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La cassetta degli attrezzi persa dalle astronaute è visibile con un binocolo: luminosa come Urano

Potrebbe sembrare assurdo, ma la cassetta degli attrezzi persa da due astronaute della NASA è visibile dalla Terra con un binocolo. La sua luminosità, infatti, è paragonabile a quella del pianeta Urano. Nel frattempo sono state diffuse le immagini dell’incidente, nelle quali si vede l’oggetto “scivolare via” dalla ISS.
A cura di Andrea Centini
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La cassetta degli attrezzi mentre scivola via nello spazio. Credit: NASA TV
La cassetta degli attrezzi mentre scivola via nello spazio. Credit: NASA TV

Il 1 novembre durante una passeggiata spaziale all'esterno della ISS due astronaute della NASA si sono lasciate sfuggire una cassetta degli attrezzi, che da allora sta fluttuando nello spazio a poca distanza dal laboratorio orbitante. Potrebbe sembrare assurdo, ma questo piccolo oggetto può essere visto dalla Terra con un semplice binocolo in cieli sufficientemente bui e stellati. Come spiegato dal sito specializzato EarthSky, infatti, la cassetta degli attrezzi è estremamente luminosa, tanto da essere quasi al limite dell'osservabilità per l'occhio umano. Ciò significa che ha una magnitudine (luminosità apparente) di poco inferiore a +6, che è appunto il limite visibile per i nostri occhi. La magnitudine è caratterizzata da una scala inversa, pertanto minore è il valore (anche negativo) superiore è la luminosità. Per fare un paragone, la cassetta degli attrezzi ha praticamente la stessa luminosità del pianeta Urano, visibile a occhio nudo solo in circostanze eccezionali.

Poiché l'oggetto perduto è proprio al limite della visibilità umana, con uno strumento ottico – come appunto un binocolo o un telescopio – dovrebbe essere facilmente rintracciabile in cieli privi di inquinamento luminoso. La cassetta si trova innanzi alla Stazione Spaziale Internazionale, quindi è sufficiente individuare la ISS durante uno dei suoi passaggi nel firmamento (qui potete capire quando e come farlo) per provare a intercettare anche la cassetta degli attrezzi. L'oggetto è stato ufficialmente classificato come “spazzatura spaziale nota” con il nome in codice 58229/1998-067WC e fortunatamente, come spiegato dalla NASA, ha un basso rischio di impatto con la ISS, sulla base dei calcoli orbitali effettuati dagli esperti.

Pur essendo un episodio molto curioso, non è la prima volta che accade un incidente del genere agli astronauti. Nel 2006 ad esempio, l'astronauta Michael Lopez-Alegria perse una telecamera, mentre nel 2004 Leroy Chiao perse una chiave inglese. Una borsa degli attrezzi molto simile a quella dell'ultimo evento fu persa dall'astronauta americana della NASA Heidemarie Martha Stefanyshyn-Piper il 18 novembre del 2008, mentre era all'esterno della ISS per alcune riparazioni. Anche le due astronaute Jasmin Moghbeli e Loral Ashley O'Hara (sempre della NASA) che hanno perduto l'oggetto all'inizio di novembre erano impegnate in un'attività extraveicolare o EVA (meglio conosciuta come passeggiata spaziale) per un servizio di manutenzione. Più nello specifico, dovevano sostituire sostituito un blocco di cuscinetti alla base del giunto rotante di uno dei pannelli solari, fondamentali per inseguire correttamente il Sole e fornire energia elettrica alla stazione spaziale. Le due, fortunatamente, sono riuscite a concludere il lavoro, prima che la cassetta degli attrezzi scivolasse via.

La NASA non ha comunicato quale delle due astronaute aveva la responsabilità dell'attrezzatura, ma come specificato da EarthSky a lasciarsi sfuggire l'oggetto sarebbe stata Jasmin Moghbeli. La cassetta degli attrezzi “fluttuante” è stata ripresa in video e fotografata dall'astronauta della JAXA (Agenzia Spaziale Giapponese) Satoshi Furukawa, facente parte dell'equipaggio SpaceX Crew-7 (Expedition 69/70) e arrivato sulla ISS alla fine di agosto. Come indicato, l'oggetto si trova davanti alla ISS ed è proprio scandagliando quell'area con un binocolo o un telescopio che dovrebbe essere possibile osservarlo. Secondo i calcoli degli scienziati nei prossimi mesi continuerà a scendere di quota fino a quando non si disintegrerà contro l'atmosfera terrestre, presumibilmente attorno a marzo del 2024.

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