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Nuova spettacolare foto del telescopio James Webb rivela dettagli mai visti nell’Ammasso di Pandora

L’immagine mostra tre massicci ammassi di galassie in procinto di formare un mega cluster e potrà fornire nuovi indizi sulla formazione di questi sistemi stellari nell’universo primordiale.
A cura di Valeria Aiello
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Gli astronomi stimano che 50.000 fonti di luce nel vicino infrarosso siano rappresentate in questa immagine dal telescopio spaziale James Webb / Credit: NASA/ESA/CSA
Gli astronomi stimano che 50.000 fonti di luce nel vicino infrarosso siano rappresentate in questa immagine dal telescopio spaziale James Webb / Credit: NASA/ESA/CSA

Gli astronomi hanno rivelato una nuova spettacolare immagine catturata dal telescopio spaziale James Webb (JWST) che mostra dettagli mai visti in una regione dello spazio nota come Ammasso di Pandora (Abell 2744), un gigantesco sistema di galassie situato nella costellazione dello Scultore che misura circa 4 milioni di anni luce. La nuova vista, che unisce quattro istantanee di Webb in un’unica immagine panoramica, rivela la presenza di circa 50.000 fonti di luce nel vicino infrarosso e, in particolare, mostra tre massicci ammassi di galassie in procinto di unirsi per formare un megacluster.

Una caratteristica dell’Ammasso di Pandora è che la sua massa complessiva, che è 4 trilioni di volte quella del nostro Sole, crea una potente lente gravitazionale, un naturale effetto di ingrandimento della gravità che consente di osservare galassie molto più distanti, sfruttando l’ammasso come lente di ingrandimento. Oltre a ingrandire la loro luce, il forte campo gravitazionale deforma l’aspetto di queste galassie lontane, che appaiono quindi molto diverse da quelle in primo piano.

In precedenza, il telescopio spaziale Hubble ha studiato nel dettaglio il solo nucleo centrale di Pandora, ma combinando i potenti mezzi a infrarossi del JWST su molteplici aree di lente della regione, gli astronomi hanno potuto creare quest’immagine a campo profondo che mostra la vastità di Pandora nello spazio. Il suo nome, legato alla mitologia greca, è dovuto al fatto che è possibile osservare fenomeni così strani e vari innescati dalla collisione degli ammassi come quelli generati dall’apertura da parte di Pandora del mitico vaso.

Come premesso, la nuova immagine unisce quattro istantanee Webb, ottenute dopo oltre 30 ore di osservazioni con la Near-Infrared Camera (NIRCam) ed esposizioni della durata di 4-6 ore. La brillante stella a sei punte in primo piano è una vera stella nella Via Lattea ma, come sempre, i picchi di diffrazione sono causati dal modo in cui la luce interagisce con i sistemi ottici del telescopio. Nell’angolo in basso a destra dell’immagine sono visibili centinaia di galassie distanti fortemente ingrandite, che appaiono come archi di luce. Queste galassie non erano mai state osservate, nemmeno da Hubble.

Il nuovo campo profondo consentirà agli astronomi di studiare questa regione dello spazio come mai prima d’ora. Il passo successivo sarà infatti quello di esaminare meticolosamente i dati finora ottenuti e di selezionare le galassie per un’osservazione di follow-up con lo spettrografo nel vicino infrarosso (NIRSpec), che fornirà misurazioni precise delle distanze all’interno dell’ammasso, insieme a dettagli sulla composizione delle galassie coinvolte e, molto probabilmente, nuovi indizi su come si sono formate nell’universo primordiale.

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