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Covid 19

L’immunità al Covid diminuisce rapidamente negli anziani vaccinati

Lo indicano i risultati dello studio VIVALDI che ha stimato l’efficacia della vaccinazione nel proteggere dall’infezione, dal ricovero in ospedale e dalla morte per Covid i residenti e il personale delle strutture sanitarie assistenziali.
A cura di Valeria Aiello
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I vaccini anti-Covid inducono una robusta risposta immunitaria ma questa protezione diminuisce nei mesi successivi alla vaccinazione, in particolare negli anziani. Lo indicano i risultati dello studio VIVALDI promosso dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, che ha stimato l’efficacia della vaccinazione nel proteggere dall’infezione, dal ricovero in ospedale e dalla morte per Covid i residenti e il personale di 331 strutture sanitarie assistenziali in Inghilterra da dicembre 2020 a dicembre 2021.

In particolare, l’analisi ha rilevato che in oltre 15mila residenti più anziani (età media 87 anni) la protezione contro il ricovero e la morte è diminuita di un terzo da tre a sette mesi dopo con due dosi, mostrando un declino molto più marcato di quello osservato nel personale (più di 19mila persone, con un’età media 45 anni), la cui immunità contro le infezioni si è ridotta nel tempo, sebbene la protezione contro la malattia grave sia rimasta robusta. “Quello che stiamo vedendo è che i residenti delle strutture di assistenza corrono un rischio maggiore di infezione, ricovero e morte quando l’immunità diminuisce, e questi aumenti sembrano essere piuttosto grandi – ha affermato al Guardian la professoressa Laura Shallcross, esperta di salute pubblica presso l’University College di Londra e autrice dello studio – . Non è affatto una buona notizia, e suggerisce che la somministrazione booster annuali alle persone più anziane potrebbe non essere sufficiente”.

L’analisi, pubblicata in preprint su MedRxiv, mostra che due dosi di vaccino sono efficaci nel prevenire l’85% dei ricoveri e il 94% dei decessi nei residenti delle case di cura tra le 2 e le 12 settimane dopo la seconda dose. Ma questa protezione è scesa al 54% per quanto riguarda i ricoveri e al 63% in relazione ai decessi da tre a sette mesi dopo il primo ciclo vaccinale. Questo declino è risultato molto meno significativo nel personale, per i quali la protezione dal rischio di infezione è diminuita dal 50% al 42% dopo tre mesi, senza un sostanziale declino dell’efficacia contro la malattia grave.

La somministrazione della terza dose ai residenti ha riportato al 90% la protezione dal ricovero ospedaliero e al 98% contro i decessi, anche se i primi dati suggeriscono che questa efficacia possa decrescere in modo simile nel tempo. “In futuro potrebbero essere necessarie ripetute dosi di richiamo per proteggere i residenti delle case di cura, poiché nei più anziani l’immunità diminuisce abbastanza rapidamente dopo la vaccinazione –  ha aggiunto Shallcross – . Un richiamo ogni sei mesi, sulla base dei nostri dati, non sarebbe irragionevole”.

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