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Le sigarette elettroniche aiutano a smettere di fumare, secondo un nuovo studio

Un nuovo e approfondito studio condotto negli USA ha dimostrato che le sigarette elettroniche possono aiutare a ridurre l’uso delle sigarette tradizionali e a smettere di fumare.
A cura di Andrea Centini
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Le sigarette elettroniche possono essere preziose alleate nel raggiungere l'obiettivo di smettere di fumare. È quanto emerso da un nuovo e approfondito studio condotto negli Stati Uniti, il più grande mai effettuato per verificare il potenziale supporto delle “e-cig” nel mettere la parola fine col vizio del fumo, pericolosissimo per la salute a causa delle molteplici malattie a esso correlato (dal cancro alle patologie cardiovascolari, passando per diabete, condizioni respiratorie e moltissimo altro ancora). È doveroso sottolineare che per quanto utili nello smettere di fumare, diversi studi hanno evidenziato rischi per la salute collegati allo svapo, una pratica iniziata solo da pochi anni e per la quale manca la letteratura scientifica a lungo termine. Ciò che è certo, in base alle conoscenze attuali, è che le sigarette elettroniche sono molto meno dannose rispetto alle sigarette tradizionali e se possono essere d'aiuto a smettere ben vengano, come sottolineato dagli studiosi.

A condurre il nuovo studio, durato quattro anni, è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati dell'Hollings Cancer Center dell'Università di Medicina della Carolina del Sud (MUSC), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Centro per la ricerca sulla salute rurale dell'Università Statale del Tennessee Orientale, del Dipartimento di Medicina Interna dell'Università Statale dell'Ohio, del Centro per la ricerca sul tabacco di Columbus e del Roswell Park Comprehensive Cancer Center di Buffalo. I ricercatori, coordinati dal professor Matthew J. Carpenter, docente presso il Dipartimento di Scienze della Salute Pubblica della MUSC, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto uno studio randomizzato definito “naturalistico”, progettato affinché replicasse nel modo più aderente possibile ciò che avviene nel mondo reale tra i fumatori.

Per mettere a punto l'indagine, tra maggio 2018 e marzo 2022 hanno coinvolto circa 640 fumatori adulti (che volevano o non volevano smettere) residenti in 11 città americane e li hanno suddivisi in due gruppi. Al primo, composto da 427 persone, è stata assegnata una sigaretta elettronica assieme a una fornitura gratuita di un mese di 30 serbatoi preriempiti in cinque gusti differenti, con istruzioni minime per l'uso. Questo aspetto è fondamentale perché in altri studi analoghi le istruzioni d'uso risultavano “troppo strutturate”, come indicato dagli autori della nuova ricerca, pertanto falsavano ciò che sarebbe avvenuto nel mondo reale. In pratica, al primo gruppo di fumatori sono state assegnate queste sigarette elettroniche ed è stato detto loro di usarle liberamente. Al secondo gruppo, quello di controllo composto da circa 200 persone, non sono state assegnate e-cig. L'obiettivo dei ricercatori era valutare l'impatto delle sigarette elettroniche nella riduzione del fumo tradizionale, nel provare a smettere di fumare e nell'astinenza dal fumo, attraverso questionari auto-riferiti. I ricercatori avevano progettato dei controlli di persona, ma a causa della pandemia di Covid si sono “accontentati” dei questionari.

Al termine del periodo di follow-up il professor Carpenter e colleghi hanno incrociato tutti i dati raccolti e hanno scoperto che i fumatori che hanno iniziato a utilizzare le sigarette elettroniche avevano tutti indicatori positivi legati allo smettere di fumare, rispetto al gruppo di controllo che non le aveva ricevute. “È raro che tu abbia ragione per quasi tutto ciò che hai previsto”, ha dichiarato il professor Carpenter in un comunicato stampa. “Qui, è stato un effetto dopo l'altro: non importa come l'abbiamo guardato, coloro che hanno ricevuto le sigarette elettroniche hanno dimostrato una maggiore astinenza e un danno ridotto rispetto a coloro che non le hanno ricevute”, ha chiosato l'esperto. In parole semplici, molti utilizzatori di e-cig hanno smesso di fumare le “bionde” tradizionali, ne hanno ridotto l'uso o comunque hanno fatto più tentativi di smettere, uno dei fattori positivi che dimostra la buona volontà (molti riescono a smettere solo dopo diversi tentativi).

Nonostante i risultati positivi, il professor Carpenter ha tenuto a precisare che le sigarette elettroniche non sono “una panacea per smettere di fumare”. “Nessuno vuole le sigarette elettroniche nelle mani dei bambini, e dovremmo fare tutto il possibile per fermarlo. Ma non dovremmo farlo negando questa possibilità ai fumatori adulti che altrimenti non potrebbero smettere”, ha chiosato l'esperto. Come indicato, ci sono dubbi anche sulla salubrità delle e-cig e molti studi hanno fatto emergere risultati preoccupanti (ad esempio uno recente ha evidenziato il rischio di cancro al naso), tuttavia sono al momento considerate più sicure di quelle tradizionali e possono essere un aiuto per chi non riesce a smettere con cerotti alla nicotina e altri metodi alternativi, ma ovviamente è sempre doveroso parlarle col proprio medico. Nel Regno Unito a tal proposito è stato annunciato il programma “Swap to Stop”, proprio per aiutare i fumatori a smettere attraverso lo svapo con le sigarette elettroniche. I dettagli della ricerca “Effect of unguided e-cigarette provision on uptake, use, and smoking cessation among adults who smoke in the USA: a naturalistic, randomised, controlled clinical trial” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica eClinical Medicine.

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