video suggerito
video suggerito

Impressionante filamento scagliato dal Sole, per fortuna non verso la Terra: le immagini spettacolari

Il 7 maggio il Sole ha sprigionato nello spazio uno dei più grandi e spettacolari filamenti degli ultimi anni. La gigantesca lingua di plasma, lunga centinaia di migliaia di chilometri, fortunatamente non è stata indirizzata verso il nostro pianeta.
A cura di Andrea Centini
2 CONDIVISIONI
L'enorme filamento di centinaia di migliaia di chilometri scagliato dal Sole. Credit: NOAA
L'enorme filamento di centinaia di migliaia di chilometri scagliato dal Sole. Credit: NOAA

Mentre la grande macchia solare AR 4079 continua a rimanere insolitamente calma, il Sole ha appena dato dimostrazione di quanto possano essere violenti e spettacolari i fenomeni che lo caratterizzano. Attorno alle 10:30 del tempo coordinato universale – UTC (le 12:30 ora italiana) di mercoledì 7 maggio, infatti, nella parte orientale del disco solare è stato sprigionato un immenso filamento, una bellissima “frustata” di plasma – particelle cariche elettricamente – che si è distesa nello spazio per centinaia di migliaia di chilometri. Si è trattato di una delle prominenze (i filamenti che emergono sul bordo del Sole) più belle e grandi degli ultimi anni.

A catturarne le immagini dell'evento il nuovissimo satellite GOES-19 della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Il satellite era infatti stato lanciato a bordo di un razzo Falcon Heavy di SpaceX il 25 giugno 2024, entrando in servizio solo il 7 aprile di quest'anno, appena un mese fa. Dalla sua orbita geostazionaria il dispositivo ha immortalato il Sole con due dei suoi sofisticati strumenti – il telescopio per ultravioletti estremi (EUV) e il Solar Ultraviolet Imager (SUVI) – che hanno permesso di cogliere il filamento con un dettaglio semplicemente straordinario. Potete vedere l'intera sequenza accelerata (tra le 12:30 e le 15:50 ora italiana del 7 maggio) nell'animazione sottostante. Il satellite meteorologico è equipaggiato anche con un innovativo coronagrafo – il CORonagraph (CCOR) del Naval Research Laboratory – che monitorerà costantemente il vento solare, dopo il “pensionamento” della sonda SOHO della NASA e dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Il video del fenomeno. Credit: NOAA
Il video del fenomeno. Credit: NOAA

Ma cosa sono esattamente i filamenti solari? Come spiegato dalla NASA, si tratta di “strutture scure, filiformi, visibili nella luce rossa dell'idrogeno (H-alfa)”. “Si tratta di dense nubi di materiale, leggermente più fredde, sospese sopra la superficie solare da anelli di campo magnetico”, aggiunge l'agenzia aerospaziale statunitense. La NOAA sottolinea che questi filamenti si formano al di sopra delle linee magnetiche neutre, “delineando la demarcazione dei campi magnetici negativi e positivi sulla superficie del Sole”. Talvolta queste strutture sembrano serpeggiare sopra la superficie solare, mentre in altre occasioni possono “eruttare” e sganciarsi dalla fotosfera, dando vita a quelle che gli scienziati chiamano prominenze. Quella del 7 maggio 2025 è una delle più spettacolari osservate di recente.

Questi eventi sono in grado di liberare immense quantità di energia e in alcuni casi produrre violentissime espulsioni di massa coronale (CME), che a loro volta danno vita al vento solare – una combinazione di plasma e campi magnetici – in grado di scatenare una tempesta geomagnetica sulla Terra. Fortunatamente il colossale filamento registrato il 7 maggio non era rivolto verso la Terra, proprio perché era “sparato” verso l'alto, nella porzione nordorientale del disco solare. Ma le cose non sempre vanno così. A giugno del 2024 e tra il 25 e il 26 gennaio di quest'anno delle immense “lingue di fuoco” con annesse CME hanno indirizzato il flusso di vento solare verso la Terra, innescando l'allerta per possibili tempeste solari.

Al momento la minaccia più significativa di forte tempesta geomagnetica è rappresentato dalla sopracitata macchia solare AR 4079, un colosso di oltre 170.000 chilometri sulla quale si è formato un ponte di luce. A causa delle sue dimensioni e dei campi magnetici turbolenti, gli scienziati hanno ipotizzato il possibile rilascio di una potente eruzione solare con annessa CME, che avrebbe creato problemi sulla Terra perché l'enorme struttura nei giorni era proprio al centro del Sole, rivolta verso la Terra. Ciò nonostante la macchia solare ha continuato (e continua tuttora) a comportarsi in modo anomalo dando vita solo a brillamenti lievi che non rappresentano un particolare pericolo.

Al momento la NOAA prevede il rischio di tempesta geomagnetica debole (classe G1) per il 9 maggio, non a causa della macchia solare ma di un buco coronale presente nella zona meridionale del disco solare. Sono attesi possibili problemi nelle comunicazioni radio HF, disturbi alle operazioni satellitari e agli impianti elettrici alle alte latitudini, dove potrebbero manifestarsi bellissime aurore polari.

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views