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Covid 19

I ricoveri per Covid nei bambini sono i più alti di sempre in UK: bisogna vaccinare anche loro

I dati mostrano un aumento dei tassi di ricovero ospedaliero nei più piccoli, per i quali il Regno Unito continua a mostrarsi particolarmente esitante nell’estendere la vaccinazione.
A cura di Valeria Aiello
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La recrudescenza epidemica era attesa, perché Sars-Cov-2 è un virus respiratorio che si diffonde al massimo livello nel periodo autunno-inverno. Ma quanto si sta osservando nel Regno Unito, dove la percentuale di persone positive al coronavirus continua ad aumentare, fa riflettere sulle scelte del Governo guidato da Boris Johnson, che sembra aver accettato che “non importa” se i bambini si ammaleranno di Covid. Lo sottolineano gli esperti dell’Indipendent Sage, il gruppo consultivo scientifico indipendente per le emergenze del Regno Unito, che nelle ultime settimane ha più volte espresso la propria preoccupazione per il crescente numero di ricoveri ospedalieri per Covid nei bambini in età scolare. Tuttavia, la Gran Bretagna si sta mostrando particolarmente esitante nell’estendere la vaccinazione a questa fascia di popolazione (una decisione dell’Agenzia del farmaco non è attesa prima di Natale), perché il rischio rappresentato dall’infezione da coronavirus è ritenuto statisticamente molto basso nei minori.

I dati stanno però mostrando uno scenario ben diverso dalle convinzioni che si sono radicate nelle prime fasi della pandemia, durante le quali misure più stringenti, come chiusure e didattica a distanza, hanno significativamente contrastato la circolazione virale nei bambini. Riaperture e la ripresa della scuola in presenza stanno alimentando la diffusione del virus, con tassi di positività che nei bambini in età scolare (dai 2 agli 11 anni) – mostra l’ultimo report dell’Office for National Statistics britannico – sono i più alti nella settimana terminata il 1 °dicembre. Conseguentemente, crescono anche i tassi di ricovero ospedaliero che, aggiunge l’istituto, rimangono superiori al picco di metà gennaio 2021 nelle persone di età compresa tra i 5 e 14 anni, al 115% del tasso osservato nella settimana terminata il 17 gennaio 2021.

La tendenza nei ricoveri ospedalieri nei minori è evidente nei grafici che mostrano l’andamento della pandemia. “65 bambini ricoverati nelle ultime 24 ore in Inghilterra, il peggio dato dall’inizio della pandemia” scrive in un tweet l’esperto in statistica e dati Covid Antonio Caramia. Nella giornata di ieri, sempre nel Regno Unito, si è inoltre registrato per il 2° giorno consecutivo (negli ultimi sette) il peggior dato nella fascia di età dai 0 ai 5 anni (34 bambini ricoverati), mentre i ricoveri nella fascia di età tra i 6 e i 17 anni sono stati 31.

Nel suo report, l’Office for National Statistics non fa mistero del fatto che i dati sui ricoveri ospedalieri possano essere un riflesso della priorità legata all’età del programma di vaccinazione in Inghilterra. Un’eventualità che è più che un’ipotesi, come spiegato dall’epidemiologo italiano Donato Greco, ex direttore generale della prevenzione presso il Ministero della Salute e attualmente membro del Cts. “Più si aumenta la copertura degli adulti, più il virus tende a ritagliare la sua nicchia biologia fra i piccoli” ha spiegato al Corriere il professor Greco. Vaccinando i bambini “evitiamo il rischio di ricovero in ospedale con la polmonite, per un genitore è un grande dolore. Mentre è una grande felicità lasciarli liberi di vivere l’infanzia senza privazioni legate al virus”.

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