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Covid 19

Il Covid in gravidanza può causare problemi neurologici al bambino

Lo indicano i dati di uno studio spagnolo che ha evidenziato differenze nello sviluppo neurologico dei bambini nati da madri che hanno avuto il Covid in gravidanza.
A cura di Valeria Aiello
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I bambini nati da madri che hanno avuto il Covid in gravidanza possono mostrare differenze nello sviluppo neurologico a 6 settimane. Lo indicano i dati di un’analisi preliminare presentata in occasione del 30° Congresso Europeo di Psichiatria dai ricercatori del progetto spagnolo COGESTCOV-19 che hanno seguito il corso delle gravidanze e lo sviluppo dei bambini nati da madri che hanno contratto l’infezione da coronavirus Sars-Cov-2 durante la gestazione.

L’analisi iniziale ha confrontato le madri e i bambini nati da 21 donne positive al Covid con 21 controlli sani mediante una serie di test svolti durante e dopo la gravidanza mediante prove ormonali e altri test biochimici (misurazione di parametri come livelli di cortisolo, risposta immunologica, ecc.), test salivari, risposte di movimento, questionari psicologici e la valutazione sulla base della Neonatal Behavioral Assessment Scale (NBAS), che misura i movimenti e il comportamento del neonato.

I dati hanno indicato che, a 6 settimane, i bambini nati da madri che hanno contratto il Covid in gravidanza mostrano maggiori difficoltà a rilassarsi e adattare il proprio corpo quando vengono tenuti in braccio, specialmente se l’infezione materna ha avuto luogo alla fine della gravidanza. Inoltre, i bambini nati da madri positive durante la gestazione tendono a mostrare una maggiore difficoltà nel controllare i movimenti della testa e delle spalle.

Queste differenze, secondo i ricercatori, suggeriscono un possibile effetto del Covid-19 sulla funzione motoria (controllo dei movimenti), anche se “non tutti i bambini nati da madri risultate positive in gravidanza mostrano differenze di sviluppo neurologico – ha precisato la leader del progetto, la dottoressa Ayesa Arriola dell’Istituto di ricerca biomedica Valdecilla a Santander, in Spagna – . I nostri dati mostrano tuttavia che tale rischio è aumentato rispetto per i bambini non esposti al Covid nell’utero”.

Dobbiamo notare – ha aggiunto la ricercatrice Águeda Castro Quintas dell’Università di Barcellona – che si tratta di risultati preliminari, che fanno parte di un progetto che segue un campione più ampio di 100 madri e dei loro bambini. Abbiamo anche in programma di confrontare questo campione con i dati di un altro progetto simile (uno studio multicentrico che coinvolge la Clinica ospedaliera di Barcellona e l’Ospedale Universitario delle Asturie, ndr) che esamina gli effetti dello stress e della genetica sul neurosviluppo del bambino”.

Ad ogni modo, per quanto preliminari, i dati hanno mostrato che i bambini, le cui madri hanno avuto il Covid in gravidanza, mostrano “effetti neurologici a 6 settimane, anche se non sappiamo se questi effetti comporteranno problemi a lungo termine – ha proseguito Águeda Castro Quintas – . Solo l’osservazione potrà aiutarci a capirlo”.

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