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Fumare le sigarette da piccoli ha effetti a catena per quattro generazioni

Lo ha scoperto un team di ricerca britannico osservando una maggiore probabilità di grasso corporeo in eccesso nelle nipoti e pronipoti di uomini che hanno iniziato a fumare prima dei 13 anni.
A cura di Valeria Aiello
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Fumare fa male, a tutte le età. Ma iniziare quando si è piccoli ha effetti a catena per quattro generazioni. Lo ha scoperto un team di ricerca dell’Università di Bristol che ha dimostrato come le nipoti e le pronipoti di uomini che hanno iniziato a fumare prima dei 13 anni abbiano una maggiore probabilità di sperimentare un aumento della massa grassa durante l’adolescenza e la prima età adulta. L’analisi, basata sui dati di oltre 14mila persone nate all’inizio degli Anni ’90, fa seguito a una prima indagine condotta nel 2014, nella quale gli studiosi avevano rilevato che i padri che avevano iniziato a fumare prima degli 11 anni avevano maggior probabilità di avere figli, ma non figlie, con un aumento della massa grassa durante l’infanzia, l’adolescenza e la prima età adulta.

Questo secondo studio ha ampliato questi risultati, esaminando quattro generazioni, anche se gli effetti sono stati osservati nelle discendenti e non nei discendenti. “Adesso mostriamo che se il nonno paterno aveva iniziato a fumare prima della pubertà, rispetto alla tarda infanzia (13-16 anni), le sue nipoti […] avevano segni di eccesso di massa grassa a due età, 17 e 24 anni” scrivono gli autori nella nuova ricerca pubblicata su Scientific Reports. “Quando i padri dei nonni materni avevano iniziato a fumare prima della pubertà – aggiungono gli studiosi – le loro pronipoti avevano un eccesso di grasso corporeo a 17 e 24 anni”.

Questo effetto transgenerazionale sembra sia indipendente dalle generazioni intermedie. “Per determinare se questi risultati fossero dovuti al fatto che le generazioni successive avessero iniziato a fumare prima della pubertà, in ulteriori analisi abbiamo escluso le persone delle generazioni successive che avevano fumato regolarmente prima dei 13 anni – hanno precisato gli studiosi – . I risultati sono stati simili”.

La ricerca ha dunque fornito due informazioni importanti. “Innanzitutto che, prima della pubertà, l’esposizione di un ragazzo a particolari sostanze potrebbe avere un effetto sulle generazioni successive e, in secondo luogo, uno dei motivi per cui i bambini diventano sovrappeso potrebbe non essere tanto dovuto alla loro dieta e all’esercizio fisico, quanto allo stile di vita dei loro antenati o alla persistenza di fattori associati nel corso degli anni” ha affermato in una nota la professoressa Jean Golding, specialista in pediatria e medicina perinatale nonché autrice principale dello studio.

I ricercatori hanno inoltre evidenziato che a determinare l’associazione tra l’eccesso di grasso corporeo e l’abitudine al fumo delle generazioni precedenti possano esserci anche altri fattori, come ad esempio la genetica, l’epigenetica e diversi fattori ambientali, che sono tutti collegati all’obesità e che potrebbero avere un ruolo nel predisporre allo sviluppo di tale condizione. “C’è ancora molto da esplorare – ha aggiunto Golding – . Ma se queste associazioni saranno confermate in altri set di dati, questo sarà uno dei primi studi sull’uomo ad aver osservato queste associazioni e ad analizzare l’origine di relazioni intergenerazionali potenzialmente importanti”.

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