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I moscerini sono più intelligenti di quello che pensiamo

Lo ha scoperto un team di ricerca americano, osservando nei moscerini della frutta capacità di attenzione, memoria di lavoro e consapevolezza simili a quelle dei mammiferi.
A cura di Valeria Aiello
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Moscerino della frutta (Drosophila melanogaster) / Crediti: Wikipedia André Karwath
Moscerino della frutta (Drosophila melanogaster) / Crediti: Wikipedia André Karwath

Sarà probabilmente capitato a tutti di ritrovarsi con dei moscerini in casa, soprattutto in cucina, e magari di vederli svolazzare attorno a un cesto di banane. Ma non tutti sanno che alcuni di questi insettini della frutta (Drosophila melanogaster) sono una specie modello per la scienza, tra i primi ad essere utilizzati negli studi di genetica degli inizi ‘900 e ad oggi tra gli organismi eucarioti più utilizzati e geneticamente più conosciuti al mondo.

I ricercatori hanno però anche scoperto che, nonostante a prima vista sembrino avere davvero poco in comune con gli esseri umani, tra noi e i moscerini della frutta esistono notevoli somiglianze non solo dal punto di vista strettamente genetico. Una di queste riguarda le capacità cognitive, che gli studiosi hanno trovato essere più avanzate di quanto finora ipotizzato.

Nuove prove della loro intelligenza sono state presentate in uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature da un team di scienziati del Kavli Institute for Brain and Mind (KIBM) dell’Università della California a San Diego che, utilizzando varie metodologie per misurare l’attività cerebrale nei moscerini della frutta, ha rilevato che questi insetti hanno capacità di attenzione, memoria di lavoro e coscienza simili alle abilità cognitive che caratterizzano i mammiferi. In particolare, gli studiosi hanno valutato la formazione, la distraibilità e l’eventuale perdita di una traccia di memoria nel cervello di questi minuscoli insetti, combinando osservazioni del loro comportamento in un ambiente di realtà virtuale con manipolazioni neurogenetiche e imaging cerebrale.

Nonostante la mancanza di evidenti somiglianze anatomiche, questa ricerca parla del nostro funzionamento cognitivo quotidiano: a cosa prestiamo attenzione e come lo facciamo – ha affermato l’autore senior dello studio, il professor Ralph Greenspan dell Divisione di scienze biologiche dell’Università della California a San Diego e direttore associato del KIBM – . Poiché tutti i cervelli si sono evoluti da un antenato comune, possiamo tracciare corrispondenze tra le regioni del cervello dei moscherini e dei mammiferi in base alle caratteristiche molecolari e al modo in cui immagazziniamo i nostri ricordi”.

Oltre a trovare analogie cognitive, gli studiosi hanno anche osservato che “l’attività dei neuroni alla base dei processi di memoria attenzionale e di lavoro nei moscerini hanno una notevole somiglianza con quelli nei mammiferi” ha spiegato Dhruv Grover, membro della facoltà di ricerca del KIBM e autore principale del nuovo studio. “Questo lavoro dimostra che i moscerini della frutta potrebbero fungere da potente modello per lo studio delle funzioni cognitive superiori. In poche parole, questi moscerini continuano a stupirci per quanto siano davvero intelligenti”.

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