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Incidenti stradali, perché le donne rischiano di più lesioni al fegato e shock

Dopo un incidente stradale le donne hanno un rischio superiore di shock e lesioni a bacino e fegato rispetto agli uomini. Secondo gli scienziati potrebbe essere colpa dei sistemi di sicurezza delle auto progettati sul corpo maschile, oppure una risposta differente di quello femminile in determinate condizioni fisiologiche.
A cura di Andrea Centini
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Dopo un incidente stradale, rispetto agli uomini le donne hanno maggiori probabilità di avere uno shock – compreso lo shock emorragico – e più lesioni a fegato e bacino. È quanto emerso da un nuovo studio, che getta un'ombra su come sono stati progettati i sistemi di sicurezza delle nostre automobili. Come avvenuto in molti altri campi della sicurezza e della medicina, il punto di riferimento per gli studi è stato nella stragrande maggioranza dei casi il corpo maschile. Basti pensare ai manichini dei crash test, per rimanere in tema di sicurezza sulle strade. Ma maschi e femmine hanno differenze anatomiche e fisiologiche significative, che possono anche influenzare l'esito di eventi drammatici come un incidente stradale. Come spiegato dagli autori del nuovo studio, infatti, le donne hanno anche maggiori probabilità di restare intrappolate nei veicoli.

A determinare che, a causa di un incidente stradale, le donne hanno un maggiore rischio di shock e specifiche lesioni rispetto agli uomini è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del Comprehensive Injury Center presso il Medical College del Wisconsin, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Divisione di Chirurgia per Traumi e Cure di Emergenza, del Dipartimento di Neurochirurgia, dell'Università Marquette e del VA Medical Center-Research di Milwaukee. Ricordiamo che lo shock “è una condizione grave che si verifica quando il corpo non riceve abbastanza flusso sanguigno”,spiega la Cleveland Clinic. Ne esistono varie tipologie, come quello ipovolemico causato da emorragie e ustioni. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Susan Cronn, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato le cartelle cliniche di circa 60.000 persone con età superiore ai 16 anni che, dopo un incidente stradale, sono finite al pronto soccorso tra il 2018 e il 2021 col lesioni addominali e pelviche. Tutte indossavano le cinture di sicurezza. I dati sono stati estratti da un database (la National Trauma Data Bank) e i ricercatori hanno tenuto conto di molteplici fattori, come le sopracitate lesioni, i segni vitali, l'età, il sesso e altri parametri.

Incrociando le informazioni è emerso che le donne avevano un indice di shock (SI) superiore a quello degli uomini, anche in presenza di lesioni meno gravi, inoltre presentavano un numero superiore di lesioni al bacino e al fegato di qualunque gravità. Gli uomini, d'altro canto, “avevano un numero maggiore di lesioni in altre regioni con lesioni addominali/pelviche”, spiegano gli esperti. Secondo gli autori dello studio, la maggiore tendenza delle donne a presentare quel tipo di condizioni “può essere correlata al modo in cui i loro corpi interagiscono con i sistemi di sicurezza”. I risultati suggeriscono che le donne possano essere “in qualche modo più suscettibili alla compromissione emodinamica rispetto ai maschi”. Lo shock elevato “può essere un segnale di allarme precoce di shock emorragico, causato da una forte perdita di sangue, ma può anche essere un predittore precoce di mortalità”, evidenziano gli autori dello studio.

“I nostri risultati potrebbero significare che i corpi delle donne hanno meno capacità di funzionare quando si verificano cambiamenti fisiologici, che alcune lesioni hanno un impatto maggiore sui corpi femminili o che i corpi femminili gestiscono la perdita di sangue in modo diverso rispetto ai corpi maschili”, ha dichiarato la professoressa Cronn in un comunicato stampa. “Potrebbe anche darsi che stiamo dando per scontato che i normali segni vitali siano gli stessi per tutti, indipendentemente dal sesso, e che dobbiamo rivedere la nostra definizione di normale”, ha chiosato l'esperta. Qualunque sia la ragione, questi risultati sono significativi e vanno approfonditi; non sarebbe sorprendente arrivare a una rivalutazione dei sistemi di sicurezza delle automobili, proprio perché progettati sul corpo degli uomini e non su quello delle donne. I dettagli della ricerca “Sex-related disparities in vehicle crash injury and hemodynamics” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Frontiers in Public Health.

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