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Gli uccelli sono molto più simili ai dinosauri di quanto pensavamo

Lo ha scoperto un team di ricerca internazionale che ha osservato come prima della schiusa dell’uovo, l’osso dell’anca degli uccelli sia una minuscola replica del bacino di un dinosauro.
A cura di Valeria Aiello
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Embrione di un parrocchetto ripreso mediante microscopia confocale a scansione laser. Lo scheletro è in verde, i nervi sono in celeste e i muscoli sono in rosso. Il bacino di questo uccello embrionale ricorda quello dei primi dinosauri come il Velociraptor / Credit: Griffin et al., Università di Yale.
Embrione di un parrocchetto ripreso mediante microscopia confocale a scansione laser. Lo scheletro è in verde, i nervi sono in celeste e i muscoli sono in rosso. Il bacino di questo uccello embrionale ricorda quello dei primi dinosauri come il Velociraptor / Credit: Griffin et al., Università di Yale.

Nella vita degli uccelli c’è un momento in cui tutte le specie oggi esistenti sono molto più simili ai dinosauri di quanto finora ipotizzato. Lo ha scoperto un team di ricerca internazionale guidato dai biologi dell’evoluzione dell’Università di Yale, negli Stati Uniti, che ha osservato come, prima della schiusa dell’uovo, l’osso dell’anca di tutti gli uccelli sia una minuscola replica del bacino di un dinosauro. Per arrivare a questa conclusione, descritta nel dettaglio in uno studio recentemente pubblicato su Nature, i ricercatori hanno esaminato lo sviluppo pelvico di alligatori, polli domestici, quaglie giapponesi, tinamou cileni e parrocchetti, confrontando i loro stadi di formazione con quelli dei dinosauri, inclusa la specie piumata Archaeopteryx .

Per lo studio, il team ha marcato le ossa dell’anca embrionale con anticorpi, per cercare le proteine espresse nello sviluppo di cartilagini, tessuti connettivi, muscoli scheletrici e nervi, e creato immagini 3D per le ossa dell’anca e per i muscoli e i nervi, impiegando microscopi confocali e tecniche di tomografia computerizzata. Questo approccio ha permesso di rilevare che il bacino degli uccelli è un esempio di “addizione terminale”, un meccanismo biologico in cui le caratteristiche ancestrali compaiono in un animale fino alla fine del suo sviluppo.

Ossa pelviche di rettili, dinosauri e uccelli / Credit: Griffin et al., Nature, 2022.
Ossa pelviche di rettili, dinosauri e uccelli / Credit: Griffin et al., Nature, 2022.

Per gli studiosi, l’identificazione di un tale meccanismo è stato una sorpresa, perché molte importanti caratteristiche della transizione evolutiva dei dinosauri in uccelli, come la formazione del becco, vengono osservate solo all’inizio dello sviluppo embrionale dei pennuti. “È stato inaspettato scoprire che queste fasi iniziali dello sviluppo degli uccelli somigliano così tanto a quelle del bacino dei primi dinosauri – ha affermato Christopher Griffin, ricercatore associato post-dottorato dell’Università di Yale e autore principale dello studio – . In appena due giorni, l’embrione in via di sviluppo cambia in una maniera tale da riflettere il modo in cui sono cambiati durante l’evoluzione, passando dall’aspetto di un primo dinosauro a quello di un uccello moderno”.

L’osso dell'anca è alla base del corpo di un uccello. Percorre la lunghezza della struttura aviaria, compreso il busto, consentendo di stare in piedi, muoversi e sostenere tutto il peso. “Il corpo degli uccelli è modificato praticamente in ogni modo per creare una macchina volante ottimizzata – ha spiegato Bhart-Anjan S. Bhullar , assistente professore di Terra e scienze planetarie presso l’Università di Yale e autore senior e corrispondente dello studio – . Le sue strutture sono strettamente vincolate dalle necessità del volo”.

Gli studiosi hanno anche esaminato i muscoli e i nervi degli uccelli legati allo sviluppo dell’anca, rilevando che la formazione di questi sistemi non è sincrono con lo sviluppo osseo, il che implica che ogni sistema sia in qualche modo “disaccoppiato” dagli altri. “Ogni singolo uccello, nelle sue fasi embrionali, possiede un’anca simile a quella dei dinosauri – ha aggiunto Bhullar – . Poi, all'ultimo minuto, è come se si ricordasse di essere un uccello e di avere bisogno di un bacino da uccello”.

Quanto osservato, mostra dunque un meccanismo precedentemente non noto di aggiunta terminale, suggerendo che il mantenimento di stati ancestrali nello sviluppo sia comune durante le transizioni evolutive. Secondo i ricercatori, in natura potrebbero esserci anche altri casi di addizione terminale, che potrebbero essere comuni nelle principali transizioni evolutive.

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