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Covid 19

Gel e disinfettanti usati contro il Covid possono fare più male che bene

Ampiamente impiegati durante la fasi più critiche della pandemia, rischiano di alimentare un’altra crisi sanitaria: “Minacciano di peggiorare la resistenza antimicrobica”.
A cura di Valeria Aiello
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Alcuni gel e disinfettanti ampiamente utilizzati durante le fasi più critiche dell’emergenza Covid potrebbero fare più male che bene. È questo l’avvertimento che arriva da un team di ricerca multidisciplinare, composto da un nutrito gruppo di scienziati provenienti da organizzazioni accademiche, governative e senza scopo di lucro che, in un documento appena pubblicato su Environmental Science & Technology, ha messo in evidenzia i rischi legati all’uso di prodotti contenenti i composti dell’ammonio quaternario (QAC), sostanze chimiche spesso presenti in disinfettanti e detergenti per le loro proprietà igienizzanti.

L’uso non necessario di queste sostanze, precisano gli studiosi, è legato a problemi di salute, resistenza antimicrobica e danni ambientali. Eppure, composti dell’ammonio quaternario sono sempre più commercializzati e utilizzati in ambito domestico, sanitario, scolastico e lavorativo, nonostante la disponibilità di alternative più sicure e, in alcuni casi, prove limitate circa la loro efficacia nel ridurre la trasmissione di agenti patogeni, come virus, batteri e funghi.

Le salviettine disinfettanti contenenti QAC sono spesso utilizzate sui banchi di scuola dei bambini, sui tavoli degli esami ospedalieri e in casa, dove questi composti rimangono sulle superfici e persistono nell’aria” ha affermato Courtney Carignan, coautrice dello studio e assistente professore presso la Michigan State University di East Lansing, negli Stati Uniti. “La nostra revisione – ha precisato l’esperta – suggerisce che la disinfezione con queste sostanze chimiche è in molti casi inutile o addirittura dannosa. Raccomandiamo una pulizia regolare con acqua e sapone e la disinfezione solo se necessario con prodotti più sicuri”.

I disinfettati contenenti composti di ammonio quaternario (QAC)

Studi sull’uomo hanno trovato associazioni tra QAC e asma, dermatite e infiammazione. Ricerche sugli animali hanno sollevato preoccupazioni anche su potenziali collegamenti con infertilità, difetti alla nascita e altre condizioni. Oltre a ciò, alcune prove risalenti agli Anni 50 indicano che i QAC contribuiscono allo sviluppo di resistenza antimicrobica, il che rende alcune specie di batteri resistenti sia ai QAC stessi sia ad alcuni antibiotici.

È paradossale che alcune delle sostanze chimiche che stiamo impiegando invano per una crisi sanitaria ne stiano effettivamente alimentando un’altra – ha aggiunto Erica Hartmann, coautrice e professoressa alla Northwestern University di Evanston, nell’Illinois – . La resistenza antimicrobica stava già causando milioni di morti l’anno prima della pandemia. Una disinfezione troppo zelante, in particolare con prodotti contenenti QAC, minaccia di peggiorare la situazione”.

A livello globale, i QAC sono sempre più utilizzati in soluzioni disinfettanti, salviette, gel per le mani, spray e nebulizzatori, e sono contenuti anche in prodotti per la cura personale, tessuti, vernici, strumenti medici e altro ancora. Dalla pandemia, osservano gli studiosi, i livelli di queste sostanze chimiche nell’ambiente e nel nostro organismo sono aumentati in parallelo.

Uno dei QAC più comuni è il cloruro di benzalconio, ma altri composti dell’ammonio quaternario, come gli altri sali di ammonio quaternario, possono essere identificati sulle etichette con nomi che terminano con “cloruro di ammonio” o simili.

La diffusione e la regolamentazione dei QAC varia notevolmente nei diversi Paesi e a seconda dei prodotti. Ad esempio, sulle etichette dei pesticidi è necessario elencare i QAC, mentre su quelle delle vernici non è obbligatorio. “La maggior parte dei QAC non sono affatto regolamentati, né sono sottoposti a screening completo per i rischi per la salute” hanno sottolineato gli scienziati che raccomandano di eliminare gli usi di QAC che non sono necessari o la cui efficacia non sia stata dimostrata. “Ad esempio, la disinfezione con QAC spesso non ha alcun vantaggio rispetto alla pulizia con semplice acqua e sapone. Altre raccomandazioni includono la richiesta di divulgazione completa dei QAC in tutti i prodotti e il monitoraggio attento dei loro livelli nelle persone e nell’ambiente” hanno concluso gli studiosi.

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