muscolari e articolari, difficoltà respiratorie, tachicardia (battito cardiaco accelerato), perdita di capelli e la famigerata “nebbia mentale”, una serie di disturbi cognitivi.

Da quando è emerso il problema, ritenuto molto grave dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), gli specialisti hanno provato un gran numero di approcci terapeutici differenti, con risultati non sempre soddisfacenti anche a causa della criptica natura del Long Covid. Un nuovo studio ha determinato che, probabilmente, il miglior approccio possibile è rappresentato da una combinazione di terapia cognitivo-comportamentale (CBT) – per combattere l'affaticamento e la sopracitata nebbia mentale – e attività fisica aerobica non continuativa ma intermittente, efficace nel migliorare i sintomi fisici della condizione. Altre tipologie di trattamenti, come ad esempio quelli farmacologici, terapie basate sull'ossigeno o la stimolazione transcranica, ad esempio, non hanno fatto emergere benefici statisticamente significativo.

È doveroso sottolineare che gli scienziati sono giunti alle loro conclusioni dopo aver revisionato studi già pubblicati e aver fatto il possibile per contenere i limiti dell'analisi (pur presenti), legati ad esempio anche alla qualità variabile delle ricerche coinvolte. Ciò che è certo è che secondo gli scienziati un simile trattamento combinato non è facile da proporre ai pazienti, anche perché si sottende che il Long Covid sia in prima istanza un problema psicologico e non propriamente fisico. La terapia cognitivo-comportamentale o Cognitive-Behavioural Therapy (CBT), del resto, non è altro che un tipo di psicoterapia volto a correggere problemi comportamentali ed emotivi influenzati da pensieri disfunzionali. Non a caso è utilizzata contro le fobie, la depressione e altre condizioni mentali.

A determinare che la terapia cognitivo-comportamentale combinata con esercizio aerobico intermittente (e non continuativo) sarebbe l'unico trattamento efficace contro il Long Covid è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati canadesi dell'Università McMaster, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di diversi istituti. Fra quelli coinvolti la Facoltà di Salute Pubblica e Medicina Preventiva dell'Università Monash di Melbourne (Australia); il Dipartimento di Psichiatria e Farmacologia dell'Università di Toronto; il Dipartimento di Medicina dell'Università del Salvador di Buenos Aires (Argentina); gli Ospedali Universitari di Ginevra (Svizzera) e altri ancora. I ricercatori, coordinati dai professori Dena Zeraatkar e Jason W Busse, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati di 24 studi per un totale di quasi 3.700 pazienti con Long Covid, trattati con una varietà di approcci. Fra essi interventi farmacologici; attività fisica o riabilitazione; dispositivi medici; integrazione alimentare; interventi comportamentali e sulla salute mentale.

Incrociando tutti i dati è emerso che la terapia cognitivo-comportamentale (somministrata tramite sedute online) è associata con moderata certezza alla riduzione dell'affaticamento – uno dei sintomi più comuni del Long Covid – e a un miglioramento della concentrazione, così come la riabilitazione fisica e mentale (sempre online) offrono benefici per la salute in generale e contro i sintomi depressivi. Per quanto concerne i problemi fisici, è emerso che svolgere attività fisica aerobica dalle 3 alle 5 volte alla settimana per 4-6 settimane determina un miglioramento dei sintomi.

Un dato significativo che emerge dalla ricerca è l'inefficacia di diversi trattamenti utilizzati contro la condizione. “Non sono state trovate prove convincenti a supporto dell'efficacia di altri interventi, tra cui, tra gli altri, vortioxetina, leronlimab, probiotici-prebiotici combinati, coenzima Q10, riaddestramento di amigdala e insula, L-arginina e vitamina C combinate, allenamento dei muscoli inspiratori, stimolazione transcranica a corrente continua, ossigeno iperbarico, un'applicazione mobile che fornisce istruzione sul Long Covid”, spiegano il professor Busse e colleghi.

Alla luce di questi risultati, gli autori dello studio ritengono che la terapia cognitivo-comportamentale e la riabilitazione fisica e mentale "probabilmente migliorano i sintomi di Long Covid" con moderata certezza, l'unico approccio ad essere associato a benefici tangibili nei pazienti coinvolti nello studio. I dettagli della ricerca “Interventions for the management of long covid (post-covid condition): living systematic review” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The British Medical Journal.

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