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Il lago più grande mai esistito sulla Terra entra nel Guinness World Record

È il megalago Paratethys, che si estendeva dalle Alpi dell’Europa orientale fino all’attuale Kazakistan, nell’Asia centrale. Al suo apice, circa 10 milioni di anni fa, copriva un’area un po’ più grande dell’attuale Mar Mediterraneo.
A cura di Valeria Aiello
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Ricostruzione paleogeografica delle fluttuazioni del Paratethys nel tardo Miocene. Durante le fasi regressive, il megalago ha perso gran parte della sua superficie, mentre l'acqua rimanente è stata divisa tra un lago salato centrale nel bacino del Mar Nero (contrassegnato in rosso) e bacini periferici che periodicamente si riempivano (azzurro) / . Credit: Palcu DV et al., Scientific Reports 2021
Ricostruzione paleogeografica delle fluttuazioni del Paratethys nel tardo Miocene. Durante le fasi regressive, il megalago ha perso gran parte della sua superficie, mentre l'acqua rimanente è stata divisa tra un lago salato centrale nel bacino del Mar Nero (contrassegnato in rosso) e bacini periferici che periodicamente si riempivano (azzurro) / . Credit: Palcu DV et al., Scientific Reports 2021

Anche se sapere il nome del più grande lago del mondo (è il Mar Capsio) può rivelarsi utile quando si gioca a Trivial Pursuit, molte volte si cade nell’errore di pensare che alcune domande abbiano solo la risposta che ci pare più ovvia. È questo il caso del più grande lago mai esistito sulla Terra – che non è quindi il Mar Capsio – e che è appena entrato nel libro dei Guinness World Records come la più vasta massa d’acqua mai raccolta all’interno di un bacino. Si tratta del megalago Paratethys, un corpo idrico che fino a qualche milione di anni fa si estendeva dalle Alpi dell’Europa orientale fino all’attuale Kazakistan, nell’Asia centrale, ed ora diventato a tutti gli effetti il più grande lago mai esistito sulla Terra.

Paratethys, il più grande lago della storia della Terra

Il megalago Paratethys appartiene al lontano passato della Terra. Si stima che al suo apice (circa 10 milioni di anni fa) coprisse un’area di 2,8 milioni di chilometri quadrati, quindi un po’ più grande di quella occupata dall’attuale Mar Mediterraneo, e contenesse un volume d’acqua di oltre 1,77 milioni di chilometri cubi, pari a più di dieci volte il volume di tutti gli odierni laghi salati e d’acqua dolce messi insieme.

Ma il megalago Paratethys era tutt’altro dall’essere un bacino rinfrescante in cui nuotare, visto che si ritiene che la sua acqua fosse salmastra e leggermente salata. Eppure, con il suo margine più occidentale lungo il versante delle Alpi orientali, il Paratethys si estendeva attraverso l’Europa fino a raggiungere il Kazakistan, nell’Asia Centrale, ospitando una varietà di specie endemiche che oggi non si trovano in nessuna altra parte del pianeta. Tra queste il Cetotherium riabinini, uno dei mammiferi preistorici più simili agli odierni misticeti – le balene provviste di fanoni (le lamine presenti nella bocca al posto dei denti) – , che con i suoi 3 metri era la specie di balena più piccola mai esistita.

La loro presenza nel megalago Paratethys si pensa sia collegata alla formazione del corpo idrico, che circa 12 milioni di anni fa era infatti collegato al mare, fino a quando lo scontro delle placche tettoniche africana e europea non lo isolò, trasformandolo in un lago autonomo.

La storia del megalago Paratethys

Il Paratethys non fu un bacino costantemente vasto: in uno studio del 2021 pubblicato sulla rivista Scientific Reports, un team internazionale di ricerca ha determinato le dimensioni e il volume del lago, ma ha anche ricostruito la sua storia, scoprendone fluttuazioni e periodi di essiccamento.

Mappe paleogeografiche schematiche delle fluttuazioni del megalago Paratethys / Credit: Palcu DV et al., Scientific Reports 2021.
Mappe paleogeografiche schematiche delle fluttuazioni del megalago Paratethys / Credit: Palcu DV et al., Scientific Reports 2021.

Durante uno di questi periodi, noto come il Grande Prosciugamento Khersoniano, tra 7,65 e 7,9 milioni di anni fa, il lago avrebbe perso circa due terzi della sua superficie e un terzo del suo volume. “L’acqua rimanente venne immagazzinata in un lago salato centrale e in bacini desalinizzati periferici, mentre vaste regioni (fino a 1,75 milioni di km2 ) divennero terre emergenti, adatte allo sviluppo di paesaggi forestali-steppici” spiegavano gli autori dello studio.

Un successivo riempimento e la formazione di uno sbocco per erosione sul margine sud-occidentale del lago avrebbero tuttavia causato il suo straripamento nel Mar Mediterraneo, tra 6,7 e 6,9 milioni di anni fa, determinando la scomparsa definitiva del lago che, di fatto, non era più uno specchio d’acqua distinto.

Defluendo, l’enorme lago regalò tuttavia un ultimo, suggestivo spettacolo, creando “un’impressionante cascata” mentre la sua acqua scorreva verso il mare, come affermato dall’autore principale dello studio, Dan Valentin Palcu, in una dichiarazione su Science. Oggi, i principali resti del megalago sono il Mar Nero, il Mar Caspio e il Mar d’Aral, un tempo facenti parte del letto del Paratethys, mentre lo sbocco che diede vita all’enorme cascata è probabilmente sommerso dal Mar Egeo.

Le proporzioni dell’ex lago, come calcolate dagli studiosi al suo apice, sono ora state riconosciute ufficialmente anche dai giudici di Guinness World Records che hanno insignito il Paratethys del titolo di “più grande lago di sempre, accertando al vecchio bacino un primato che resiste da almeno 10 milioni di anni.

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