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Il sapore del cavolo “fa piangere” i bambini non ancora nati

Lo ha osservato un team di ricerca inglese nel primo studio che ha esaminato la reazione dei feti esposti agli stimoli gustativi dell’alimentazione materna.
A cura di Valeria Aiello
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Un'immagine di un'ecografia 4D che mostra la reazione di un feto al sapore di cavolo / Psychological Science
Un'immagine di un'ecografia 4D che mostra la reazione di un feto al sapore di cavolo / Psychological Science

Se il cavolo cappuccio ti fa storcere il naso, non sei il solo. Un team di ricerca della Durham University, in Inghilterra, ha osservato che il suo sapore non piace neanche ai bambini non ancora nati, che nel grembo materno assumono un’espressione infastidita, quasi piangente, quando esposti a questo stimolo gustativo attraverso l’alimentazione materna. Per arrivare a questa conclusione, gli studiosi hanno analizzato le ecografie 4D (le immagini tridimensionali in movimento) di cento donne in gravidanza nell’ambito del primo studio al mondo ad aver esaminato la reattività fetale ai sapori, ampliando così la comprensione dello sviluppo dei recettori umani del gusto e dell’olfatto. Nel feto si presume infatti che il sapore venga percepito attraverso l’inalazione e la deglutizione del liquido amniotico dell’utero, ma finora questa ipotesi si è basata su ricerche post-nascita, mentre la nuova ricerca è stata la prima a valutare questa possibilità durante la gestazione.

Il cavolo "fa piangere" i bambini non ancora nati

I ricercatori hanno esaminato come i feti hanno reagito ai sapori di carota o di cavolo dopo che questi due alimenti sono stati ingeriti dalle madri sotto forma di capsule in polvere assunte 20 minuti prima dell’ecografia. Alle donne è stato inoltre chiesto di non consumare altri cibi o bevande nell’ora precedente alle scansioni. Nel complesso, la valutazione ha riguardato 180 ecografie, eseguite dalla 32esima alla 36esima settimana di gestazione, compresa una serie prelevata da un archivio di 30 donne cui non è stata somministrata alcuna capsula.

La reazione di un feto al sapore del cavolo / Psychological Science
La reazione di un feto al sapore del cavolo / Psychological Science

Queste immagini, pubblicate sulla rivista Psychological Science, hanno mostrato che i feti esposti alla carota assumevano più frequentemente espressioni sorridenti, simili a una risata, rispetto a quando esposti al cavolo o a nessun particolare sapore. Al contrario, dopo lo stimolo gustativo del cavolo, i feti hanno assunto un’espressione di pianto circa il doppio delle volte rispetto al sapore di carota o nessun sapore. “È stato davvero sorprendente vedere la reazione dei bambini non ancora nati ai sapori di cavolo o carota durante le ecografie e condividere quei momenti con i loro genitori” ha affermato Beyza Ustun, ricercatrice post-laurea presso il laboratorio di ricerca fetale e neonatale del Dipartimento di Psicologia della Durham University e autrice principale dello studio.

La reazione di un feto esposto al sapore della carota / Psychological Science
La reazione di un feto esposto al sapore della carota / Psychological Science

Secondo gli studiosi, l’esposizione ripetuta del feto ad alcuni sapori potrebbe determinare preferenze alimentari dopo la nascita, il che potrebbe rappresentare un’importante indicazione circa l’alimentazione in gravidanza, oltre ad avere implicazioni nella comprensione della percezione del gusto e lo sviluppo della memoria durante la vita fetale. Pertanto, gli studiosi hanno intrapreso uno studio di follow-up dopo la nascita degli stessi bambini, per valutare se i sapori che hanno sperimentato nel grembo materno hanno influito o meno sulla loro preferenza verso i diversi cibi.

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