Covid, rischio autismo e ritardo nello sviluppo per i bambini nati da madri infettate in gravidanza

I bambini nati da madri positive al coronavirus SARS-CoV-2 durante la gravidanza hanno un rischio sensibilmente superiore di autismo (più correttamente disturbi dello spettro autistico), ritardo nel linguaggio, disturbi motori e altre problematiche legate al neurosviluppo. Più nello specifico, tale rischio è maggiore di circa il 30 percento rispetto a quello riscontrato nei bimbi nati da madri non infettate dal patogeno, responsabile della recente pandemia di COVID-19. Le probabilità di sviluppare queste condizioni avverse del neurosviluppo è superiore se la positività viene riscontrata nel terzo trimestre della gravidanza. È quanto emerso da un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica specializzata Obstetrics & Gynecology.
A determinare che i bimbi di madri risultate positive al coronavirus SARS-CoV-2 hanno un rischio superiore di autismo, disturbi e ritardi nello sviluppo è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati di vari dipartimenti del Massachusetts General Hospital di Boston (Massachusetts), tra i quali il Dipartimento di ostetricia e ginecologia, il Dipartimento di Psichiatria, la Divisione di medicina materno-fetale e il Vincent Center per la Biologia della Riproduzione. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Andrea G. Edlow, docente di Ginecologia e Ostetricia presso la Scuola di Medicina dell'Università di Harvard, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i dati di 18.124 nati vivi da donne che hanno partorito tra il primo marzo del 2020 e il 31 maggio 2021, tutte all'interno del sistema sanitario Mass General Brigham. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) annunciò lo stato di pandemia l'11 marzo, ma le prime infezioni furono registrate a Wuhan, in Cina, già alla fine del 2019. Il periodo coinvolto nello studio è dunque il più critico dell'emergenza pandemica.
Tra le oltre 18.000 coppie madri-figli, in totale sono stati registrati 861 casi di positività al SARS-CoV-2 durante la gravidanza, pari al 4,8 percento del totale. Dei bambini nati da donne positive al patogeno pandemico mentre erano incinte, in 140 – pari al 16,3 percento – hanno ricevuto una diagnosi di disturbo, ritardo o altra problematica legata al neurosviluppo entro 36 mesi dalla nascita. Per contro, fra le 17.263 madri non esposte al virus in gravidanza ci sono stati 1.680 casi di diagnosi legate al neurosviluppo, pari al 9,7 percento del totale. Mettendo a confronto i dati e tenendo conto di altri fattori in grado di influenzare il rischio, i ricercatori hanno determinato che l'infezione da SARS-CoV-2 durante la gestazione aumenta il rischio di disturbi dello sviluppo neurologico – come l'autismo – del 29 percento. Le probabilità di diagnosi aumentano in particolar modo se l'infezione si verifica negli ultimi tre mesi della gravidanza.
“Questi risultati evidenziano che la COVID-19, come molte altre infezioni in gravidanza, può rappresentare un rischio non solo per la madre, ma anche per lo sviluppo cerebrale del feto”, ha affermato in un comunicato stampa la professoressa Edlow. “Supportano inoltre l'importanza di cercare di prevenire l'infezione da COVID-19 in gravidanza e sono particolarmente rilevanti in un momento in cui la fiducia del pubblico nei vaccini, incluso il vaccino contro la COVID-19, sta venendo meno”, ha aggiunto l'esperta, evidenziando i danni significativi che può comportare la disinformazione che serpeggia e dilaga su internet. È noto da tempo che le infezioni possono compromettere il regolare sviluppo cerebrale del feto, a causa dell'attivazione del sistema immunitario e del conseguente rilascio di citochine e altre molecole che creano un ambiente infiammatorio. Queste molecole sono in grado di arrivare al feto attraverso la placenta e alterare la neurogenesi, come la formazione di connessioni neuronali.
Sebbene il rischio complessivo resti basso, gli autori dello studio sottolineano l'importanza che i genitori siano consapevoli dell'impatto sul neurosviluppo cui potrebbero andare incontro i figli in caso di positività della madre durante la gravidanza. Diversi studi non solo hanno dimostrato che il vaccino anti Covid è sicuro in gestazione, ma che l'infezione può aumentare sensibilmente i rischi per la madre e per il feto. I dettagli della ricerca “Neurodevelopmental Outcomes of 3-Year-Old Children Exposed to Maternal Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 (SARS-CoV-2) Infection in Utero” sono stati pubblicati su Obstetrics & Gynecology.