Fossile straordinario svela il verso dei dinosauri: non ruggivano come quelli di Jurassic Park

Il fossile di una nuova specie di dinosauro in eccellente stato di conservazione ha svelato che tipo di verso facesse, una scoperta paleontologica potenzialmente rivoluzionaria. Grazie alla preservazione della laringe ossificata, infatti, è stata osservata una notevole somiglianza con gli elementi canori degli uccelli moderni, che dal punto di vista tassonomico sono dinosauri a tutti gli effetti. Ciò significa che, molto probabilmente, i dinosauri estinti "cinguettavano" o comunque emettevano richiami simili a quelli dei loro rappresentanti odierni, invece di ruggire in modo spaventoso come si sente nei film di Jurassic Park e Jurassic World (l'ultimo è pieno di errori). È doveroso sottolineare che gli uccelli non usano la laringe per cantare, ma un organo apposito chiamato siringe.

Alla luce di questa scoperta, non possiamo ancora dire se il colossale tirannosauro (Tyrannosaurus rex) cinguettasse come un canarino, magari ricoperto di penne, anche perché gli uccelli moderni hanno un enorme e variegato repertorio di vocalizzazioni – basti pensare alle incredibili capacità dell'uccello lira o ai suoni inquietanti emessi dal kiwi neozelandese -, ma conoscere l'anatomia della loro laringe può aiutarci perlomeno a capire il tipo di suoni che potevano produrre. Certamente non erano simili al ruggito di un leone o a quello di un orso, nonostante mole e aspetto spaventoso dei teropodi più massicci possano suggerire un qualcosa di minaccioso.
Uno dei dettagli più significativi della nuova specie scoperta in Cina, classificata con il nome scientifico di Pulaosaurus qinglong, risiede nel fatto che la sua laringe è la seconda ben conservata rilevata in un dinosauro estinto. La prima fu identificata in Pinacosaurus grangeri, un anchilosauride – un erbivoro corazzato – vissuto nel tardo Cretaceo, a differenza del rettile cinese vissuto invece nel Giurassico superiore, circa 100 milioni di anni prima. Proprio il fatto che la struttura si sia conservata così a lungo in specie non aviane di periodi differenti, suggerisce che questo tipo di laringe potesse essere diffuso in tutti i dinosauri del Mesozoico.
Dalle analisi condotte su quella dell'anchilosauride è stato determinato che, molto probabilmente, vista la somiglianza tra laringe e siringe moderna, questi animali potessero regolare il flusso d'aria ed emettere suoni acuti e striduli, un po' come quelli di aironi cenerini, bianchi e rossi. Magari non incantavano come un rigogolo, l'uccello italiano dal canto più melodioso, ma comunque i loro richiami ricordavano più quelli degli uccelli e non i mammiferi.

A scoprire e descrivere Pulaosaurus qinglong è stato un team di ricerca cinese guidato da scienziati dell'Istituto di paleontologia dei vertebrati e paleoantropologia dell'Accademia cinese delle scienze di Pechino, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Centro per la biologia evolutiva dei vertebrati dell'Università dello Yunnan. I ricercatori, coordinati dal professor Xing Xu, hanno scelto il nome del genere per omaggiare il Pulao, un drago della mitologia cinese che emetteva richiami fortissimi. Purtroppo, come spiegato dai paleontologi, non è possibile riprodurre con precisione le vocalizzazioni emesse da questo dinosauro a causa della compressione della mandibola fossile (larghezza e lunghezza sono fondamentali per la modulazione del suono). Tuttavia non si può escludere che si tenteranno affascinanti studi di bioacustica per permetterci almeno di ascoltare un qualcosa di simile al vero richiamo del dinosauro, che era lungo circa 70 centimetri. Magari verrà prodotto uno “strumento” come quello stampato in 3D del film Jurassic Park III, che permette al professor Alan Grant (Sam Neil) di riprodurre l'inquietante suono dei velociraptor (che comunque erano sbagliati).
Al di là della laringe, il fossile di Pulaosaurus qinglong recuperato nella Formazione giurassica Tiaojishan di Qinglong, nella provincia di Hebei, stupisce anche per il notevole stato di conservazione generale. Sono presenti ad esempio cinque denti, una mano con tutte e cinque le dita, una cresta nucale e vari dettagli spettacolari degli arti posteriori, della colonna vertebrale e del bacino. A sorprendere anche la presenza di resti nell'intestino del suo ultimo pasto, che recentemente sono stati studiati per la prima volta in una specie di dinosauro sauropode. I dettagli della ricerca “A new neornithischian dinosaur from the Upper Jurassic Tiaojishan Formation of northern China” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PeerJ.