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Meravigliose aurore osservate dallo spazio, Cristoforetti: “Le più sbalorditive che abbia mai visto”

L’astronauta italiana Samantha Cristoforetti ha pubblicato le immagini di splendide aurore australi immortalate dalla ISS. Ecco perché sono così belle.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Samantha Cristoforetti
Credit: Samantha Cristoforetti

In un “cinguettio” pubblicato su Twitter la sera di domenica 21 agosto Samantha Cristoforetti ha condiviso le immagini di alcune straordinarie aurore polari, tra le più suggestive, colorate e intricate mai osservate dallo spazio. Non a caso l'astronauta italiana, impegnata da aprile nella missione “Minerva” a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ha commentato le fotografie sottolineando che si tratta delle aurore “più sbalorditive che abbia mai visto in oltre 300 giorni nello spazio!”.

Le aurore polari sono spettacolari fenomeni ottici che si verificano nella rarefatta ionosfera, dovuti all'interazione tra le particelle cariche elettricamente del vento solare e i gas atmosferici. Si caratterizzano per le variopinte strutture sinuose – gli archi aurorali, tipicamente verdi e azzurri – che si generano in associazione alle linee del campo magnetico terrestre, contro il quale impattano e si allineano le particelle espulse dall'attività solare. Le aurore sono visibili tipicamente ai poli – dove converge il campo magnetico del pianeta – e prendono il nome di aurora borealis (aurora boreale) e aurora australis (aurora australe) quando si verificano rispettivamente nell'emisfero settentrionale e in quello meridionale. I "serpenti di luce" immortalati dall'ISS da Samantha Cristoforetti sono frutto di magnifiche aurore australi, verificatesi la scorsa settimana sopra il continente antartico.

La ragione per cui i fenomeni risultano così intensi e suggestivi rispetto alla media risiede nell'attuale spiccata attività magnetica del Sole, che si sta dirigendo verso la fase di picco massimo (atteso per luglio 2025) del suo ciclo undecennale. In questo periodo risultano frequenti fenomeni come la formazione di grandi e numerose macchie solari, le espulsioni di massa coronale (CME), i brillamenti e altre manifestazioni legate all'attività della stella, con costanti e violente proiezioni di vento solare nello spazio. Quando questo flusso di particelle è rivolto verso la Terra e ne investe il campo magnetico può dar vita ad aurore polari decisamente più spettacolari e vivide, oltre a poter innescare le famigerate tempeste geomagnetiche, in grado di causare problemi ai satelliti, alle comunicazioni radio, alla rete elettrica e alla connessione internet (in base alla violenza delle stesse).

Tempeste geomagnetiche particolarmente energetiche (vanno dalla classe G1 alla G5) possono innescare le aurore anche a latitudini molto più basse di quelle polari. Nel caso del famigerato Evento di Carrington, verificatosi nel settembre del 1859, l'aurora boreale fu visibile persino a Roma e sulle isole Hawaii. Un simile fenomeno ai giorni nostri potrebbe causare gravissimi problemi alle infrastrutture elettroniche essenziali, tanto da poterci proiettare in un vero e proprio medioevo tecnologico secondo alcuni esperti. Potrebbero volerci settimane o addirittura mesi per riparare eventuali danni.

Al momento, comunque, le tempeste geomagnetiche rilevate dagli scienziati solari si stanno attestando nelle categorie più basse / intermedie (da G1 e G3) e danno vita solo a problemi limitati. Ma grazie ad esse si stanno manifestando aurore polari particolarmente brillanti e colorate, proprio come quelle immortalate da Samantha Cristoforetti. Non a caso l'astronauta italiana ha commentato le immagini specificando la spiccata attività del Sole dell'ultimo periodo.

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