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Cos’è la malattia di Lyme: sintomi e cause dell’infezione trasmessa dalle zecche

La malattia di Lyme è un’infezione batterica trasmessa dalla puntura di zecche infette. In Italia i casi si concentrano principalmente nelle regioni settentrionali. È una patologia seria che causa sintomi cutanei, muscolo-scheletrici, cardiaci e neurologici nelle fasi avanzate. I casi più gravi possono essere mortali.
A cura di Andrea Centini
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La malattia di Lyme, come indicato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), è ad oggi “la più diffusa e rilevante patologia trasmessa da vettore con diffusione nelle zone geografiche temperate”. Nel caso specifico, il vettore è rappresentato dalle zecche, in particolar modo quelle del genere Ixodes, come la zecca dei boschi o del ricino (Ixodes ricinus), che è la principale fonte delle infezioni. La trasmissione della malattia di Lyme avviene tramite la puntura della zecca, che trasferisce nel nostro organismo i batteri responsabili della patologia; in Italia e in Europa sono quelli del genere Borrelia, soprattutto Borrelia burgdorferi, ma sono coinvolti anche B. afzelii e B. garinii. Per questo motivo la condizione è nota anche come boreliosi di Lyme.

Come evidenziato dall'Istituto Humanitas, per trasmettere la malattia, la zecca “deve rimanere attaccata alla pelle per almeno 36 ore”, dato che esposizioni di durata inferiore rendono molto più complicato il passaggio efficace dei batteri e dunque dell'infezione. I primi sintomi iniziano a comparire fra 3 e 32 giorni dopo il morso zecca della e sono di tipo cutaneo, con la comparsa di una macchia rossa ad anelli sulla pelle, che tuttavia non sempre è presente (fase precoce localizzata). In assenza di trattamenti si sviluppano sindrome simil-influenzale, dolori muscolari e articolari, spossatezza, nausea e simili, che possono essere seguiti dopo giorni o settimane da rigidità nucale, linfonodi ingrossati, milza ingrossata e altro ancora (fase precoce disseminata). Possono comparire anche problemi cardiaci e neurologici. La terza è ultima fase è quella tardiva, che può durare anche diversi anni, nella quale si manifestano artrite cronica, tumefazioni episodiche, anomalie della pelle, ingrossamento del cuore, encefalopatia, declino cognitivo e altre complicazioni. La condizione può essere mortale.

Recentemente è balzato agli onori della cronaca l'annuncio del cantante statunitense Justin Timberlake, che in un lungo post su Instagram ha dichiarato di soffrire della malattia di Lyme. La star, che ha appena concluso il suo ultimo tour, ha affermato che convivere con la condizione può essere molto debilitante, sia dal punto fisico che mentale, sottolineando di essere rimasto scioccato dopo aver ricevuto la diagnosi. Timberlake ha aggiunto che ha però potuto dare un senso all'intenso dolore neuropatico, all'affaticamento e alla nausea fortissimi che ha sperimentato più volte sul palco, che gli hanno fatto piovere addosso anche critiche del tutto ingiustificate. Sono diversi i vip colpiti da questa malattia.

Cos'è la malattia di Lyme

La malattia di Lyme, evidenzia la Mayo Clinic, una delle più importanti organizzazioni sanitarie degli Stati Uniti, è una malattia causata da batteri del genere Borrelia. “Gli esseri umani solitamente contraggono la malattia di Lyme dalla puntura di una zecca portatrice del batterio”, spiegano gli esperti. Come indicato, in Italia e in Europa il vettore principalmente responsabile della condizione è la zecca dei boschi o del ricino (Ixodes ricinus). Questi artropodi si infettano succhiando il sangue di vari animali – come cervi, roditori, caprioli, lepri etc etc – e poi trasmettono il batterio all'uomo in caso di puntura efficace. Il nome malattia di Lyme deriva dalla località degli Stati Uniti in cui per la prima volta, nella metà degli anni '70 del secolo scorso, sono stati rilevati i primi casi. In Italia le zecche infette sono principalmente concentrate al Settentrione, in particolar modo Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Lombardia e Trentino Alto Adige. Al Centro – Sud e sulle isole vengono registrati casi solo sporadicamente e in genere sono “importati” da altrove.

I sintomi della malattia di Lyme

La malattia di Lyme si caratterizza per tre fasi distinte: fase precoce localizzata; fase precoce disseminata; e fase tardiva. Talvolta non sono nette e possono sovrapporsi, come indicato dalla Mayo Clinic. Dopo la puntura della zecca, della quale non sempre ci si accorge, compare in genere un'eruzione cutanea, una macchiolina rossa che può diventare trasparente al centro e ampliarsi in dimensioni con anelli concentrici, assumendo un aspetto simile a quello di un bersaglio. In genere è calda, ma non dolorosa né pruriginosa, a differenza delle punture di zanzare, ragni e altri animali che lasciano ponfi e simili. Da questo eritema i batteri possono iniziare a diffondersi nel resto dell'organismo attraverso il sistema linfatico, determinando febbre, mal di testa, affaticamento significativo, debolezza, linfonodi ingrossati e altri problemi.

La zecca Ixodes ricinus. Credit: James Lindsey / wikipedia
La zecca Ixodes ricinus. Credit: James Lindsey / wikipedia

Nel successivo stadio disseminato precoce, che può emergere a giorni o settimane dal morso in assenza di trattamento adeguato, possono comparire altre lesioni cutanee e anulari su tutto il corpo, rigidità del collo, debolezza, dolore e intorpidimento agli arti e alla schiena, gonfiore oculare e anche aritmia cardiaca. Per il terzo stadio, che in genere si manifesta tra 2 e 12 mesi dall'esposizione al batterio, la principale conseguenza è una grave forma di artrite generalizzata, ma che colpisce soprattutto le ginocchia. La pelle può sviluppare una condizione nota come acrodermatite atrofica cronica, le articolazioni possono danneggiarsi e possono svilupparsi condizioni neurologiche. Fra esse encefalomielite, meningite, neuropatie e vari disturbi comportamentali e del sonno. Anche i sintomi cardiaci possono aggravarsi, con ingrossamento del muscolo cardiaco, pericarditi, lesioni miocardiche e altre conseguenze. Alla luce di queste complicazioni, la malattia di Lyme può essere mortale.

Come si previene e cura la malattia di Lyme

Per evitare di essere morsi da una zecca infetta è doveroso coprirsi con abiti lunghi e restare nei sentieri tracciati quando ci si muove in natura, dato che gli artropodi restano in agguato su fili d'erba e terreno, in attesa che passi la "vittima". Consigliato anche l'uso di repellenti e tenere i pantaloni infilati nei calzettoni.

Una volta diagnosticata, attraverso esami sierologici per cercare specifici anticorpi e analisi delle lesioni, il trattamento d'elezione contro la malattia di Lyme si basa sugli antibiotici. I Manuali MSD indicano un trattamento a base di amoxicillina, doxiciclina e ceftriaxone. Per i pazienti che sviluppano determinati sintomi cardiaci può essere installato anche un pacemaker temporaneo, mentre il prelievo di liquido dalle articolazioni (artrocentesi) è utile per pazienti con versamenti e tensione articolare. Può essere d'aiuto anche il trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Siamo sempre più vicini a un vaccino contro la malattia di Lyme.

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