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Cos’è la Trichinosi: quali sono i sintomi della “malattia da carne cruda” e come si trasmette

La trichinellosi o trichinosi è una malattia parassitaria legata al consumo di carne cruda o poco cotta infettata da vermi del genere Trichinella. La zoonosi può avere conseguenze letali.
A cura di Andrea Centini
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La Trichinellosi o Trichinosi è un'infezione di origine esclusivamente alimentare, legata all'ingestione di carne cruda o poco cotta contenente le larve di vermi parassiti del genere Trichinella, appartenente al phylum dei nematodi. Tecnicamente si tratta di una zoonosi, cioè di una malattia infettiva trasmessa dagli animali all'uomo. Come specificato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), in Italia la trasmissione è legata principalmente alla carne infetta di suini (maiali e cinghiali) ed equini, sebbene possano essere coinvolte anche altre specie selvatiche. Tra i sintomi segnalati dagli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari figurano nausea, crampi addominali e diarrea durante la prima settimana, che possono essere poi accompagnati da febbre molto alta e persistente, dolori muscolari (mialgia), edema facciale o periorbitale, mal di testa, emorragia sub-congiuntivale e petecchie. Tra le complicazioni note anche miocardite ed encefalite, con esiti potenzialmente fatali. Recentemente sono balzati agli onori della cronaca una decina casi emersi nella provincia di Foggia, dove il Direttore generale della ALS locale ha disposto controlli a tappeto di igiene e profilassi negli esercizi commerciali e indicato raccomandazioni ai cacciatori. Il patogeno responsabile è particolarmente attenzionato in Sardegna, come dimostrano i vari casi di carne infetta rilevati durante i controlli. Ecco cosa c'è da sapere sulla malattia.

Cos'è la trichinellosi o trichinosi

Nota anche col nome di trichinosi, la trichinellosi è una malattia parassitaria ad ampio raggio infettivo provocata da otto specie di vermi cilindrici, i cosiddetti nematodi. In Italia, la specie a destare maggiori preoccupazioni è Trichinella britovi, benché nel corso degli anni siano stati registrati anche casi legati ad alcune delle altre. Il parassita, in grado infettare indistintamente rettili, uccelli e mammiferi di varie specie, è pericolosa anche per l'uomo, con conseguenze persino letali nei casi più gravi.

Quali sono i sintomi della trichinosi

Negli animali si tratta di una patologia asintomatica, ma nell'uomo, dopo un periodo di incubazione che varia dai cinque ai quarantacinque giorni in base al numero di parassiti ingeriti, può manifestarsi con sintomi più o meno gravi. Tra i più comuni vi sono spossatezza, dolori muscolari, febbre, sudorazione, diarrea, manifestazioni assimilabili all'orticaria ed edemi di varia intensità, che si sviluppano principalmente sul volto e in particolar modo sulle palpebre. Tra le complicazioni più serie della trichinellosi vi sono le miositi più debilitanti (malattie dell'apparato muscolare) ma soprattutto la variazione nella cosiddetta neurotrichinosi, che può portare a malattie infiammatorie del muscolo cardiaco (miocardite) e del cervello (encefalite). Queste ultime sono quelle con possibili conseguenze letali e sono legate al processo di proliferazione delle larve nell'organismo.

Come si trasmette la trichinellosi

La malattia si trasmette all'uomo ingerendo la carne cruda o poco cotta di animali infettati dal parassita. Solitamente si tratta di carne suina, ovvero quella di maiale e cinghiale, ma tra le carni potenzialmente pericolose vi sono anche quelle di altri animali selvatici onnivori e carnivori (come le volpi) e quella di cavallo. Gli adulti del nematode si localizzano dapprima nell'apparato gastro-intestinale, per poi proliferare nei tessuti muscolari attraverso le larve.

Come si previene la malattia e quali sono le cure

Per prevenire un'infezione di trichinellosi è fondamentale seguire alcune semplici regole igienico-sanitarie. La carne deve innanzitutto essere ben cotta, poiché il calore distrugge le eventuali larve presenti nel tessuto muscolare. L'indicazione nel portale del Centro nazionale di epidemiologia è di almeno un minuto di cottura a 65° centigradi, col colore della carne deve passare dal “rosa al bruno”. Anche un congelamento prolungato (per oltre un mese) a -15° centigradi può essere efficace. Si specifica inoltre che alcuni trattamenti come l'essiccamento, la salatura e persino la cottura nel forno a microonde non garantiscono l'eliminazione delle larve del parassita.

Naturalmente è fondamentale un controllo a monte della carne macellata, che deve essere necessariamente analizzata da un veterinario per scongiurare la presenza del nematode. Alla luce dell'elevata infettività, anche l'Unione Europea si è mossa preventivamente stabilendo controlli obbligatori negli allevamenti, in particolar modo per contrastare la diffusione dei focolai dell'Europa Orientale dove la trichinellosi è particolarmente presente.

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