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Il tuo segno zodiacale non è quello che pensi di avere: qual è quello giusto secondo la scienza

I segni dello zodiaco si basano su una divisione simbolica del cielo ideata dai Babilonesi circa 4.000 anni fa, ma oggi non riflette più la realtà astronomica. Il Sole attraversa 13 costellazioni (non 12) e a causa di un fenomeno noto come precessione degli equinozi i segni attuali sono diversi da quelli rilevati all’epoca.
A cura di Andrea Centini
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I segni zodiacali sono le suddivisioni dello zodiaco, una fascia immaginaria adagiata sull’eclittica: il piano apparente percorso dal Sole sulla volta celeste nel corso dell’anno, a causa del moto della Terra attorno alla stella. Questa fascia si estende per circa 16 gradi, 8 al di sopra e 8 al di sotto dell’eclittica, per abbracciare anche i moti della Luna e dei pianeti, coinvolti anch'essi nell'oroscopo legato ai segni.

Come sanno gli appassionati di astrologia, esistono 12 segni zodiacali, ciascuno dei quali rappresenta una “fetta” dello zodiaco larga 30 gradi. Il loro nome è legato alla costellazione davanti alla quale passa il Sole nel corso dell’anno. I segni zodiacali sono: Ariete (21 marzo – 19 aprile); Toro (20 aprile – 20 maggio); Gemelli (21 maggio – 20 giugno); Cancro (21 giugno – 22 luglio); Leone (23 luglio – 22 agosto); Vergine (23 agosto – 22 settembre); Bilancia (23 settembre – 22 ottobre); Scorpione (23 ottobre – 21 novembre); Sagittario (22 novembre – 21 dicembre); Capricorno (22 dicembre – 19 gennaio); Acquario (20 gennaio – 18 febbraio); Pesci (19 febbraio – 20 marzo).

In base alla data di nascita viene “assegnato” il segno zodiacale, che – come indicato – è legato alla posizione del Sole rispetto alla costellazione sullo sfondo dello zodiaco. Per fare un esempio: chi è nato il 22 aprile è del Toro perché, quando i Babilonesi idearono lo zodiaco circa 4.000 anni fa, il Sole in quel periodo passava davanti alla costellazione del Toro.

I Babilonesi hanno tuttavia “piegato” ciò che era effettivamente presente nel cielo per ottenere un simbolismo perfetto e circolare. Secondo lo zodiaco, ciascuna costellazione dovrebbe occupare 30 gradi e il Sole, nel corso dell’anno, dovrebbe attraversare 12 costellazioni, così da suddividere in modo uniforme questa fascia celeste. In realtà, ci sono costellazioni molto più grandi di altre – come la Vergine rispetto al Cancro – e il Sole non transita davanti a 12 costellazioni, ma a 13. La tredicesima, Ofiuco, è stata esclusa dai Babilonesi per convenienza e mantenere il cerchio perfetto: 12 costellazioni da 30 gradi ciascuna, per un totale di 360 gradi.

Già questi “trucchetti” dovrebbero suggerire che la base dello zodiaco ha poco a che vedere con la scienza e l’astronomia. Ma c’è un altro dettaglio che potrebbe sorprendere chi è convinto di appartenere a un determinato segno (con tutto ciò che ne consegue per gli appassionati di oroscopi e simili). Ciò che vediamo oggi nel cielo è infatti ben diverso da ciò che vedevano i Babilonesi o le civiltà che li hanno preceduti. Basti sapere che circa 12.000 anni fa la stella polare era la brillante Vega, nella costellazione della Lira, perché era la più vicina al polo nord celeste. Al tempo dei Babilonesi, invece, la stella polare era Thuban, nella costellazione del Drago. Oggi è Polaris, mentre tra circa 12.000 anni tornerà ad essere Vega.

La ragione di questo cambiamento risiede nel fatto che l’asse di rotazione terrestre non è fisso, ma ruota come quello di una trottola, completando un cerchio circa ogni 27.000 anni. Spostandosi da un punto all’altro nel corso dei secoli, non solo cambia la posizione della stella polare, ma si modificano anche le costellazioni sullo sfondo. L’asse terrestre oscilla a causa dell’attrazione gravitazionale del Sole e della Luna, compiendo un movimento noto come precessione assiale (o precessione degli equinozi, se osservato da un’altra prospettiva). A causa di questa oscillazione, ogni 72 anni le stelle del firmamento si spostano di circa un grado nel firmamento: una variazione che, col passare dei secoli e dei millenni, produce differenze significative.

Questa premessa è necessaria per comprendere che ciò che vedevano i Babilonesi nel 2500 avanti Cristo, quando idearono i segni zodiacali, era ben diverso da ciò che osserviamo oggi sulla volta celeste. Proprio a causa della suddetta oscillazione. Di fatto, se all’epoca per un nato il 22 aprile il Sole si trovava davanti alla costellazione del Toro, oggi – per chi nasce nello stesso giorno – il Sole si trova invece davanti all’Ariete. Allo stesso modo, chi nasce il 30 ottobre, anziché essere dello Scorpione, dovrebbe essere della Vergine. Potete calcolare il vostro “vero” segno zodiacale sulla base di un comodo modulo messo a punto dal New York Times.

Per chi crede nei segni zodiacali, questa variazione astronomica potrebbe risultare sorprendente, ma è doveroso sottolineare che l’astronomia è una scienza, mentre l’astrologia è una pseudoscienza, basata su simbolismi, semplificazioni e rimaneggiamenti utili a far quadrare il sistema per convenienza. A costo di escludere persino una costellazione importante e affascinante come Ofiuco.

Chi ritiene che l’oroscopo e le credenze astrologiche possano influenzare umore, carattere, personalità, destino, amore o benessere, può stare tranquillo. Il recente studio “The sun’s position at birth is unrelated to subjective well-being: Debunking astrological claims”, pubblicato sulla rivista scientifica Kyklos, ha dimostrato che tale influenza è del tutto inesistente. Qualunque sia il vostro segno zodiacale, non avete nulla di cui preoccuparvi.

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