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Nuovo vaccino anti RSV abbatte il rischio di ricovero nei neonati. Appello alle donne incinte: “Fatelo”

Un team di ricerca britannico ha dimostrato che il nuovo vaccino RSVpreF contro il virus respiratorio sinciziale, responsabile della pericolosa bronchiolite, riduce sensibilmente il rischio di ricovero in ospedale dei neonati. La raccomandazione alle donne in gravidanza è farlo “il prima possibile dopo la 28esima settimana”.
A cura di Andrea Centini
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Un nuovo vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), responsabile di una grave infezione ai polmoni nota come bronchiolite, è in grado di abbattere i ricoveri in ospedale dei neonati, nei quali la patologia può essere particolarmente pericolosa. A dimostrarlo un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet Child & Adolescent Health, nel quale è stato valutato l'impatto del nuovo vaccino bivalente prefusion F contro il patogeno (RSVpreF) che è stato introdotto nel Regno Unito esattamente un anno fa. Più precisamente, il preparato è divenuto disponibile dal 12 agosto 2024 in Scozia e dal 1 settembre in Inghilterra.

A determinare che il nuovo vaccino RSVpreF contro il virus respiratorio sinciziale è estremamente efficace nel proteggere dai ricoveri per bronchiolite è stato un team di ricerca britannico guidato da scienziati dell'Università di Edimburgo, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di molteplici istituti. Fra quelli coinvolti il Bristol Royal Hospital for Children, l'Oxford Vaccine Group del Dipartimento di Pediatria dell'Università di Oxford, l'Università della Regina di Belfast, il Dipartimento di Antropologia dello University College London e diversi altri. I ricercatori, coordinati dai professori Thomas C Williams e Robin Marlow dell'istituto Child Life and Health, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati di oltre 530 bambini ricoverati in ospedale con malattie respiratorie nella stagione invernale tra 2024 e il 2025.

Fra i bimbi coinvolti in 391 sono risultati positivi proprio all'RSV, che dalla fine della pandemia di COVID-19 ha rialzato la testa determinando una significativa impennata di contagi. Secondo gli esperti, molto probabilmente, ciò è dipeso dai periodi di lockdown e altre misure draconiane per arrestare la diffusione del SARS-CoV-2, che hanno impedito l'esposizione anche ad altri patogeni e fatto saltare il naturale “addestramento” del sistema immunitario. Così, alle riaperture, molti bimbi mai esposti a virus e batteri sono stati travolti dalle infezioni, tra le quali anche gravi bronchioliti. Anche in quest'ottica c'era molta speranza sull'introduzione del vaccino RSVpreF, i cui dati hanno dato pienamente ragione ai ricercatori.

Incrociando tutte le informazioni, infatti, è emerso che i bambini dello studio che non risultavano positivi al virus sinciziale respiratorio avevano il doppio delle probabilità che le loro madri erano state vaccinate con il nuovo farmaco prima del parto, ovvero il 41 percento contro il 19 percento. È stato inoltre dimostrato che se il vaccino veniva somministrato due settimane o più prima del parto, la protezione risultava sensibilmente superiore, abbattendo il rischio di ricovero del 72 percento (contro il 58 percento osservato nei bimbi le cui madri si erano vaccinane in qualsiasi momento prima del parto). La ragione di questa protezione è dovuta al fatto che gli anticorpi generati dalla mamma si trasferiscono verticalmente al feto, proteggendolo dall'infezione dopo la nascita (e per i primi sei mesi di vita). Per questo la raccomandazione degli esperti alle donne incinte è quello di vaccinarsi “il prima possibile dopo la 28esima settimana”, in vista della prossima stagione fredda.

“Nel contesto reale della prima stagione di implementazione del vaccino in Inghilterra e Scozia, la vaccinazione materna RSVpreF si è rivelata efficace ed equivalente a quella sperimentata nel ridurre il rischio di ospedalizzazione nei neonati con ALRI ( infezioni acute delle basse vie respiratorie NDR) associata a RSV”. I dettagli della ricerca “Bivalent prefusion F vaccination in pregnancy and respiratory syncytial virus hospitalisation in infants in the UK: results of a multicentre, test-negative, case-control study” sono stati pubblicati su The Lancet Child & Adolescent Health.

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