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Il paracetamolo in gravidanza causa l’autismo? Cosa dicono gli studi: il farmacologo Trifirò fa chiarezza

Dopo le dichiarazioni di Donald Trump sul presunto legame tra paracetamolo in gravidanza e autismo, il farmacologo Gianluca Trifirò fa il punto sulle evidenze scientifiche: “Nessuna nuova prova concreta indica un aumento del rischio di autismo nei bambini nati da donne che hanno assunto paracetamolo in gravidanza”.
Intervista al professore Gianluca Trifirò
Docente ordinario di Farmacologia, Dipartimento di Diagnostica e Sanità pubblica presso l’Università di Verona e Coordinatore del gruppo di lavoro di farmacovigilanza della Società Italiana di Farmacologia (SIF)
A cura di Valeria Aiello
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Il farmacologo Gianluca Trifirò dell’Università di Verona chiarisce che le evidenze scientifiche non dimostrano alcun legame tra l’uso di paracetamolo in gravidanza e lo sviluppo di autismo nei bambini
Il farmacologo Gianluca Trifirò dell’Università di Verona chiarisce che le evidenze scientifiche non dimostrano alcun legame tra l’uso di paracetamolo in gravidanza e lo sviluppo di autismo nei bambini

Le affermazioni di Donald Trump e Robert Kennedy Jr. non sono supportate da evidenze scientifiche che colleghino l’uso del paracetamolo in gravidanza all’autismo”: va dritto al punto il professor Gianluca Trifirò, farmacologo clinico e coordinatore del gruppo di lavoro di farmacovigilanza della Società Italiana di Farmacologia (SIF), che a Fanpage.it ha ampiamente spiegato perché non condivide le parole pronunciate dal Presidente degli Stati Uniti durante il funerale dell’attivista Charlie Kirk.

Dicendo di ‘aver trovato una spiegazione all’autismo’, il presidente Trump punta il dito contro uno dei farmaci più utilizzati e sicuri al mondo, il paracetamolo, commercializzato con il nome di Tylenol negli USA. La verità è però un’altra: complessivamente gli studi scientifici non suggeriscono un aumento del rischio di autismo nei bambini nati da madri che lo hanno assunto in gravidanza”.

Se non ci sono prove, perché accusare il paracetamolo?
In generale, credo che i politici non dovrebbero rilasciare affermazioni, rivolte al grande pubblico, sulla sicurezza dei farmaci, lasciando tali responsabilità alle agenzie regolatorie del farmaco ed agli esperti di settore, anche in virtù dell’enorme impatto mediatico che tali affermazioni possono avere.

Nello specifico, il presidente Trump e il segretario alla Salute Kennedy Jr. fanno riferimento a studi che sembrerebbero indicare l’esistenza di “forti associazioni” tra uso del paracetamolo in gravidanza e l’autismo, ma questi studi generalmente riguardano un limitato numero di pazienti e, soprattutto, sono di scarsa qualità.

Nella valutazione della sicurezza di un farmaco, ciò che conta è la totalità dell’evidenza, soprattutto quella generata da studi accurati: in questo caso, tale evidenza indica l’assenza di un’associazione tra l’uso di paracetamolo in gravidanza e l’autismo, come supportato dalle principali società scientifiche.

A quali studi accurati si riferisce?
Su tutti, non possiamo non ricordare uno dei più ampi studi farmaco-epidemiologici portato avanti dai ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma insieme ai colleghi della Drexel University di Philadelphia: questo studio ha esaminato l’associazione tra l’uso di paracetamolo in gravidanza e il rischio di autismo, disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e disabilità intellettiva nei figli, valutando i dati clinici di quasi 2,5 milioni di bambini nati in Svezia tra il 1995 e il 2019, tramite i registri prenatali e quelli sulle prescrizioni dei farmaci.

Lo studio non ha rilevato alcun aumento del rischio di autismo nei bambini nati da madri che hanno assunto il paracetamolo in gravidanza, tenendo conto dei numerosi fattori confondenti, cioè di tutti quei fattori che possono alterare i risultati, attraverso il confronto con i fratelli non esposti al paracetamolo nel grembo materno.

Inoltre, una revisione condotta nel 2019 dal Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza (PRAC) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) sugli effetti del paracetamolo sullo sviluppo neuro-evolutivo nei bambini le cui madri avevano assunto paracetamolo in gravidanza ha concluso che le evidenze disponibili non supportano modifiche alle attuali raccomandazioni sull’uso in gravidanza.

Il paracetamolo in gravidanza è sicuro?
Sì, l’uso del paracetamolo durante la gravidanza è sicuro: va assunto in caso di febbre, soprattutto se molto elevata, perché la febbre nelle donne in gravidanza può essere molto pericolosa per il feto. Tuttavia, è raccomandato l’utilizzo alle dosi più basse efficaci e per il più breve tempo possibile, sempre secondo le indicazioni del medico curante.

Qual è la posizione ufficiale degli enti regolatori e di sanità pubblica rispetto al paracetamolo?
Le autorità sanitarie di molti paesi, inclusa l’AIFA in Italia, affermano che il paracetamolo è il farmaco di prima scelta in gravidanza e in allattamento quando è necessaria una terapia farmacologica per il trattamento della febbre e del dolore.

Cosa consiglierebbe alle donne in gravidanza che leggono notizie allarmanti su paracetamolo e autismo?
Di rivolgersi sempre al proprio medico curante per qualunque dubbio ed evitare cure fai da te.

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