29 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La solitudine aumenta il rischio di fratture nei maschi, secondo uno studio

Un team di ricerca statunitense ha determinato attraverso test di laboratorio che la solitudine e l’isolamento sociale riducono la qualità delle ossa dei maschi, catalizzando il rischio di fratture.
A cura di Andrea Centini
29 CONDIVISIONI
Immagine

Secondo un nuovo studio la solitudine e l'isolamento sociale hanno un impatto negativo sulla salute delle ossa dei maschi, riducendone ad esempio la densità minerale. Questa condizione, osservata anche negli astronauti, può catalizzare il rischio di fratture, che come è ampiamente noto sono potenzialmente pericolose per la vita nelle persone anziane, in particolar modo quando è coinvolto il femore. Gli effetti negativi sono stati osservati in test di laboratorio su modelli murini (topi), tuttavia gli autori dello studio sospettano che la solitudine e l'isolamento sociale riducano la qualità dello scheletro anche nell'essere umano. Curiosamente l'impatto negativo è emerso solo negli esemplari maschi, ma non si esclude che possa colpire in altro modo anche le femmine (più esposte al rischio di osteoporosi per questioni ormonali).

A determinare che la solitudine può abbattere la salute delle ossa nei maschi è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del MaineHealth Institute for Research di Scarborough (Maine), che hanno presentato i risultati della propria ricerca durante una conferenza presso l'ENDO 2023, il meeting annuale della Società di Endocrinologia attualmente in corso di svolgimento a Chicago. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Rebecca Mountain, esperta di biologia della ossa, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver sottoposto gruppi di topi a un esperimento ad hoc. Nello specifico, hanno tenuto un esemplare isolato in una gabbia per quattro settimane e hanno confrontato la qualità della sua struttura ossea (prima e dopo) con quella di gruppi composti da quattro topi. Come indicato, gli scienziati hanno osservato una significativa riduzione della qualità delle ossa nei topi maschi lasciati soli per un mese, ma non nelle femmine. Tra i fattori deteriorati la densità minerale ossea o BMD, una misura della concentrazione dei minerali presenti – come il calcio – in una data quantità di osso (nell'uomo l'unità di misura è il centimetro cubo).

Questa caratteristica, rilevabile attraverso specifici esami come i raggi X e gli ultrasuoni, può essere alterata da molteplici fattori, che spaziano dallo stile di vita all'età, passando anche per elementi sociali. Come indicato, una scarsa qualità della BMD indica un rischio maggiore di fratture e anche osteoporosi. “Precedenti ricerche cliniche hanno dimostrato che i fattori di stress psicosociali e i successivi disturbi di salute mentale sono i principali fattori di rischio per l'osteoporosi e le fratture, che colpiscono in modo sproporzionato gli anziani”, ha dichiarato in un comunicato stampa la professoressa Mountain, aggiungendo che gli effetti dell'isolamento sociale sulle ossa non sono ancora ben compresi. Da qui l'ideazione dello studio sui topi e i risultati ‘sibillini'. “Nel complesso, i nostri dati suggeriscono che l'isolamento sociale ha un drammatico effetto negativo sull'osso nei topi maschi, ma può operare attraverso meccanismi diversi o in un arco di tempo diverso nei topi femmina. Sono necessarie ricerche future per capire come questi risultati si traducono nelle popolazioni umane”, ha chiosato la scienziata.

La solitudine vissuta a causa dei lockdown e delle altre misure per arginare la diffusione del coronavirus SARS-CoV-2, il patogeno responsabile della pandemia di COVID-19, potrebbe dunque aver peggiorato anche la nostra salute ossea. I dettagli della ricerca presentati alla conferenza dell'ENDO 2023 saranno pubblicati in un articolo scientifico ad hoc.

29 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views