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Covid 19

La protezione della terza dose diminuisce contro le forme sintomatiche di Omicron

Lo mostrano i nuovi dati del Regno Unito che forniscono una prova del declino della protezione contro la malattia sintomatica con l’aumentare del tempo dopo il richiamo.
A cura di Valeria Aiello
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La protezione della terza diminuisce contro le forme sintomatiche di Covid causate dalla variante Omicron. Lo mostrano i nuovi dati dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) che, nel briefing tecnico aggiornato al 17 dicembre, ha reso nota l’efficacia di vaccini e dosi di richiamo nel mondo reale. Nelle settimane trascorse dalla scoperta della nuova variante del coronavirus, diversi studi hanno suggerito che Omicron può in parte eludere la risposta immunitaria indotta dalla vaccinazione o da una precedente infezione, mostrandosi in grado di sfuggire al riconoscimento degli anticorpi neutralizzanti.

Il nuovo report – che analizza l’efficacia di due e tre dosi di vaccino nel tempo – ha indicato una minore efficacia della vaccinazione contro Omicron e che la protezione dalle forme sintomatiche diminuisce più velocemente rispetto a Delta. L’analisi ha considerato sia i vaccinati con un ciclo completo di Astrazeneca, Pfizer o Moderna, sia coloro che hanno ricevuto la terza dose con uno dei due vaccini a mRNA (Pfizer o Moderna).

I dati evidenziano che, tra i vaccinati con due dosi di Astrazeneca, un richiamo con un vaccino a mRna è efficace al 60% nel prevenire la malattia sintomatica da Omicron da due a quattro settimane dopo l’iniezione. Dopo 10 settimane, tuttavia, il booster di Pfizer era efficace solo al 35%. Il booster di Moderna, invece, era efficace al 45% fino a nove settimane.

L'efficacia contro la malattia sintomatica di due dosi di Astrazeneca (ChAdOx1-S) e di una terza dose di Pfizer (BNT1622b) o Moderna (mRNA-1273) / UK Health Security Agency
L'efficacia contro la malattia sintomatica di due dosi di Astrazeneca (ChAdOx1-S) e di una terza dose di Pfizer (BNT1622b) o Moderna (mRNA-1273) / UK Health Security Agency

Tra coloro che hanno invece ricevuto tre dosi di Pfizer, l’efficacia del vaccino è scesa dal 70% a una settimana dopo il richiamo al 45% dopo 10 settimane. Nei vaccinati con Pfizer che hanno ricevuto il booster di Moderna, d’altra parte, la protezione è rimasta efficace fino al 75% a nove settimane.

L'efficacia contro la malattia sintomatica di due dosi di Pfizer (BNT162b2) e una terza dose di Pfizer (BNT1622b) o Moderna (mRNA-1273) / UK Health Security Agency
L'efficacia contro la malattia sintomatica di due dosi di Pfizer (BNT162b2) e una terza dose di Pfizer (BNT1622b) o Moderna (mRNA-1273) / UK Health Security Agency

Il report si è basato su un’analisi di circa 148.000 casi di Delta e 68.000 casi di Omicron ed ha incluso anche dati recenti che suggeriscono che le infezioni da Omicron hanno meno probabilità di portare a ricoveri rispetto alle infezioni Delta. I risultati, ad ogni modo, dovrebbero essere interpretati con cautela, ha osservato l’Agenzia, perché non ci sono ancora sufficienti casi gravi per analizzare l’efficacia del vaccino contro l’ospedalizzazione, anche se gli esperti ritengono che questa protezione venga sostenuta, sia per le dosi primarie, sia per quelle di richiamo.

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