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Covid 19

Nuovo farmaco sperimentale efficace contro Covid e cancro in test di laboratorio: come funziona

In due studi distinti scienziati americani hanno dimostrato che HA15, un farmaco che inibisce la proteina GRP78, può contrastare sia Covid che cancro.
A cura di Andrea Centini
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Gli scienziati hanno identificato un nuovo farmaco che promette di essere efficace sia contro la COVID-19 (l'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2) che nel contrasto di alcuni tipi di cancro, come quelli al colon e al polmone, tra i principali “big killer” in Italia e nel mondo. Il principio attivo, chiamato HA15, in un primo studio condotto su modelli animali ha dimostrato di bloccare la replicazione del patogeno pandemico e di abbattere la carica virale, mentre in un'altra ricerca ha evidenziato la capacità di sopprimere l'espressione di una proteina oncogenica (che favorisce lo sviluppo del cancro) e di ridurre la vitalità delle cellule tumorali. Al momento si tratta solo di test di laboratorio “di principio”, pertanto prima di una potenziale applicazione clinica del farmaco – ovvero dei test sull'uomo – dovranno essere condotte ulteriori indagini di approfondimento su sicurezza ed efficacia. I risultati sono comunque molto promettenti in ottica futura.

A determinare l'efficacia del farmaco sperimentale HA15 contro la COVID-19 è stato un team di ricerca americano composto da scienziati della Scuola di Medicina Keck dell'Università della California Meridionale e del Florida Research and Innovation Center. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Amy Lee, docente presso il Dipartimento di Biochimica e Medicina Molecolare, sono giunti alle loro conclusioni dopo essersi concentrati su GRP78, una proteina chaperon (chaperone molecolare) che ha come funzione principale quella di permettere il corretto ripiegamento di altre proteine. In parole semplici, evita che si verifichino aggregazioni e associazioni proteiche errate, con tutte le conseguenze del caso. Questa proteina è nota per essere coinvolta nella replicazione di vari virus, compreso il SARS-CoV-2. I ricercatori hanno così cercato una molecola in grado di inibire l'attività di questa proteina e ne hanno verificato gli effetti, sia su cellule umane coltivate in vitro che su modelli murini geneticamente modificati e contagiati dal patogeno pandemico.

In un comunicato stampa gli autori dello studio hanno spiegato che le cellule sane hanno bisogno di una piccolissima concentrazione di GRP78 per funzionare correttamente, mentre quelle sotto stress – come quelle infettate dai virus – hanno bisogno di livelli elevati. Hanno dimostrato che per la replicazione del SARS-CoV-2 è praticamente essenziale, dato che cellule epiteliali umane infettate e trattate con un RNA messaggero per sopprimere GRP78 hanno prodotto molte meno proteine Spike e particelle virali in grado di infettare le cellule sane. Successivamente hanno testato il farmaco sperimentale HA15 – inibitore di GRP78 – in topi geneticamente modificati e positivi al virus, nei quali è stato in grado di ridurre sensibilmente la carica virale nei loro polmoni. I ricercatori ritengono che, una volta dimostrata la sicurezza e l'efficacia, potrebbe HA15 diventare un trattamento valido per i pazienti colpiti dalla COVID-19 grave.

Gli scienziati dell'Università della California Meridionale hanno testato l'efficacia del farmaco anche contro il cancro, in collaborazione con i colleghi dell'USC Norris Comprehensive Cancer Center e del College di Farmacia – Rogel Cancer Center dell'Università del Michigan. In test in vitro e in vivo i ricercatori hanno determinato che HA15 è in grado di sopprimere la produzione di alcune proteine KRAS mutanti, che rappresentano gli oncogeni più comunemente mutati nei tumori umani con poche possibilità di cura (a causa della spiccata resistenza farmacologica). HA15 ha inoltre dimostrato di ridurre sensibilmente la vitalità “delle cellule tumorali che presentano tali mutazioni nel cancro del pancreas, del polmone e del colon”. Il tutto risparmiando le cellule sane. Lo stesso risultato è stato ottenuto con un altro inibitore di GRP78 chiamato YUM70. I ricercatori ritengono dunque che questo farmaco potrebbe essere efficace anche nella lotta al cancro, ma i risultati dovranno essere confermati da indagini più approfondite.

I risultati della ricerca sulla Covid “The stress-inducible ER chaperone GRP78/BiP is upregulated during SARS-CoV-2 infection and acts as a pro-viral protein” sono stati pubblicati su Nature Communications, mentre quelli dello studio “Targeting GRP78 suppresses oncogenic KRAS protein expression and reduces viability of cancer cells bearing various KRAS mutations” dedicato al cancro si trovano sulla rivista scientifica specializzata Neoplasia.

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